venerdì 4 novembre 2011

Napolitano: "Grave crisi fiducia su Italia serve orgoglio e azione comune per recuperare"


Il presidente della Repubblica, nel corso di una giornata ricca di impegni istituzionali, ha parlato della situazione che il Paese sta vivendo: "L'Italia deve rispettare tempestivamente gli impegni presi. Guai a rispondere a pregiudizi con polemiche e ritorsioni"

ROMA - Una crisi senza precedenti e una grave perdita di fiducia nei confronti del nostro Paese a livello internazionale. Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, interviene più volte nel corso di una giornata ricca di appuntamenti istituzionali e lancia l'allarme sulla necessità per l'Italia di attuare gli impegni presi e riconquistare, con la collaborazione di tutte le parti politiche, il terreno perso:  ''Parliamoci chiaro: nei confronti del nostro Paese è insorta in Europa, e non solo in Europa, una grave crisi di fiducia. Dobbiamo esserne consapevoli e sentircene, più che feriti, spronati nel nostro orgoglio e nella nostra volontà di recupero'', ha detto Napolitano, che ha sottolineato: "L'azione di recupero della fiducia che oggi vediamo così scossa non può considerarsi compito di una parte sola. Cominciamo con l'essere più esigenti con chi voglia rappresentarci nel Paese".

La Ue
e i pregiudizi verso l'Italia. "Affiorano anche qua e là, se non pregiudizi antichi, nuovi giudizi unilaterali o ingenerosi e calcoli insidiosi verso l'Italia. Ma guai a rispondere con ritorsioni polemiche e animosità", ha detto il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, durante il convegno che si è svolto questo pomeriggio nell'aula magna dell'università Aldo Moro di Bari. "Tra paesi amici, che sono stati e sono impegnati a costruire l'Europa unita, pacifica e solidale, non possono riaccendersi spirali di incomprensione e divisione, che nella storia del nostro continente approdarono a spaventosi disastri", è stato l'invito di Napolitano.

Un collettivo esame di coscienza
. Di fronte alla crisi, ''molto deve cambiare nei comportamenti di tutti i diversi attori della vita pubblica e sociale. Al di là della naturale polemica tra le opposte parti sulle responsabilità e lasciando alla dialettica democratica libertà e onere delle scelte, bisogna compiere un esame di coscienza colettivo. L'invito è rivolto a tutti'', ha esortato il capo dello Stato. "Le istituzioni dell'Unione europea e gli Stati che ne sono parte, nessuno escluso, stanno pagando il prezzo di insufficienze, esitazioni, contraddizioni, su cui ciascuno dovrebbe interrogarsi per la sua quota di responsabilità", ha aggiunto ancora il presidente della Repubblica.

Gli impegni da attuare
. "Siamo al centro dell'attenzione preoccupata delle istituzioni europee e internazionali. Lo si è visto in questi giorni al G20 di Cannes", ricorda il presidente della Repubblica. "Gli obbiettivi sottoscritti a Bruxelles dall'Italia il 26 ottobre - ha aggiunto il Capo dello Stato - vanno attuati tempestivamente, puntualizzandoli nei loro termini rimasti generici o controversi; vanno attuati, e anche rafforzati e arricchiti. Non si può - in particolare nelle sedi europee - ripartire ogni mese con nuove indicazioni e prescrizioni; ma dal canto suo l'Italia non può dare segni di scarsa determinazione e affidabilità. Questo è stato, mi pare, il segno positivo delle conclusioni di Cannes".

Crisi economica senza precedenti. "Il nostro paese e tanti altri nel mondo - ha detto il presidente - sono stretti in una crisi economica di intensità, durata ed estensione senza precedenti nel periodo seguito alla Seconda guerra mondiale", ha detto il capo dello Stato che più tardi ha aggiunto: "Il momento è molto difficile e molto duro per il nostro Paese, quello che è essenziale è questa bella partecipazione di tutte le generazioni".

Senza fiducia non si va da nessuna parte. "Senza fiducia dove vuoi che si vada?". Lasciando l'Università di Bari, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha risposto così a chi gli chiedeva se abbia fiducia nella possibilità dell'Italia di superare la crisi.

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