venerdì 4 novembre 2011

Al via Servizio Pubblico: video prima puntata




Michele Santoro e Servizio Pubblico
 Ha debuttato, ieri sera, fra clamore e polemiche, ‘Servizio Pubblico’, la nuova trasmissione condotta da Michele Santoro, su una multipiattaforma tv e web e il tema dell'avvio è stato ‘Scassare la Casta’. Prima di dare il via al suo nuovo progetto televisivo, Santoro aveva annunciato “La televisione che va in onda ci fa schifo. La nostra è una tv che sale sulla gru. Povero ma artisticamente bello: sarà così il mio nuovo programma”.
I primi ospiti della trasmissione sono stati l’imprenditore Diego Della Valle e il sindaco di Napoli Luigi De Magistris, ma la sorpresa di inizio prima puntata non poteva mancare:  protagonista Vauro e spazio poi Travaglio per raccontare la balla della settimana.
Il conduttore dà poi il via alla sua nuova trasmissione ricordando i due giornalisti Biagi e Montanelli, e il regista Monicelli, poi dice: “Io non sono né un guru, né un profeta, né un martire, come dicono i giornali. Voglio solo fare il mio lavoro senza padroni. Noi qua facciamo la nostra rivoluzione civile, democratica, pacifica”.
Così ha esordito Michele Santoro in apertura di ‘Servizio pubblico’, parlando nel bel mezzo di un paesaggio industriale, allestito nel teatro 3 di Cinecittà, tra impalcature e gru: un cantiere in evoluzione proprio come il programma e simbolo delle lotte dei lavoratori per difendere il posto di lavoro. Tema oggi più attuale che mai.
Insieme ai fedelissimi Vauro e Travaglio, c’è anche Sandro Ruotolo con un servizio sui costi della politica, tema forte della trasmissione. Il latitante Valter Lavitola è il protagonista della prima intervista registrata: a passeggio su un molo, parla “da una località segreta che tutti conoscono”.
L'ex direttore dell'Avanti descrive Berlusconi come una persona che ‘non ha dimistichezza con il potere’. Poi dice: “A me sarebbe piaciuto molto fare il parlamentare, Ghedini ha detto che lui e Letta si sono opposti alla mia candidatura. Cosa penso di Ghedini e Letta? No Comment”. Poi si parla delle intercettazioni costruite in stile spionaggio da fiction tra lui e il premier e nel finale ecco la gran sorpresa: un videocollegamento in diretta in cui il faccendiere prova a ricostruire il flusso di denaro tra lui, Berlusconi e Tarantini.
E termina: “Finché resisto, resto latitante”. Non potevano, dunque, mamcare riferimenti e testimonizaze dei tanto amati ormai festini ad Arcore: è passata la mezzanotte quando viene presentata l'intervista a Chiara Danese, la 19 enne che insieme ad Ambra Battilana si è costituita parte civile nel processo sul Rubygate, raccontando di essere stata accompagnata ad Arcore da Emilio Fede.
La ragazza, che sperava di diventare meteorina, dice di essere rimasta sotto choc per le scene erotiche cui ha assistito e racconta di “Ragazze che si facevano toccare e a loro volta toccavano Silvio Berlusconi”, e dei “balletti hard di Nicole Minetti”.
Poi la prima fine: conduttore dopo oltre tre ore di trasmissione, chiude con successo il suo ‘Servizio Pubblico’, raccogliendo in men che non si dica  170 mila ‘mi piace’ e 5 mila commenti solo sul sito della trasmissione.

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