giovedì 17 novembre 2011

Mafia/ Repubblica: Parenti carcerati a Scalfaro nel 93: Revoca 41bis


La lettera può essere tassello importante della "trattativa"

http://www.misteriditalia.it/stragi1993/



Palermo 17 nov. (TMNews) - Nel febbraio del 93, tre mesi prima delle bombe di RomaFirenzeeMilanoi familiari di alcuni detenuti per mafia, rinchiusi nelle carceri di Pianosa e dell'Asinara in regime di 41-bis, scrissero all'allora presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro. Il contenuto della lettera, diffusa oggi dal quotidiano La Repubblica, mostra toni particolarmente forti usati nei confronti del capo dello Stato, all'epoca fresco di nomina. Un dato di non poco conto, se lo si rilegge nell'ottica della presunta trattativa tra Stato e mafia, e del presunto "papello", in cui l'ex numero uno di Cosa nostra Totò Riina pose tra le condizioni proprio l'alleggerimento del 41-bis per i detenuti di mafia. La lettera "potrebbe costituire un prezioso retroscena per spiegare alcuni provvedimenti clamorosi - scrive Repubblica -, come la revoca del carcere duro per circa trecento mafiosi che l'allora guardasigilli Conso dice di aver adottato in assoluta solitudine".
La lettera è stata depositata dai pm diPalermoDi Matteo e Ingroia al processo contro il generale del Ros Mario Mori, accusato di favoreggiamento aggravato, e per il quale nei giorni scorsi i magistrati hanno chiesto due nuove aggravanti connesse proprio al suo presunto ruolo nella "trattativa". Nella missiva, i parenti dei detenuti accusano le istituzioni di considerare "carne da macello" i loro congiunti, e invitano Scalfaro a "vantarsi di meno" della sua fede cristiana "e di amare di più". Il presidente emerito della Repubblica, Scalfaro, nei mesi scorsi era stato sentito dai magistrati palermitani insieme al guardasigilli di allora, Giovanni Conso, ma aveva detto di non ricordare i contenuti della lettera. 

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