giovedì 24 novembre 2011

Pdl-Lega, fiducia ai minimi. Centrosinistra in testa per 12 punti

Sondaggio Demopolis: Pd, Sel, Idv e radicali toccano il 47%. Terzo Polo al 15%. Centrodestra al 35% per la prima volta in 17 anni


Roma, 24 nov. (TMNews) - Se si fosse votato oggi, il centrosinistra avrebbe superato di dodici punti percentuali la coalizione di centrodestra: un vantaggio mai registrato negli ultimi 17 anni. E' la fotografia sul peso dei partiti in Italia e sui rapporti di forza tra le coalizioni, scattata dall'Istituto Demopolis mentre il governo Monti è al lavoro. Secondo l'inchiesta, se ci si fosse recati alle urne per le politiche, il centrosinistra avrebbe ottenuto, se unito, la maggioranza relativa nel Paese con il 47%, superando di circa 12 punti percentuali la coalizione Pdl-Lega: un vantaggio mai registrato negli ultimi 17 anni, nel momento di maggiore debolezza del centrodestra, scelto oggi da poco più di un elettore su tre. L'analisi segnala una crescita per il Terzo Polo, che sfiora il 15%: in particolare, l'Udc di Casini (che per la prima volta supera l'8%), sembra assumere un ruolo di maggiore centralità nello scenario politico, anche il grande Ulivo al 47%se il peso effettivo di Udc, Fli, Api e Mpa dipenderà, ovviamente, dalla legge elettorale con cui si tornerà alle urne. La Lega Nord, oggi unico partito all'opposizione, riparte da un 8%, il valore più basso degli ultimi quattro anni, pagando l'incapacità di cogliere, negli ultimi mesi, il progressivo malcontento della propria base elettorale. Si attestano tra il 7% e l'8% Sel di Vendola e Italia dei Valori, ampia parte dei cui elettori avrebbe preferito la strada delle elezioni anticipate, nella certezza di una vittoria del "nuovo Ulivo", che corre invece il rischio - secondo molti osservatori - di essere archiviato nel nuovo scenario. Per ciò che riguarda i due schieramenti principali, secondo i dati del Barometro Politico dell'Istituto Demopolis, il Pd di Bersani sarebbe oggi, con il 29%, il primo partito del Paese. Sul fronte opposto, il Pdl si attesterebbe al 24%, con una emorragia di quasi 5 milioni di voti rispetto al 2008, sintomo di un chiaro disorientamento dell'elettorato: su 100 elettori che avevano scelto il partito di Berlusconi alle politiche, oltre un terzo non riconfermerebbe il voto. Secondo i dati del Barometro Politico Demopolis, è molto alto, intorno al 28%, il numero di quanti resterebbero probabilmente a casa: si tratta di cittadini delusi, disorientati ed indecisi sull'eventuale scelta da compiere nell'ipotesi di un ritorno alle urne: un bacino potenziale, per lo più di anziani e casalinghe, di estremo interesse elettorale nei nuovi scenari che si stanno ridisegnando in Italia mentre il governo Monti inizia il suo lavoro" Tor-Cer

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