Monti, Schifani e Fini concordano "percorsi parlamentari agevoli, condivisi e veloci". Irpef: importo differito a giugno dell'anno prossimo. Nelle tasche dei cittadini resteranno oltre 3 miliardi con cui dare impulso ai consumi. In serata il premier a colloquio con Napolitano in vista degli incontri di Strasburgo con Merkel e Sarkozy
MILANO - In via di pubblicazione il decreto emanato lunedi scorso dal Consiglio dei ministri in cui si stabilisce che entro novembre dovrà essere pagato solo l'82% dell'acconto Irpef per il 2011, mentre la differenza sarà versata a giugno. Alla vigilia del periodo natalizio, resteranno temporaneamente nelle tasche degli italiani oltre 3 miliardi di euro, circa 400 a testa, che potrebbero comunque dare impulso alla spesa in consumi.Un primo importante segnale lanciato dal governo, mentre il premier Mario Monti incontra i presidenti di Camera e Senato, Fini e Schifani, per discutere di un coordinamento che favorisca un "più agevole" e condiviso percorso parlamentare dei provvedimenti messi a punto dall'esecutivo per contrastare la crisi, ivi compresa la riforma costituzionale relativa all'introduzione del principio del pareggio di bilancio. In serata, il premier si reca al Quirinale: al centro del colloquio con il presidente Napolitano, secondo quanto si apprende, gli incontri che Monti avrà domani a Strasburgo con Angela Merkel e Nicolas Sarkozy e i temi legati alla crisi economica.
Irpef. Entro fine novembre, quindi, andrà versato l'82% dell'acconto Irpef dovuto per il 2011, con il resto del pagamento differito a giugno, come stabilito dal decreto del presidente del Consiglio dei ministri firmato lunedì scorso e in via di pubblicazione. Ai contribuenti che hanno già effettuato il pagamento dell'acconto nella misura del 99% spetta un credito d'imposta pari alla differenza pagata in eccesso da utilizzare in compensazione con il modello F24. Qualora sia stato già effettuato il pagamento dello stipendio o della pensione senza considerare la riduzione, i sostituti d'imposta provvederanno a restituire nella retribuzione di dicembre le maggiori somme trattenute. La riduzione di 17 punti percentuali vale oltre 3 miliardi di euro. Lo precisa il Tesoro secondo cui il differimento consentirà una "temporanea maggiore disponibilità" di risorse da parte dei contribuenti.
La novità alleggerisce, in questo modo, l'acconto di novembre e rimpingua il "saldo" che si verserà nelle casse dello Stato l'anno prossimo. Secondo il Tesoro, la riduzione dovrebbe far slittare a giugno dell'anno prossimo versamenti per 3.050 milioni di euro. La norma che consentiva il differimento è prevista dalla manovra adottata nel maggio-giugno 2010 dal precedente governo. L'obiettivo iniziale era quello di ottimizzare le poste economiche del Bilancio, ma l'effetto concreto - anche se nel comunicato ufficiale del ministero dell'Economia non se ne fa cenno - potrebbe anche essere quello di rilanciare i consumi, in vista di un rincaro dell'Iva dal 21 al 23%.
Oltre 7 milioni i contribuenti interessati. Secondo una stima della Cgia di Mestre, saranno poco più di 7,2 milioni i contribuenti interessati dalla riduzione dell'acconto Irpef. Soprattutto imprenditori, lavoratori autonomi, quanti hanno un reddito da partecipazione in una società, chi percepisce un affitto, oppure lavoratori dipendenti o pensionati che percepiscono altri redditi (ad esempio una collaborazione occasionale).
Un primo importante segnale. Soddisfatto il Pd. "Un primo intervento che darà benefici ai contribuenti - afferma Alberto Fluvi - capogruppo Pd nella commissione finanze della Camera - un buon segnale delle prospettive dell'azione del neo governo Monti". Plaude anche Rete Imprese Italia (che associa Casartigiani, Cna, Confartigianato, Confcommercio e Confesercenti) sottolineando come si tratti di "una decisione molto importante che, oltre a consentire maggiore disponibilità finanziaria ai contribuenti Irpef in un momento di estrema difficoltà, permette alle numerose imprese personali, la cui situazione economica è peggiorata nel corso del 2011, di non anticipare tributi che potrebbero risultare non dovuti".
Coldiretti: Natale, tavole imbandite. Coldiretti sottolinea invece come iI risparmio sull'acconto Irpef di novembre servirà a riempire la tavola degli italiani nel periodo natalizio. E' infatti di poco inferiore ai 3 miliardi la spesa stimata dall'associazione tra pranzi, cenoni di Natale, Vigilia e Santo Stefano. Gli italiani - conclude Coldiretti - non intendono rinunciare all'appuntamento con la tavola più tradizionale dell'anno, quella del Natale, che oltre il 90% trascorre in famiglia.
Nessun commento:
Posta un commento