lunedì 7 novembre 2011

Berlusconi: ho i numeri, ma Gabriella Carlucci passa all'Udc


Il premier: dopo di me il diluvio alle urne. Martedì la prova del Rendiconto. La deputata lascia la maggioranza e passa all'Udc



Roma7 nov. (TMNews) - Silvio Berlusconi dice che il governo "ha i numeri" per andare avanti, che dopo di lui può esserci solo il diluvio delle urne e che le misure anticrisi che il Parlamento voterà nei prossimi giorni dovrebbero avere anche il consenso dell'opposizione perché "non sono nell'interesse di una parte, ma del Paese". Ma intanto un altro deputato del Pdl, Gabriella Carlucci, ha lasciato il partito ed è passata all'Udc. A palazzo Grazioli è svolto un nuovo vertice notturno per verificare ancora i numeri della maggioranza, anche alla luce delle ultime defezioni. Le pressioni aumentano. E diversamente dalle sue abitudini, il premier per ampi passaggi ha letto da un testo scritto nella telefonata a una convention politica, quella organizzata aRomada Silvano Moffa. Ma quello che Silvio Berlusconi doveva dire è il frutto anche della strategia di resistenza messa a punto con i vertici del Pdl dopo che il premier ha deciso di sfidare la sorte sui numeri della maggioranza, e di allontanare quell'idea del "passo indietro" che pure i suoi stessi fedelissimi gli avevano instillato. Per questo, non solo ha detto che "nonostante le defezioni" la "maggioranza c'è", ma aggiunge di aver "verificato in queste ore" numeri "certi". Il premier vuole che sia chiaro anche all'esterno che il suo pressing su dissidenti (scoperti o coperti) sta andando avanti a tappeto e che sta portando i suoi frutti. Se sia vero o meno, si saprà probabilmente soltanto martedì quando il governo sarà chiamato alla prima prova del voto sul Rendiconto dello Stato. Per il resto, oltre alle telefonate in cui si è buttato anima e corpo in questi giorni, facendo leva anche su amicizia e mozioni degli affetti, il Cavaliere si dedicherà anche a incontrare i malpancisti. D'altra parte a Verdini, Alfano e Letta che nel teso vertice di venerdì sera gli avevano detto più o meno che la maggioranza non c'era più, Berlusconi ha chiesto il tempo di mettere in campo il suo charme per far spostare l'ago della bilancia. I beninformati sulla trattativa assicurano che, almeno per quanto riguarda il Rendiconto, sarebbero stati "recuperati" i voti di due dei sei firmatari della lettera dell'Hassler: Stracquadanio e Bertolini. I quali, però, si tengono le mani ancora libere su una eventuale fiducia al maxiemendamento sul ddl di Stabilità. Ma ciò che il governo potrebbe trovarsi ad affrontare è piuttosto la strategia della astensione. Sarebbero orientati a questo tipo di voto Destro, Gava, Antonione e pure Pittelli. Decidere di far accendere la lucina bianca significherebbe far sommare ai propri voti quelli dei dissidenti e tentare di certificare così che la maggioranza non ha più i numeri in Parlamento, e allo stesso tempo consentire il via libera del Rendiconto. La votazione poi rappresenterebbe anche una sorta di test sulle vere intenzioni di alcuni dei dissidenti, magari ancora non venuti allo scoperto. Martedì si saprà se Berlusconi ha fatto bene i suoi calcoli o se non fossero fin troppo concrete le fosche previsioni dei vertici del Pdl. Che ancora non scartano l'ipotesi che il Cavaliere non prometta di essere pronto a dimettersi dopo l'approvazione delle misure volute dall'Ue. L'addio di Gabriella Carlucci mette ancora di più in crisi la maggioranza. L'ex deputata del Pdl ha aderito all'Udc perché spera "che i moderati possano trovare nuove strade. Ritengo che un governo di larghe intese possa essere l'unica soluzione per salvare il Paese". Red-Rcc 

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