Venerdì, 3 giugno 2011 - 16:34:00
Miuccia Prada e Patrizio Bertelli |
Numeri decisamente superiori alla crescita media del settore moda, che dal 2000 a oggi è risultata pari a circa il 2% medio annuo passando da 129 a 172 miliardi di euro di giro d’affari a livello mondiale nell’arco di un decennio, sospinto dalla domanda crescente proveniente dall’Asia (regione il cui peso su scala mondiale potrebbe toccare il 18% entro fine anno, quando il giro d’affari è visto salire a 185 miliardi, rispetto al 16% dell’anno scorso e al 15% del 2009).
Nel documento Prada offre anche un dettaglio degli utili netti da attività correnti, più che raddoppiato nell’ultimo biennio salendo a 253,6 milioni di euro da 101,2 milioni al 31 gennaio 2009 pur a fronte di tasse salite ancora più rapidamente, da 52,6 a 134,7 milioni di euro (l’utile ante imposte di Prada è infatti passato in due anni da 153,8 a 388,2 milioni), ma non fornisce un dato consolidato.
Tra le altre informazioni si viene anche a scoprire che l’amministratore delegato (nonché marito di Miuccia Prada, che attualmente controlla il 94,9% della società), Patrizio Bertelli, ha guadagnato nell’esercizio appena concluso 9 milioni di euro, poco più di sua moglie (che riveste il ruolo di presidente della società), cui sono andati 8,7 milioni negli ultimi tre anni e la sua retribuzione per l'anno fiscale in corso, non supererà i 9 milioni di euro, in base a quanto scritto nel documento depositato.
L’operazione, che prenderà il via da lunedì con l’offerta agli istituzionali, riguarda in tutto Prada 423,3 milioni di azioni (a fronte di un capitale di 250 milioni di euro nominali rappresentato da 2,5 miliardi di azioni ordinarie da 0,10 euro di valor nominale), di cui l’86% messe in vendita dagli azionisti esistenti. Sul mercato finirà dunque poco più del 16,9% del capitale. Per evitare ogni problema col fisco italiano il filing model ricorda che gli azionisti, quantunque residenti all’estero come nel caso di investitori di Hong Kong, potrebbero essere soggetti all’imposta italiana del 12,5% sulle plusvalenze realizzate, anche se resta da chiarire, come nota il Wall Street Journal commentando la notizia, come potranno gli 007 di Tremonti “stanare” e costringere a versare quanto dovuto gli eventuali “evasori”di tale obbligo.
Luca Spoldi
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