Torino, 13 nov. (TMNews) |
In un messaggio a congresso de La Destra l'ira del premier dimissionario, orgoglioso di quanto fatto in questi anni
- Vittima della logica
"dei piccoli ricatti" e orgoglioso di quanto fatto in questi anni:
all'indomani delle dimissioni, un messaggio di Silvio Berlusconi
riflette tutta l'ira del premier dimissionario. "C'e' chi lavora da
tempo perché il pendolo della politica italiana torni indietro, ai tempi
in cui la volonta' degli elettori era commissariato dalle oligarchie di
partito, abituate a gestire in proprio, al riparo da ogni
responsabilita', la forza che i cittadini consegnavano loro al momento
del voto. Siamo stati i protagonisti di una riforma di segno bipolare,
fondata sul principio per cui il popolo sceglie non soltanto il
Parlamento, ma anche le alleanze e il Capo del governo. L'impegno e' che
quanto e' stato conquistato in questi anni nel segno della modernità
non vada disperso. E che anzi possa consolidarsi in un Paese che sta
gia' dando molto, moltissimo in termini di rigore economico e che ha
accettato con grande senso di responsabilita' i sacrifici imposti dalle
manovre di luglio e agosto", ha scritto Berlusconi in una lettera al
segretario nazionale de La Destra, Francesco Storace, in occasione del
congresso del partito a Torino.
Permettetemi di rivendicare con orgoglio quanto siamo riusciti a fare in questi tre anni e mezzo segnati da una crisi internazionale senza precedenti nella storia - ha sottolineato ancora Berlusconi - Lo abbiamo fatto nonostante la fronda della componente finiana che si e' manifestata praticamente subito dopo la vittoria elettorale del 2008 e che poi e' sfociata in un vera e propria diaspora. E' stato quel peccato originale a minare il percorso di una legislatura, che avrebbe dovuto essere costituente e che si e' invece incagliata nelle secche di una politica che non ci appartiene" ha spiegato, evidenziando: "Siamo andati avanti comunque con determinazione". Però, evidenzia il primo ministro dimissionario, "in Parlamento ha prevalso la logica dei piccoli ricatti e del trasformismo che e' il vizio più antico della politica italiana".
Nel ricordare che l'Italia e' un Paese che "sommando il debito pubblico al risparmio privato si colloca per solidità al secondo posto in Europa, subito dopo la Germania, prima della Svezia, della Gran Bretagna, della Francia e di tutti gli altri paesi", Berlusconi ha concluso che il Paese "si aspetta dalla politica, da tutta la politica, uno sforzo comune per uscire dalla crisi".
Permettetemi di rivendicare con orgoglio quanto siamo riusciti a fare in questi tre anni e mezzo segnati da una crisi internazionale senza precedenti nella storia - ha sottolineato ancora Berlusconi - Lo abbiamo fatto nonostante la fronda della componente finiana che si e' manifestata praticamente subito dopo la vittoria elettorale del 2008 e che poi e' sfociata in un vera e propria diaspora. E' stato quel peccato originale a minare il percorso di una legislatura, che avrebbe dovuto essere costituente e che si e' invece incagliata nelle secche di una politica che non ci appartiene" ha spiegato, evidenziando: "Siamo andati avanti comunque con determinazione". Però, evidenzia il primo ministro dimissionario, "in Parlamento ha prevalso la logica dei piccoli ricatti e del trasformismo che e' il vizio più antico della politica italiana".
Nel ricordare che l'Italia e' un Paese che "sommando il debito pubblico al risparmio privato si colloca per solidità al secondo posto in Europa, subito dopo la Germania, prima della Svezia, della Gran Bretagna, della Francia e di tutti gli altri paesi", Berlusconi ha concluso che il Paese "si aspetta dalla politica, da tutta la politica, uno sforzo comune per uscire dalla crisi".
Nessun commento:
Posta un commento