giovedì 17 novembre 2011

Metà delle famiglie italiane non riesce a far quadrare i conti


Il 15 % dei nuclei familiari deve intaccare ogni mese i propri risparmi, mentre oltre il 6 % è costretto a chiedere aiuti e prestiti. "La povertà arriva nelle situazioni che fino a cinque anni fa erano il presidio della nostra ricchezza", dice Giuseppe De Rita. E tra i minori uno su cinque vive il rischio della povertà. Il rapporto di Save the Children

MILANO - Metà delle famiglie italiane riesce "appena a far quadrare i conti", secondo uno studio del Forum Ania-Consumatori in collaborazione con l'Università di Milano, presentata oggi. Il 15% dei nuclei è in maggiori difficoltà e ogni mese deve intaccare i propri risparmi per sopravvivere e il 6,1% è costretto a chiedere aiuti e prestiti. "E' arrivata la povertà in un soggetto come la famiglia che fino a quattro-cinque anni fa era il presidio della nostra ricchezza", ha commentato il presidente del Censis, Giuseppe De Rita.

Peggiorano soprattutto le condizioni di vita dei bambini e i minori sembrano pagare il prezzo più alto della crisi. Sono 10 milioni 229 mila i minori in Italia, il 16,9% del totale della popolazione: uno su cinque (24,4%) è a rischio povertà, il 18,3% vive in povertà (1.876.000 Minori, in famiglie che hanno una capacità di spesa per consumi sotto la media), il 18,6% in condizione di deprivazione materiale e il 6,5% (653.000 ragazzi) in condizione di povertà assoluta, privi dei beni essenziali per il conseguimento di uno standard di vita minimamente accettabile.

È L'allarme lanciato da Save the children nel secondo "Atlante dell'infanzia a rischio" pubblicato oggi alla vigilia della giornata dell'infanzia. Secondo l'associazione, dal 2008 ad oggi sono proprio le famiglie con minori ad aver pagato il prezzo più alto della recessione mondiale: negli ultimi anni la percentuale delle famiglie a basso reddito con un minore è aumentata dell'1,8%, e tre volte tanto (5,7%) quella di chi ha due o più figli.

Dal dossier emerge che nel nostro paese due minori su tre che sono in povertà relativa e più di un minore su due che è in povertà assoluta vivono nel mezzogiorno. In particolare è la Sicilia ad avere la quota più elevata di minori poveri (il 44,2%), seguita dalla Campania (31,9%) e Basilicata (31,1%), mentre Lombardia (7,3%), Emilia Romagna (7,5%) e Veneto (8,6%) sono le regioni con la percentuale inferiore  di minori in povertà relativa. Per quanto riguarda i bambini in povertà assoluta, anch'essi si concentrano nel sud Italia dove rappresentano il 9,3% di tutta la popolazione minorile.

Inoltre il 18,6% di minori italiani versa in condizione di deprivazione materiale: nel nord est il 7% delle famiglie con minori dichiara di aver difficoltà a fare un pasto adeguato almeno ogni due giorni e al sud il 14,7% di famiglie con minori non ha avuto soldi per cure mediche almeno una volta negli ultimi 12 mesi.
(17 novembre 2011)

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