sabato 12 novembre 2011

Berlusconi s'è dimesso e domani tocca a Monti: Napolitano avvia le consultazioni


Il Cavaliere è salito alle 20.30 al Quirinale per rassegnare le dimissioni nelle mani di Giorgio Napolitano che avvierà subito le consultazioni e già domani darà l'incarico a Monti con l'obiettivo di annunciare il nuovo Governo prima dell'apertura dei mercati di lunedì - Sì del Pdl a Monti a condizione che si limiti ad attuare gli impegni europei

Silvio Berlusconi s'è dimesso. Al termine di una giornata intensissima s'è presentato alle 20.30 al Quirinale per rassegnare le dimissioni del suo governo nelle mani del presidnete della Repubblica, Giorgio Napolitano che avvierà subito le consultazioni con l'obiettivo di dare l'incarico a Mario Monti e di annunciare il nuovo governo prima della riapertura dei mercati di lunedì mattina. Nel corso della giornata c'è stato un lungo incontro tra Berlusconi e Monti nel corso del quale il premier uscente avrebbe insistito per le conferme nella squadra di governo di Gianni Letta come vicepremier e di Nitto Palma alla Giustizia. La sinistra è però contraria alle conferme.
Berlusconi l'Ex Premier amareggiato e depresso
Malgrado le divisioni interne si profila il via libera del Pdl a Monti, ma a tre condizioni: limitarsi ad attuare gli impegni euopei, attribuire a Gianni Letta l'incarico di vicepremier, non candidarsi alle prossime elezioni. Netto invece il no della Lega. Sì al Professore da parte del centro-sinistra mentre cresce il possibilismo di Di Pietro.

Si comincia intanto a parlare della nuova squadra di governo, che al suo interno avrà molti bocconiani. Come titolare dell'Economia sono in corsa il direttore generale della Banca d'Italia, Fabrizio Saccomanni (ex bocconiano), il rettore della Bocconi Guido Tabellini e l'ex banchiere centrale della Bce, Lorenzo Bini Smaghi. Agli Esteri dovrebbe andare l'ex premier Giuliano Amato con il compito di migliorare i rapporti con le cancellerie europee e soprttutto con l'amministrazione americana dopo le intemerate di Berlusconi con Putin e sulla Libia. L'ex giudice costituzionale Mirabelli è in pole position per la Giustizia. La Bonino, già collega di Moni nella Commissione Europea guidata da Prodi, dovrebbe andare alle poltiche comunitarie. I professori bocconiani Secchi e Senn sono in corsa per lo Sviluppo e le Infrastrutture.

Se supererà l'esame del Parlamento, il nuovo Governo dovrebbe essere nella pienezza dei suoi poteri entro metà settimana. Un nuovo incoraggiamento al nascente governo Monti è arrivato in serata dal presidente americano Obama.     

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