Castelli contro Napolitano
"Vuole reprimere le Padania"
Il viceministro ai Trasporti: "E' un attacco alla mia libertà ed è un avvertimento poichè non credo che il capo dello Stato parli senza pensare a ciò che dice". "Ha ancora in mente la repressione perchè una certa mentalità esiste ancora". Finocchiaro (Pd): "Fa paura l'irresponsabilità dei dirigenti della Lega"
ROMA - "Napolitano che dice che il popolo padano non esiste mi offende e mi fa paura. Si vede che per lui non esisto e sono un ectoplasma. Questo è molto inquietante". Ai microfoni di Radio 24, il leghista Roberto Castelli, viceministro ai trasporti, entra in rotta di collisione con il Colle che aveva bollato come 'grottesco' il solo pensare a uno stato lombardo-veneto 1. "E' un attacco alla mia libertà ed è un avvertimento - continua l'ex ministro della giustizia - poichè non credo che il capo dello Stato parli senza pensare a ciò che dice, secondo me sottintendeva: 'se tirate fuori certi argomenti che a noi non piacciono vi scateniamo addosso la magistratura e vi mettiamo in galera. Ho 65 anni e la mia vita l'ho fatta. Sarebbe una meraviglia finire come martire della padania e poter avere un monumento in simil-bronzo nella piazza della mia frazione".Per Castelli il presidente della Repubblica "ha ancora in mente la repressione in Ungheria" perché "una certa mentalità esiste ancora". "Ricordo- aggiunge Castelli - che qualche anno fa Violante voleva mandarci i carri armati. Anche Napolitano ha questa mentalità".
Immediata la replica del Pd e dell'Idv. "A noi fa paura l'irresponsabilità dei dirigenti della Lega" dice il capogruppo democratico al Senato Anna Finocchiaro. Mentre per la dipietrista
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