Lorenzo Bini Smaghi |
Boccia Montezemolo: Larghe intese sarebbero la paralisi
Roma, 31 ott. (TMNews) - Lo
spread che vola oltre i 400 punti base, il pressing internazionale
perchè siano attuate le
misure promesse, i dati record di disoccupazione
giovanile e inflazione. E poi Luca Cordero di Montezemolo che rilancia
la
sua proposta di governo di unità nazionale, il caso
Bini Smaghi che non accenna a trovare soluzione. E oltre a tutto
questo,
il malumore di settori del Pdl che continua a
covare. Se nel weekend in Sardegna Silvio Berlusconi aveva provato a
ricaricare
le batterie in vista del G20 di Cannes, l'inizio di
settimana ha riservato al premier un fuoco incrociato contro palazzo
Chigi.
Cui si aggiunge l'allarme del Capo dello Stato che
denuncia il "rischio di grave inadeguatezza" dell'Italia. Ma la
strategia
del premier non cambia, e al momento prevede ancora
la difesa a oltranza del fortino di palazzo Chigi: attuare gli impegni
assunti con l'Europa, stilare una road map
dettagliata, provare a tenere insieme la maggioranza ribadendo anche
nelle conversazioni
private che un altro governo non è possibile.
Una strategia che il premier proverà a rendere credibile anche agli occhi dei governi del G20 che si riuniranno a Cannes giovedì e venerdì, con la Ue che cerca il sostegno dei Paesi emergenti al fondo salva-Stati. Appuntamento che nel governo ha ormai assunto lo stesso significato dell'ultimo Consiglio Europeo: "Tutte le nostre speranze sono sul successo del vertice", perchè "è chiaro che con lo spread a questi livelli non possiamo reggere", riconoscono dall'esecutivo. Dove hanno letto con attenzione le dichiarazioni del presidente del Consiglio di Sorveglianza di Intesa Sanpaolo, Giovanni Bazoli e quelle dell'ad di Unicredit, Federico Ghizzoni sul rischio sovrano dell'Italia a causa della "incertezza politica".
Per riuscire
nell'obiettivo, Berlusconi riunirà mercoledì prima il Pdl, poi - è la
voce
che circola - anche la maggioranza. La carta da
calare a Cannes sarà una road map la più dettagliata possibile, per
convincere
i partner internazionali che il governo e la
maggioranza sono in grado di tradurre in atti legislativi gli intenti
per ora
solo annunciati. Come resta da tradurre in concreto
l'auspicio che Lorenzo Bini Smaghi lasci la poltrona del board della
Bce,
che domani vedrà insediarsi sullo scranno più alto
Mario Draghi.
Ma restano ancora da convincere tutti i 'malpancisti' del Pdl, che restano l'incognita che grava sulle certezze che Berlusconi prova a diffondere. Numeri risicatissimi in Aula, ma anche nelle Commissioni dove dovranno passare i provvedimenti. Con la speranza che il "ridimensionamento" di Tremonti faccia calare il malumore: "La lettera ha spostato l'attenzione sulla crescita, ora dovrebbe esserci spazio anche per gli altri ministri", dicono dall'inner circle berlusconiano.
Che riserva una risposta sferzante alla lettera di Montezemolo: "Solo parole d'ordine, solo wishful thinking, nessuna proposta. E soprattutto chiedere oggi un governo di unità nazionale appare quanto meno singolare: nel momento in cui l'opposizione si divide sulla lettera della Ue, in cui il Pd si divide tra Bersani e Renzi, in cui si minaccia lo sciopero generale contro gli impegni assunti a Bruxelles, fa sorridere che si pensi che una maggioranza ampia ma eterogenea sia garanzia di riforme". E allora si torna al mantra berlusconiano: Solo questo governo può rispettare quegli impegni, un governo di larghe intese sarebbe paralizzato dai veti incrociati.
Una strategia che il premier proverà a rendere credibile anche agli occhi dei governi del G20 che si riuniranno a Cannes giovedì e venerdì, con la Ue che cerca il sostegno dei Paesi emergenti al fondo salva-Stati. Appuntamento che nel governo ha ormai assunto lo stesso significato dell'ultimo Consiglio Europeo: "Tutte le nostre speranze sono sul successo del vertice", perchè "è chiaro che con lo spread a questi livelli non possiamo reggere", riconoscono dall'esecutivo. Dove hanno letto con attenzione le dichiarazioni del presidente del Consiglio di Sorveglianza di Intesa Sanpaolo, Giovanni Bazoli e quelle dell'ad di Unicredit, Federico Ghizzoni sul rischio sovrano dell'Italia a causa della "incertezza politica".
Luca Cordero di Montezemolo |
Ma restano ancora da convincere tutti i 'malpancisti' del Pdl, che restano l'incognita che grava sulle certezze che Berlusconi prova a diffondere. Numeri risicatissimi in Aula, ma anche nelle Commissioni dove dovranno passare i provvedimenti. Con la speranza che il "ridimensionamento" di Tremonti faccia calare il malumore: "La lettera ha spostato l'attenzione sulla crescita, ora dovrebbe esserci spazio anche per gli altri ministri", dicono dall'inner circle berlusconiano.
Che riserva una risposta sferzante alla lettera di Montezemolo: "Solo parole d'ordine, solo wishful thinking, nessuna proposta. E soprattutto chiedere oggi un governo di unità nazionale appare quanto meno singolare: nel momento in cui l'opposizione si divide sulla lettera della Ue, in cui il Pd si divide tra Bersani e Renzi, in cui si minaccia lo sciopero generale contro gli impegni assunti a Bruxelles, fa sorridere che si pensi che una maggioranza ampia ma eterogenea sia garanzia di riforme". E allora si torna al mantra berlusconiano: Solo questo governo può rispettare quegli impegni, un governo di larghe intese sarebbe paralizzato dai veti incrociati.
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