martedì 25 ottobre 2011

I retroscena da Montecitorio


Ore decisive per il governo: Berlusconi tratta con la Lega. Di Fabrizio Falconi

19:45 - Giornata cruciale per l'esecutivo. Berlusconi cerca l'accordo con Bossi sulle pensioni.
18.35 VERSO UNA VIA D'USCITA
Anche se Bossi resta in disparte, una via d'uscita sembra cominciare ad intravedersi. Una ipotesi di accordo sarebbe in campo ora, e Berlusconi domani a Bruxelles si presenterà con punti molto ampi nell'ambito dei quali garantirà verrà trovato un accordo tra le forze di maggioranza.

18.09 BONAIUTI: PREMIER DOMANI A BRUXELLES. MA RESTANO DUBBI
Anche la rassicurazione di Bonaiuti ("Berlusconi andrà a Bruxelles, domani") non rompe il clima di incertezza che aleggia tra Montecitorio e Palazzo Chigi. Cosa dirà? Cosa c'è scritto nella lettera di stasera? I parlamentari leghisti si sentono al sicuro: "Sappiamo che le pensioni di anzianità non saranno in nessun modo toccate".

18.02 TRANSATLANTICO, COLLOQUIO MARONI-BERSANI
Ancora niente di fatto. Il supervertice a Palazzo Grazioli tra Berlusconi, Letta e Tremonti è finito, ma per ora non ci sono annunci. Bossi continua a latitare, nessuno sa bene dove sia. In Transatlantico Maroni e Bersani durante la pausa voto conversano a lungo. Ma nessuno dei due rivela i contenuti ai giornalisti.

17.53 CAMERA, GOVERNO SI SALVA PER UN VOTOLo spavento si concretizza in 1 solo voto di differenza. L'emendamento dell'opposizione non passa per un soffio, e si continua a soffrire.
17.33 A MONTECITORIO SI TORNA A VOTARE, ARIA DI TRAPPOLONI
Mentre la situazione è ancora in bilico, a Montecitorio si torna a votare. All'ordine del giorno sulla Convenzione per le Alpi, sembra un dettaglio ma in Transatlantico c'è molta tensione e aria di trappoloni. Andare sotto ora per la maggioranza potrebbe essere molto pericoloso.

16.48 PROBABILE LETTERA DEL PREMIER ALL'UE
Tremonti e Maroni di nuovo a Palazzo Grazioli, ma l'accordo pare ancora che non ci sia. Prende sempre più corpo l'ipotesi di una lettera inviata stasera dal Premier alla Ue con rassicurazioni sul tema, ma senza dettagli nei contenuti.

16.42 ROTONDI: "L'INTESA CI SARA'"Nell'assenza di notizie, finalmente una voce da un ministro, quello dell'Attuazione del programma di governo, Rotondi. "L'accordo ancora non c'è". Allora i giornalisti lo incalzano: "Ma allora si va alle dimissioni?". "No, no, le dimissioni non ci saranno. L'intesa alla fine ci sarà".
16.10 PERCHE' PROPRIO LE PENSIONI? Tra i parlamentari leghisti, qui a Montecitorio, serpeggiano dubbi e qualche dilemma fondamentale: "Ma perché l'Europa tra i mille temi possibili ha chiesto di intervenire proprio sulle pensioni, che è l'unico argomento nell'agenda di governo su cui Lega e Pdl sono in disaccordo radicale?" Aria di trappolone?  
ORE 15.52 BERLUSCONI POTREBBE CHIEDERE TEMPO ALLA UE. A Montecitorio, in attesa che il gruppo leghista torni a riunirsi, nessuno se la sente di prevedere come andrà a finire. Negli ambienti parlamentari del centrodestra tutti escludono la possibilità di una crisi. C'è in campo, pare, anche l'ipotesi che il Premier, in mancanza di un accordo "forte" con Bossi, vada a Bruxeles rivendicando quello che l'Italia ha fatto finora e chiedendo tempo per sciogliere i nodi.
ORE 15.22 IL RIPOSO DI BOSSI. Bossi sospende momentaneamente il summit leghista, mentre Maroni parla in aula. "E' andato a riposare" dicono i suoi. Pausa di riflessione? Il sonno porta consiglio? Tra poco lo sapremo. 
ORE 15.10 VOCI DISCORDANTI DAL TRANSATLANTICO. A Montecitorio, ministri leghisti ancora chiusi nel bunker degli uffici del gruppo, col Senatur. Esce Maroni, per riferire in aula sul question time ma dice ai giornalisti: "Non ho nulla da dire." In transatlantico girano molte voci, di diverso segnale. Secondo alcuni la rottura è vicina. Il tempo stringe ed entro stasera il Premier dovrà avere qualcosa in mano, o tutto diventerà molto molto complicato.
ORE 15.01 ATTESA A PALAZZO GRAZIOLI. Ressa di giornalisti, della grandi occasioni, davanti a Palazzo Grazioli, dove ora è rimasto solo il Premier, insieme a Ghedini e Alfano, in attesa della risposta che darà Bossi sulla nuova proposta sulle pensioni. Gianni Letta, rientrato ora anche lui a Palazzo Grazioli, tiene i contatti con il Quirinale, dove Napolitano sembra sempre più preoccupato per l'evolversi della situazione.
ORE 14.30 LA CRISI E ’ PIU’ LONTANA. In questo momento la crisi di governo sembra un po’ più lontana. I lunghi conciliaboli e le mediazioni sembrano aver sortito il loro effetto: le chiacchiere più accreditate (ma sempre di chiacchiere si parla) dicono che la Lega accetterebbe l’intervento sulle pensioni in cambio di un provvedimento sul trasferimento dei dipendenti pubblici, una legge insomma che garantisca che i dipendenti pubblici di una regione siano assunti in quella medesima regione. E’ un vecchio cavallo di battaglia leghista. Ma davvero sarà sufficiente a sbloccare Bossi, che stamattina ha rilasciato dichiarazioni infuocate? Dicono sempre i bene informati che anche quelle dichiarazioni fossero destinate a solleticare gli animi leghisti in vista dell’accordo, ritenuto dal senatur indispensabile. E anche le parole del presidente Napolitano, si mormora, erano pensate per spingere la Lega verso un accordo…

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