Assisi 1986-2011 |
Lo spirito di Assisi
Il 27 Ottobre 1986, Papa Giovanni Paolo
II ha realizzato un grande sogno invitando i rappresentanti delle varie
religioni del mondo ad Assisi, perché si elevasse all’unico Dio, da
tanti cuori e in diverse lingue, un solo canto di pace! L’invito è stato
accettato da 70 rappresentanti delle principali religioni mondiali, che
hanno condiviso insieme la SPERANZA per un mondo migliore, rinnovato,
profondamente fraterno e puramente umano. L’evento in sé portava un
messaggio importante e cioè il desiderio di pace, condiviso da tutte le
persone di buona volontà, tendendo ben fisso lo sguardo sulla situazione
del mondo e il rapporto tra i vari popoli. La vera pace si può
raggiungere solo attraverso una relazione profonda con Dio.
L’incontro è stato un bellissimo momento
di preghiera che ha invitato i partecipanti a toccare le corde della
propria interiorità e del proprio cuore in tutta libertà, facendo
proprio il desiderio di pace dell’umanità intera e presentandolo a Dio.
La preghiera ha unito e unisce, perché nasce nel contesto spirituale di
ciascuna delle religioni presenti. Tutti hanno riconosciuto che gli
uomini da soli sono limitati e non sono in grado di raggiungere la pace
che tanto cercano.
Sembra che il clima di fraternità
universale respirato nella città di San Francesco, abbia riempito il
cuore di tutti. Questa esperienza nel corso degli anni è stata chiamata:
‟Lo spirito di Assisi” e nel messaggio per la Giornata Mondiale della
Pace del 1987 è stata chiamata anche ‟La Logica di Assisi”. Durante il
primo incontro, dinanzi alla chiesetta della Porziuncola, Giovanni Paolo
II ha detto cha ha scelto Assisi come luogo per questa giornata di
preghiera per le particolarità e la santità del frate venerato nella
Città. In tutto il mondo, infatti, Assisi è conosciuta come simbolo di
pace, di riconciliazione e di fratellanza. Quindi il Papa ha deciso di
promuovere questa iniziativa proprio in nome del poverello d’Assisi, un
uomo piccolo che ha saputo abbattere ogni barriera discriminatoria e che
sapeva aprire le porte di ogni cuore riconoscendosi fratello di tutti.
La comunità di Sant’Egidio è stata
coinvolta nell’iniziativa fin dal suo inizio ed ha organizzato incontri
simili ogni anno, in città europee e mediterranee. Nel gennaio del 1993
l’evento si è svolto ancora una volta ad Assisi, durante il tempo della
guerra dei Balcani. Giovanni Paolo II, di fronte ad una violenza così
atroce ed estrema e dinanzi all’incapacità dei paesi coinvolti di fare
la pace, ha affermato che “soltanto nella mutua accettazione dell’altro e
nel conseguente rispetto reciproco, approfondito dall’amore, risiede il
grande segreto di una umanità finalmente riconciliata”.
I piani per la celebrazione dell’evento,
presero nuovamente vita nel 2002 e il Papa invitò ancora una volta
tutti i leader religiosi, a ritrovarsi ad Assisi. Gli inviti si spensero
però mentre le torri gemelle erano ancora in fiamme e le bombe
cominciavano ad esplodere intorno a Kabul. La situazione evidenziava
come le forze distruttive di odio e di terrorismo potessero ancora
riaccendersi in ogni angolo della terra. Pertanto, il Papa chiese che le
religioni del mondo si trasformassero in strumenti concreti di vera
pace, perché l’odio e la violenza non sanno generare altro che più odio e
più violenza.
Nel 2006, in occasione del 20° anniversario dello spirito di Assisi,
Papa Benedetto XVI ha sottolineato l’importanza di questa iniziativa,
osservando che nonostante il mondo sia cambiato, c’è ancora un forte e
un grande bisogno di ricercare modi piu’ efficaci per costruire la pace,
tant’è che ‟…il terzo millennio si è aperto con scenari di terrorismo e
di violenza che non mostrano alcun segno di cedimento”. A volte sembra
che le religioni alimentino i conflitti piuttosto che lavorare per
risolverli, il Papa afferma che: ‟… quando il senso religioso raggiunge
una sua maturità, genera nel credente la percezione di fede in Dio,
Dio-Creatore dell’universo e Dio-Padre di tutti e incoraggia le
relazioni di fratellanza universale tra tutti gli uomini. Infatti,
testimonianze dell’intimo legame esistente tra il rapporto con Dio e
l’etica dell’amore si registrano in tutte le grandi tradizioni
religiose”.
Nel 2011 si celebrerà il 25° anniversario del primo incontro dello spirito di Assisi
e si terrà negli stessi luoghi della Città di Assisi. Un messaggio di
pace è più necessario oggi di come lo era 25 anni fa, insieme ad un
rinnovato impegno per costruire la pace nel mondo intero. Come Benedetto
XVI ha indicato cinque anni fa, il mondo è cambiato molto dalla prima
celebrazione dell’incontro. Pertanto le religioni non sono invitate
soltanto a dialogare tra di loro e i loro credenti, ma a dialogare tra
di loro raggiungendo anche le persone non credenti e lontane. Ancor più
oggi ciascuna, deve raggiungere l’umanità intera, perché la violenza non
si manifesti anche contro il creato. C’è una consapevolezza sempre
crescente in tutte le tradizioni religiose, che il rispetto e le
relazioni pacifiche devono essere favorite tra le persone, tra le
persone e tutte le creature.
E’ stato solo grazie al suo forte legame
con il Padre che Frate Francesco d’Assisi è stato in grado di
riconoscere tutti gli uomini e le creature come suoi fratelli e sorelle.
E lo spirito stesso dell’espressione: spirito di Assisi, ci
sosterrà nell’impegno personale e attivo nella promozione della pace tra
tutti gli esseri umani e viventi. Se solo riuscissimo, tutti insieme, a
pregare nello spirito di Assisi nel modo in cui le nostre
rispettive tradizioni religiose ci hanno insegnato, allora saremo più
forti nell’impegno concreto di ciascuno e in azioni che ci consentiranno
di lavorare insieme per affrontare le minacce alla pace e al creato che
ci troviamo ad affrontare nel mondo di oggi.
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