martedì 18 ottobre 2011


Dl sviluppo, Berlusconi non ha fretta
"Senza soldi dobbiamo inventare qualcosa"

Ma gli imprenditori lo gelano: "Il tempo è scaaduto". Premier ottimista sulla tenuta della maggioranza: "Situazione tranquilla, faremo tutte le riforme, anche quella elettorale". Su Bankitalia: "Anche Bini Smaghi tra i candidati". Infine attacca i pm dopo il proscioglimento per Mediatrade: "Uno scandalo"

ROMA - Lanciato il solito attacco all stampa 1 per come ha riferito del forum cattolico di Todi, nel pomeriggio Silvio Berlusconi si concede una delle sue sempre più frequenti esternazioni a tutto campo. "Stiamo cercando di inventarci qualcosa", spiega il premier riferendosi al decreto sviluppo allo studio del governo. Il presidente del Consiglio precisa però di  "non avere fretta" e di avere intenzione di presentare il provvedimento "solo quando sarà convincente" con "provvedimenti che possano davvero stimolare la crescita". Il problema, aggiunge, è che "non ci sono soldi".

Ma la flemma del Cavaliere si scontra duramente con le preoccupazioni delle imprese che proprio oggi hanno indirizzato una lettera a Palazzo Chigi lamentando che "la situazione è sempre più difficile" e "la fiducia nel nostro paese sta velocemente diminuendo malgrado gli innegabili punti di forza dell'Italia". "L'Italia ha mezzi e risorse per risalire la china ma il tempo è scaduto", scrivono ancora le associazioni imprenditoriali nelal loro missiva.

Fretta invece, sembra ammettere implicitamente Berlusconi, c'è per la nomina del nuovo governatore della Banca d'Italia, che, promette il premier, arriverà "a breve". Il presidente del Consiglio aggiunge quindi che oltre al braccio di ferro tra Fabrizio Saccomanni e Vittorio Grilli c'è anche Lorenzo Bini Smaghi "nel novero dei candidati". La lunga impasse registrata sino ad oggi sarebbe dovuta invece al fatto che "ci sono diversi problemi da risolvere". Uno dei problemi, anche se Berlusconi non lo dice, sembrano essere le pressioni della Lega, tornata anche oggi a farsi sentire. "Dopo tanti romani mettiamo un milanese", ha tuonato ancora Umberto Bossi rilanciando la candidatura di Grilli.

Parlando ancora del decreto sviluppo, il premier riferisce che questa sera "a partire dalle 19 e fino a notte fonda" ci sarà una riunione dedicata proprio a questo argomento con "ministri e tecnici". "Conto sul varo del decreto - ha spiegato - appena sarà convincente, cioè quando ci sarà un provvedimento che sia di stimolo a sviluppo e crescita. Ma non ho particolare fretta". Berlusconi precisa poi di essere contrario alla patrimoniale. "Io sono contrario", dice, ma, aggiunge "non mi sento di esprimere le opinioni degli altri esponenti della maggioranza".

Nella giornata del proscioglimento nel procedimento Mediatrade, Berlusconi torna quindi ad attaccare la magistratura. "Adesso tutti mi chiedono se sono soddisfatto, non lo sono - sottolinea - perché sono stato accusato di una cosa che non sta né in cielo né in terra. E' il venticinquesimo processo da cui sono assolto. E' un grave scandalo che i pm mi accusino e i loro colleghi mi assolvano".

Passando poi alla tenuta del governo,  il presidente del Consiglio assicura che "la situazione è tranquilla e ci garantisce di andare avanti e fare le grandi riforme: l'architettura istituzionale, il fisco e quella della giustizia. Riforme fondamentali che non abbiamo potuto fare prima perché nell'alleanza c'era chi si opponeva". In questa prospettiva Berlusconi si dice anche convinto di poter evitare il referendum. "Non credo che ce ne sarà bisogno - afferma - Penso che possiamo intervenire cambiando la legge elettorale, non è ora il primo problema, comunque si può fare prima del referendum".

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