martedì 25 ottobre 2011

Pensioni, muro di Bossi: "Si rischia la crisi, fucilate da Bce"



Il Senatur attacca Draghi: la lettera di Francoforte contiene stupidaggini. La gente ci ammazza. Se cade il governo si va al voto



Omnes CATELLUS
 "Quello che ha scritto la lettera che viene dall'Europa è un italiano, addirittura a un certo punto dice che bisogna privatizzare le farmacie, sono stupidaggini", ha tagliato corto Bossi che ha chiarito che per quanto riguarda la Lega non ci sono margini di trattativa neppure sui condoni. E a chi ha domandato se sia concreta l'ipotesi di un governo transitorio guidato da Gianni Letta, ipotizzato da diversi quotidiani, il leader del Carroccio ha risposto secco: "Non facciamo governi tecnici". I tempi sono però molto stretti perché Berlusconi, ha fatto sapere Silvano Moffa di Popolo e territorio, invierà già questa sera una lettera a Bruxelles per spiegare il suo calendario di riforme per far ripartire l'economia, indipendentemente dall'esito della trattativa con la Lega. Nella residenza romana del premier sono arrivati questa mattina i ministri della Lega Nord Roberto Maroni e Roberto Calderoli, il segretario del Pdl Angelino Alfano e il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta. All'uscita la delegazione leghista ha raggiunto Bossi alla Camera per esporre le proposte del governo. 




In cauda venenum
I lavoratori hanno già pagato il prezzo della crisi, la riforma delle pensioni è già stata fatta, la soluzione va trovata altrove. E' questa la linea leghista, secondo cui un'ulteriore stretta sulle pensioni non risolverebbe i problemi dei conti pubblici ma avrebbe il solo effetto di alzare pericolosamente il livello della tensione sociale. Intanto Berlusconi ha risposto con una nota durissima alle pressioni di Francia e Germania, rinfacciando a Nicolas Sarkozy e Angela Merkel i problemi delle loro banche come già dal pomeriggio facevano i leghisti nei loro commenti. Di sicuro, l'eventuale accordo sulle pensioni, ragiona un dirigente leghista, può passare solo dalla certezza di garanzie politiche sul futuro. E magari la garanzia, come suggerivano boatos di Transatlantico, potrebbe essere il passo indietro di Berlusconi. Red-Bat 

Nessun commento:

Posta un commento

Archivio blog