Santuario S. Maria di ValVerde
Padri Agostiniani Scalzi
VALVERDE (CT)
FRA NAZARENO SCOLARO |
cresciuto a Mussomeli (CL), morì a Valverde (CT) il 17 giugno 1970, dopo essere stato per più di 40 anni il sacrestano e il custode del Santuario.
Piazza del SANTUARIO S. MARIA DI VALVERDE (CT) |
Dalle memorie di Padre Lorenzo
Sapia di Mussomeli, custode oggi del Santuario insieme a Padre Salvatore
Salvaggio e a Padre Cherubino
Ricordo quando l'incontrai per la prima
volta: 19 dicembre 1051. Lo scoprii umile e dimesso, silenzioso e
disponibile. La sua presenza non si notava. ma il suo volto era segnato
dalla presenza di Dio. Emanava una grande serenità e, a guardarlo bene,
aveva il fascino dell'eternità. Aveva gli occhi che ti davano fiducia e
ti prendevano il cuore.
Il suo
sorriso ti conquistava, quasi una realtà fuori dal tempo, anche se lui,
più che mai, viveva nel "suo" tempo e nella "sua" storia; ma il suo
tempo e la sua storia erano il tempo e la storia di Dio.
Il
suo lavoro qui al Santuario, era quello di accudire alla sacrestia:
accendere le candele, servire la messa, pulire, curare un po' tutto ciò
che nel Santuario compete il servizio e la disponibilità
all'accoglienza; poi, chiuso il Santuario, preparare da mangiare per la
Comunità.
Lo ricordo con il sacco
sulle spalle andare a prendere il pane, spaccare la legna per cucinare e
altri sevizi molto umili, ma quanto mai preziosi e forse, apprezzati in
ritardo.
Il suo pregare era
sincero. Quante Ave Maria passavano ogni giorno sulle sue labbra,
provenienti dal cuore. Non pregava per abitudine e tanto meno con
superficialità. Il pregare lo sentiva dentro, come il bisogno di parlare
continuamente con l'Infinito. Le persone umili e oranti avvertono la
necessità do completare la verità nell'estasi del silenzio, mentre il
loro cuore si smarrisce nella donazione del proprio essere.
Chi
entrava nel Santuario, al tempo di Fra Nazareno, lo poteva vedere, in
ginocchio, nella navata piccola, con il rosario tra le mani, quasi
estatico, con gli occhi verso la Madonna, o leggermente socchiusi,
meditare e assaporare le sue Ave Marie. La gente lo vedeva e amava la
sua semplicità, lo cercava, si raccomandava alle sue preghiere. Voleva
bene a tutti. Il suo desiderio era il risveglio di Dio nel cuore
dell'Uomo e in tale direzione trovava il suo stare con se stesso, quasi
un continuo pensiero alle cose che non passano.
Il
suo carattere e la sua vera personalità sono state mirabilmente
ritratti nel monumento in bronzo collocato in Piazza del Santuario.
Il
significato di un tale monumento è tramandare il messaggio del silenzio
nel servizio del sorriso come capacità di amare che va al di là di
qualunque ideologia o condizionamento umano.
Nel
monumento, Fra Nazareno viene raffigurato con l'indice della mano
destra che indica il Santuario, quale invito ad andare dalla Madonna,
mentre nella mano sinistra tiene il rosario: il suo grande amore verso
la Madonna. Ai piedi, un gatto nero che, nella tradizione di questo
umile religioso lo seguiva dovunque andasse.
Fra Nazareno e un dono di Dio e questo monumento vuole mettere in risalto anche un tale significato.
Sulla
Piazza del Santuario, nella sua semplicità, sembra dire le parole di
Gesù: "Se non diventerete come bambini, non entrerete nel Regno di Dio".
Un grande insegnamento per tutti noi che vogliamo apparire grandi. In
verità l'umiltà e la semplicità ci avvicinano a Dio e agli uomini. In
fondo è questo il vero messaggio del nostro Fra Nazareno.
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