mercoledì 26 ottobre 2011

123 anni fa, il 26 ottobre 1888 nasce a Mussomeli (CL) Fra Nazareno Scolaro Fratello di mio nonno paterno Vincenzo,e quindi zio.


Santuario S. Maria di ValVerde
Padri Agostiniani Scalzi

VALVERDE (CT) 

FRA NAZARENO SCOLARO
Nato a Mussomeli ma registrato a Sutera per non generare scandalo nel paese natio, il 26 ottobre 1888,
cresciuto a Mussomeli (CL), morì a Valverde (CT) il 17 giugno 1970, dopo essere stato per più di 40 anni il sacrestano e il custode del Santuario.

Monumento di FRA NAZARENO SCOLARO  nella piazza del
SANTUARIO S. MARIA DI VALVERDE

E' stato eretto a ricordo del Terzo Centenario dell'affidamento giuridico della Parrocchia del Santuario agli Agostiniani Scalzi
Piazza del SANTUARIO S. MARIA DI VALVERDE (CT)

Dalle memorie di Padre Lorenzo Sapia di Mussomeli, custode oggi del Santuario insieme a Padre Salvatore Salvaggio e a Padre Cherubino



Ricordo quando l'incontrai per la prima volta: 19 dicembre 1051. Lo scoprii umile e dimesso, silenzioso e disponibile. La sua presenza non si notava. ma il suo volto era segnato dalla presenza di Dio. Emanava una grande serenità e, a guardarlo bene, aveva il fascino dell'eternità. Aveva gli occhi che ti davano fiducia e ti prendevano il cuore.
Il suo sorriso ti conquistava, quasi una realtà fuori dal tempo, anche se lui, più che mai, viveva nel "suo" tempo e nella "sua" storia; ma il suo tempo e la sua storia erano il tempo e la storia di Dio.
Il suo lavoro qui al Santuario, era quello di accudire alla sacrestia: accendere le candele, servire la messa, pulire, curare un po' tutto ciò che nel Santuario compete il servizio e la disponibilità all'accoglienza; poi, chiuso il Santuario, preparare da mangiare per la Comunità. 
Lo ricordo con il sacco sulle spalle andare a prendere il pane, spaccare la legna per cucinare e altri sevizi molto umili, ma quanto mai preziosi e forse, apprezzati in ritardo.
Il suo pregare era sincero. Quante Ave Maria passavano ogni giorno sulle sue labbra, provenienti dal cuore.  Non pregava per abitudine e tanto meno con superficialità. Il pregare lo sentiva dentro, come il bisogno di parlare continuamente con l'Infinito. Le persone umili e oranti avvertono la necessità do completare la verità nell'estasi del silenzio, mentre il loro cuore si smarrisce nella donazione del proprio essere. 
Chi entrava nel Santuario, al tempo di Fra Nazareno, lo poteva vedere, in ginocchio, nella navata piccola, con il rosario tra le mani, quasi estatico, con gli occhi verso la Madonna, o leggermente socchiusi, meditare e assaporare le sue Ave Marie. La gente lo vedeva e amava la sua semplicità, lo cercava, si raccomandava alle sue preghiere. Voleva bene a tutti. Il suo desiderio era il risveglio di Dio nel cuore dell'Uomo e in tale direzione trovava il suo stare con se stesso, quasi un continuo pensiero alle cose che non passano.
Il suo carattere e la sua vera personalità sono state mirabilmente ritratti nel monumento in bronzo collocato in Piazza del Santuario.
Il significato di un tale monumento è tramandare il messaggio del silenzio nel servizio del sorriso come capacità di amare che va al di là di qualunque ideologia o condizionamento umano.
Nel monumento, Fra Nazareno viene raffigurato con l'indice della mano destra che indica il Santuario, quale invito ad andare dalla Madonna, mentre nella mano sinistra tiene il rosario: il suo grande amore verso la Madonna. Ai piedi, un gatto nero che, nella tradizione di questo umile religioso lo seguiva dovunque andasse.
Fra Nazareno e un dono di Dio e questo monumento vuole mettere in risalto anche un tale significato.
Sulla Piazza del Santuario, nella sua semplicità, sembra dire le parole di Gesù: "Se non diventerete come bambini, non entrerete nel Regno di Dio". Un grande insegnamento per tutti noi che vogliamo apparire grandi. In verità l'umiltà e la semplicità ci avvicinano a Dio e agli uomini. In fondo è questo il vero messaggio del nostro Fra Nazareno.

Nessun commento:

Posta un commento

Archivio blog