domenica 8 luglio 2012

Legge elettorale, Casini "Basta melina, sì preferenze"

Il leader Udc su twitter: la gente è stanca, andare subito in Parlamento e votare alla luce del sole". Gasparri: "E' il momento della verità. Preferenze occasione di scelta per la gente". Il Pd pronto a forzare: o accordo subito, o doppio turno in Aula

ROMA - Andare subito in Parlamento e votare alla luce del sole, "perché la gente è e vuole scegliere
i parlamentari, basta meline". Pierferdinando Casini affida a twitter i suoi pensieri sulla legge elettorale. E al Pdl e al Pd dice: "Ciascuno si assuma la responsabilità delle proprie scelte".

Scadute le tre settimane di tempo che Alfano, Bersani e Casini si erano dati per riformare la legge elettorale, i partiti cercano di fare chiarezza ma rimane teso il confronto sulle preferenze ed il premio di maggioranza. Sulle preferenze punta il Pdl: "Sulla legge elettorale è il momento della verità. Le preferenze possono essere l'occasione per una vera scelta da parte dei cittadini", dichiara in una nota presidente dei senatori del Pdl, Maurizio Gasparri.

E il Pd accelera: "Il tempo è scaduto, basta chiacchiere, subito si vada in Parlamento. Non si può fallire sulla legge elettorale come è avvenuto con le riforme costituzionali", ha detto la presidente dei senatori democratici Anna Finocchiaro. Se non si arriverà ad una bozza di massima accordo entro metà settimana, i democratici chiederanno alle Camere di mettere in calendario per la discussione in aula la loro proposta, ovvero il doppio turno. E l'Assemblea nazionale del Pd, convocata per sabato 14, potrebbe essere un'occasione per discutere anche di questo.

"Siamo pronti al confronto", ha ribattuto il capogruppo del Pdl al Senato Maurizio Gasparri,
facendo capire però come su alcuni punti il suo partito non sembri intenzionato a mollare.

Gianfranco Fini, intanto, in un'intervista al Messaggero in cui propone una grande coalizione per le elezioni politiche del 2013 tra i partiti che stanno sostenendo il governo Monti, con il premier scelto dopo il responso delle urne, ribadisce che il porcellum di sicuro va cambiato per "restituire agli elettori la possibilità di scegliere i loro parlamentari".

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