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Invitato a La Zanzara di Radio 24 nel ventesimo anniversario della strage di via D'Amelio, il senatore spara a zero contro la commemorazione: "Una stronzata". E il pm Ingroia è "come Khomeini, mi ha rovinato la vita"
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Il senatore, sotto processo per concorso esterno in associazione mafiosa, attacca violentemente il procuratore aggiunto di Palermo Antonio Ingroia, che lo ha messo nuovamente sotto inchiesta per una presunta estorsione a Silvio Berlusconi, sempre nell’ambito dell’indagine sulla trattativa. ”Ingroia? Un fanatico, un ayatollah. Ma lo vedete come è fatto fisicamente? Con quella barba, si mette un caffettano ed è perfetto. Come Khomeini, un persecutore, sarebbe capace di fare le peggio cose. A me ha provato a fare di tutto, ha rovinato la mia vita e quella della mia famiglia. Il danno che fanno persone come lui è enorme, e passa quasi senza attenzione. E’ il Khomeini della magistratura”.
Secondo il braccio destro di Berlusconi, il pm siciliano “non può essere normale, non può esserlo – continua Dell’Utri – è come quelli che continuano a raffinare, raffinare e alla fine arrivano all’eroina, al massimo dell’effetto. Per questo ho detto che è pazzo”. Quanto all’accusa di estorsione, “non c’è logica, non c’è niente, solo persecuzione politica, è un processo politico che mira anche a Berlusconi perché vuole tornare in campo. I magistrati dicono: ‘non deve dire che torna in campo, come si permette?’”.
Ma Ingroia scenderà in politica? Alla domanda dei conduttori Giuseppe Cruciani e David Parenzo, Dell’Utri risponde: “Non c’è dubbio che cosa vuole che faccia? Inaugura giornali della sinistra, libri della sinistra, senza vergogna. E’ scontatissimo che finisca così”.
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