lunedì 15 agosto 2011

Il debito pubblico si può ridurre!!!.............. Come???


Pubblicato da fidest su mercoledì, 13 luglio 2011


L’Idv in un comunicato rende noto: “La nostra manovra 2012-2014 si propone di abbassare lo stock del debito per complessivi 95 miliardi (ad aprile 2011 lo stock del debito aveva raggiunto 1.890,6 miliardi di euro. Si prevede che esso sarà pari per l’anno 2011 al 120,2% del Pil). Tali misure ricondurrebbero tale percentuale ad un valore pari al 114,1 % del Pil.












PIANO QUADRIENNALE STRAORDINARIO PER LA RIDUZIONE DEL DEBITO PUBBLICO
Misure straordinarie per riduzione dello stock del debito
2012
2013
2014
2015
1-Cartolarizzazione dei ruoli esattoriali non riscossi
5.000
10.000
+ 200*
15.000
+ 800*
15.000
+ 1.200*
2-Dismissioni di partecipazioni statali
1.000
2.000
+ 40*
5.000
+ 120*
5.000
+ 320*
3-Dismissioni di partecipazioni degli enti territoriali
100
500
+ 4*
1.000
+ 24*
1.000
+ 64*
4-Dismissioni di immobili
1.000
5.000
+ 40*
8.000
+ 240*
10.000
+ 260*
5-Contributo di solidarietà dello 7,5% sui capitali regolarizzati tramite lo scudo fiscale
7.500
300*
300*
300*
6-Recupero condono 2003
3.000
120*
120*
120*
Totale misure straordinarie
17.600
17.500
29.000
31.000
Totale risparmi permanenti aggiuntivi
-
+ 664
+ 1.594
+ 2. 144
(*) se le entrate straordinarie venissero utilizzate per abbattere lo stock del debito si otterrebbe l’effetto di ridurre il servizio del medesimo per un valore pari a circa il 4% delle riduzioni apportate al debito accumulato. Ad esempio, 45 miliardi di maggiore incasso dai ruoli esattoriali, producono una riduzione permanente della spesa per interessi pari a 1,8 miliardi di interessi in meno da pagare. A maggiore spiegazione degli interventi aggiungo quanto segue:
Cartolarizzazione dei ruoli esattoriali non riscossi: Oltre al fenomeno, noto, dell’evasione fiscale ne esiste un altro, meno noto, ma non per questo meno importante e cioè quello di coloro (persone e società) che producono reddito e lo dichiarano, ma poi non pagano le tasse. E’ stato recentemente reso pubblico il fatto che esistono cartelle esattoriali non pagate per 442 miliardi di euro. E’ una quantità enorme che comprende sicuramente i casi di società fallite (ed anche su questo bisognerà riflettere), ma anche casi in cui il fisco non è stato capace e non capace di incassare. Noi abbiamo pensato che una cartolarizzazione con una base d’asta pari al 10% del valore potrebbe dare come minimo 45 miliardi nell’arco di quattro anni.
1)    Dismissioni di partecipazioni statali: si possono dismettere partecipazioni in Enel, Finmeccanica, Eni, Poste italiane, Rai, Fintecna. (le partecipazioni statali in queste società ammontano a circa 40 miliardi di euro). La nostra ipotesi è di introitare 13 miliardi in quattro anni3-Dismissioni di partecipazioni degli enti territoriali: Dovrebbero essere dismesse tutte le partecipazioni degli enti locali, ad eccezione di tutto ciò che riguarda l’acqua come bene pubblico. Per prudenza prevediamo 2,6 miliardi in quattro anni.
2)    Dismissioni di immobili pubblicidal 2000 al 2005 si sono dismessi immobili di proprietà pubblica per un valore complessivo apri a 21,2 miliardi di euro (16,3 miliardi da parte dello stato e degli enti previdenziali; 5,1 miliardi da parte degli enti territoriali. Nei prossimi anni lo sforzo andrebbe concentrato sugli immobili di proprietà delle Regioni e degli Enti locali. Proponiamo didismettere o valorizza con diverse tecniche finanziarie parte degli immobili non strumentali degli enti territoriali (valore di mercato più di 100 miliardi di euro ai quali si aggiungono 193 miliardi del valore degli immobili strumentali);  delle amministrazioni statali (valore di mercato più di 20 miliardi di euro ai quali si aggiungono circa 60 miliardi del valore degli immobili strumentali).
3)    Contributo di solidarietà dello 7,5% sui capitali regolarizzati tramite lo scudo fiscale: Noi pensiamo che prima di togliere a pensionati, donne e lavoratori, non sia fuori luogo chiedere un contributo straordinario a coloro che hanno utilizzato lo “scudo fiscale” per riportare in Italia capitali esportati clandestinamente, pagando solo il 4% del loro valore. Si incasserebbero “una tantum” 7,5 miliardi di euro.
4)    6-Recupero condono 2003: vi è un’altra partita incredibile che la Corte dei Conti ha posto in luce. Nel condono 2003 di Tremonti rispetto ai 12 miliardi di incasso previsti ne sono entrati solo 6, poiché molti contribuenti si sono autodenunciati (acquisendo il beneficio del condono tombale), hanno chiesto la rateazione, hanno pagato la prima rata e poi non hanno più versato nulla. La stessa Corte di conti ha chiesto al governo di intervenire con mezzi adeguati. Noi pensiamo che almeno la metà della somma, cioè 3 miliardi possa essere recuperata.
5)    La realizzazione dell’abbattimento del debito pubblico per 95 miliardi avrebbe un effetto positivo sugli interessi sul debito, che potrebbero ridursi di oltre 2 miliardi all’anno a partire dal 2015

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