lunedì 18 giugno 2012

Quella deviazione che pagheremo 11 anni 12 milioni per un chilometro di binario

Quella deviazione che pagheremo 11 anni 12 milioni per un chilometro di binario
Il cantiere di Cannitello

26 milioni per finire i lavori a Cannitello, il primo cantiere del Ponte. Solo lo spostamento di un chilometro di binario è costato 26 milioni di euro. Eurolink, l'impresa che ha ottenuto l'appalto, si dichiara incerta sul "proseguimento del progetto". Gli operai vengono licenziati e chi ancora lavora lo fa in condizioni di sicurezza discutibili

VILLA SAN GIOVANNI (RC) - Adesso il suo tracciato forma una curva. Quella linea retta che 'interferiva' con il pilone reggino del Ponte di Messina non esiste più. E noi, per quel chilometro di binario feroviario che intralciava la grande opera, paghermo 12 milioni e 204 mila euro per i prossimi 11 anni. Per i lavori del primo cantiere, iniziati il 23 dicembre 2009, erano previsti 26 milioni. Ma lo scorso gennaio i soldi sono finiti, e la società 'Stretto di Messina' si è rivolta alle banche, con un bando pubblico, chiedendo un mutuo proprio di 12 milioni. Accordato. Stando alle carte, "gli oneri di ammortamento per capitale e interessi sono a totale carico dello Stato". 

Ivan Cicconi, esperto di lavori pubblici, sostiene che "in Italia il debito è diventato un modello per la costruzione delle infrastrutture. Ma il costo complessivo sarà pagato dalle generazioni future". Ora il lavoro è completo, ma il binario è coperto da una galleria. Un altro blocco di cemento in un territorio abbondantemente devastato. Se il Ponte non si farà più, come appare probabile, si tratterà dell'ennesimo spreco? L'intervento di deviazione della linea ferroviaria tirrenica in corrispondenza di Cannitello rappresenterebbe la prima fase del più ampio progetto di spostamento a monte della linea ferroviaria calabrese.

Un intervento che renderebbe disponibile circa quattro chilometri di "waterfront" con affaccio sullo Stretto. In realtà, tra il mare e il binario, sorgono numerosi palazzi. Per un recupero completo dovrebbero essere abbattuti. Un ulteriore progetto prevede un parco urbano a terrazzamenti, sopra la galleria di cemento. Ma i lavori non sono ancora iniziati. In vista degli espropri, invece, qualcuno ha iniziato a costruire nei dintorni. Le procedure formali sono state effettivamente avviate. Nell'ottobre 2012, in un albergo di Villa San Giovanni, la società 'Stretto di Messinà ha depositato centinaia di pagine di particelle catastali e i nomi degli oltre 500 proprietari potenziali titolari di indennizzo. Un pasticcio ulteriore in grado di produrre un nuovo contenzioso.

A Cannitello ha lavorato Eurolink, un consorzio formato da cinque grandi multinazionali delle costruzioni. Tre italiane (Impregilo, Condotte d'Acqua, CMC) e due straniere: la spagnola Sacyr e la giapponese Ishikawajima - Harima. L'opera preliminare realizzata e consegnata potrebbe diventare decisiva in sede legale se le imprese dovessero rivendicare la penale per la mancata costruzione dell'attraversamento stabile. Gli economisti hanno calcolato una cifra vicino ai 400 milioni di euro che diventerebbe esigibile dimostrando che i lavori del Ponte sono effettivamente iniziati.

Il rinvenimento e la rimozione di oltre 10mila metri cubi di rifiuti  -  tra spazzatura e residui cementizi - hanno ritardato la consegna dei lavori. Le alluvioni hanno fatto il resto, con ulteriori rallentamenti. L'ultimo paradosso di Cannitello riguarda i lavoratori licenziati a cantiere aperto. Nel luglio 2011 il capocantiere, l'addetto alla contabilità e quello amministrativo, venivano messi in mobilità. Perché? Eurolink si cautelava rispetto all'incertezza sul proseguimento del progetto Ponte. E avviava le procedure di licenziamento per tutti i suoi dipendenti. Compresi quelli che lavoravano a un'opera che sarebbe stato completata solo un anno dopo.

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