giovedì 26 aprile 2012

In cammino da Marsala a Venaria: l'impresa di un torinese per unire l'Italia. Pubblicato dal quotidiano "La Sicilia"


In una mano la Costituzione, nell’altra il Vangelo. Due punti di riferimento di un viaggio lungo e faticoso, per ripercorrere, 150 anni dopo, la missione dei “mille” sbarcati in Sicilia per unificare l’Italia. Un’Italia unita sì, ma spesso violentata dalla corruzione e dal disfacimento. Ecco perché il cammino di Franco Zanotto acquista un senso, un significato che rendono il suo progetto ancora più affascinante. Dal primo aprile, dopo il suo “sbarco” in Sicilia, è partito da Marsala. Obiettivo: completare il suo tragitto a Torino il 22 maggio, dopo 52 giorni di cammino e dopo avere divorato più di 2 mila chilometri. E quest’oggi raggiungerà Mussomeli, il suo paese d’origine. Perché Franco Zanotto, imprenditore di successo nel settore del packaging, 53 anni fa è nato nella capitale del Vallone. Poi a due anni, quando i genitori si trasferirono in Piemonte alla ricerca di un lavoro, Franco andò a vivere da una zia a Villalba, e da lì, all’età di quattro anni traslocò definitivamente a Venaria, dove vive. Una vita tra alti e bassi, divisa tra le sue idee industriali e i duri colpi inferti da uomini avidi e corrotti. “A 20 anni avevo aperto la mia azienda, facevo borse e pacchi per i grandi marchi. Poi nell’86 fui vittima di una prima truffa. Nell’87 tornai sul mercato, cominciai a lavorare per la Benetton, per Prada, per La Rinascente. Attorno al 2000 un’altra dura prova, un altro raggiro”. Ma Franco Zanotto è riuscito sempre a rialzarsi e questo grazie ad una incrollabile fede. Il conforto della preghiera, la sua spiritualità profonda lo hanno convinto ad andare avanti, a credere in un mondo migliore. Il suo credo è diventato stimolo, una convinzione che vuole manifestare al mondo intero. “Voglio portare una testimonianza all’Italia, gridare che bisogna dare un senso alla nostra vita. Voglio comunicare quanto importante siano i valori di bontà, giustizia e verità contro la corruzione che invece soffoca”. Un percorso fatto di piccoli segni, elementi che si uniscono, date che si combinano, tappe della sua esistenza che diventano tappe di un itinerario tortuoso. Punti di congiunzione legati da un filo, ”Un filo per l’Italia” appunto, il nome che ha voluto consegnare alla sua “missione”. Ogni sosta è raccontata nel suo blog, unfiloperlitalia.blogspot.com. Ci sarà pure Mussomeli, una fermata con la ricongiunge ancora di più  suo passato. (*GITA*)   

Nessun commento:

Posta un commento

Archivio blog