venerdì 6 aprile 2012

Bossi: Roma farabutta ci ha fregati. 130 mila euro per i diplomi



Il Senatur ha incontrato Maroni in Via Bellerio a Milano. Lui:"Nessuno ha chiesto le mie dimissioni"
Brutta faccia da imbecille del Trota

Roma 6 apr. (TMNews) - Umberto Bossi, appena dimesso, torna all'attacco si scaglia contro il bersaglio preferito Roma ladrona, ma rassicura i fedelissimi: s'è dimesso di sua volontà e al congresso riprenderà le redini del partito. "La Lega è sotto l'occhio non solo di Roma farabutta che ci ha mandato questo tipo di magistrati, ma è sotto l'attenzione anche della militanza, quindi bisogna fare le cose giuste", ha dichiarato Bossi. Sarebbe sbagliato, ha spiegato, leggere le sue dimissioni come il risultato di un complotto interno ai suoi danni. Il leader della Lega ha spiegato: "Non deve passare l'idea che c'è qualcuno che vuol farmi le scarpe... Tra pochi mesi c'è il congresso, sarebbe stolto se uno volesse farmi le scarpe. Al congresso federale riprendo in mano le redini". Il Senatur ha incontrato oggi, per due ore, Roberto Maroni nella sede della Lega di Via Bellerio a Milano Presente al colloquio anche Roberto Calderoli. Per quanto riguarda la scelta stessa di dare le dimissioni da segretario della Lega Umberto Bossi ha tenuto a precisare di averla presa autonomamente, senza pressioni, "non era un problema dell'uno o dell'altro, di Maroni...". "Nessuno mi ha chiesto le dimissioni, quando ho detto mi dimetto si sono messi tutti a piangere, momento emozionante, mi sono commosso. Le mie dimissioni irrevocabili non erano un problema dell'uno o dell'altro, Maroni etc... Nessuno ha chiesto le mie dimissioni. Questa roba qui ci dà più forza", ha affermato nell'intervista a Radio Padania di ieri sera e ritrasmessa questo pomeriggio dall'emittente. Intanto emergono particolari nuovi dall'inchiesta Belsito una parte del denaro sottratto dalle casse della Lega sarebbe stato utilizzato anche per il diploma e la laurea di Moscagiuro Pier, compagno e segretario particolare di Rosy Mauro. A parlarne il 4 aprile scorso davanti ai pm di Napoli e Milanoè stata Nadia Da Grada, segretaria di Bossi. Per quanto riguarda l'elenco dei soldi spesi nominati da Da Grada ci sarebbe inoltre: "Il diploma e laurea per Rosy Mauro per complessivi 130.000; spese per acquisto e noleggio di autovetture; spese di soggiorno per vacanze; spese per la telefonia; comodato d'uso a titolo gratuito dell'associazione umanitaria Padana". Inoltre Daniela Cantamessa, un'altra delle segretarie di Bossi, ha dichiarato davanti ai pm di aver avvisato il senatur sulle irregolarità di Belsito l'ex tesoriere del Carroccio. "Quando nel corso della conversazione dico che 'il capo continua imperterrito con quello che gli ho detto' mi riferivo al fatto che io stessa avevo avvisato Bossi delle irregolarità del Belsito o meglio della sua superficialità ed incompetenza e del fatto che la Rosy Mauro era un pericolo sia politicamente e sia per i suoi rapporti con la famiglia Bossi. Non nominai a Bossi la moglie perchè mi sembrava indelicato", ha detto. Int5

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