martedì 17 aprile 2012

Formigoni: io un leader, resto fino al 2015 ma vogliono abbattermi come Berlusconi

Il governatore dopo l'inchiesta sulla sanità in cui è comparso il suo nome per i viaggi pagati dal faccendiere Daccò. "Anche Gesù ha sbagliato nella scelta dei collaboratori". 

Che ipocrita equipararsi a Gesù, è un bestemmiatore imperdonabile come il suo amico e alleato Berlusca


Roberto Formigoni non ce l'ha con la magistratura, che deve fare il suo lavoro, per le inchieste che lambiscono la Lombardia, ma con il "clima alimentato da gruppi giornalistici, editoriali, di potere che mira a sbatter via l'esperienza di governo più importante dopo che hanno abbattuto Berlusconi". Parlando a 'La telefonata' di Maurizio Belpietro, Formigoni ha ribadito che i dieci consiglieri regionali indagati lo sono per "loro comportamenti personali". E comunque  "non sono state ancora emesse delle sentenze - ha aggiunto - Tutte queste persone potrebbero essere assolte, le accuse rivelarsi infondate. Non accuso la magistratura". Ma appunto i gruppi di potere.

"Vogliono abbattermi come Berlusconi". "Mi colpiscono - ha aggiunto - perché dopo aver abbattuto il governo Berlusconi, l'esperienza di governo Formigoni in Lombardia è la più importante dal punto di vista politico. C'è qualcuno che in questo momento cavalca l'onda antipolitica sperando di sbatter via tutti gli uomini e tutti i partiti che raccolgono ancora consenso popolare per sostituire se stessi". E l'allarme non viene solo dal centrodestra. "Lei vede l'accanimento contro Formigoni e la Lombardia, ma anche contro altre figure. Se perfino Bersani e Vendola arrivano a mettere in guardia contro l'antipolitica che vorrebbe spazzar via la politica - ha aggiunto - qualche attenzione c'è da dare. Io dico: la magistratura vada avanti a fare le sue indagini, ma nessun gruppo di potere si
sostituisca alla magistratura anticipando le sentenze di condanna e mirando a sollevare l'odio popolare contro delle figure che, come nel mio caso, agiscono in maniera totalmente corretta".

"Resto fino al 2015". Formigoni ha ribadito poi che non intende lasciare il suo incarico di presidente della Lombardia né ora, come chiede l'opposizione, né nel 2013, quando ci saranno le elezioni politiche. "In questo momento confermo che il mio desiderio è di completare la legislatura fino al 2015 dando dimostrazione che il nostro è e resta e sarà in questi tre anni un buon governo a vantaggio dei cittadini". E ancora: "Non la do certamente vinta a chi penserebbe di mettermi in fuga o trovare scorciatoie".

"Anche Gesù ha sbagliato". Formigoni è intervenuto poi all'inaugurazione del Salone del mobile a Fieramilano. "Anche Gesù ha sbagliato a scegliersi uno dei collaboratori, non pensiamo di essere impeccabili. Può essere che ciascuno di noi abbia nelle sue infinite conoscenze una persona che non è perfettamente limpida, ma questo lo stabilirà la magistratura", ha detto rispondendo a una domanda sui suoi rapporti con Pierluigi Daccò, coinvolto nell'inchiesta sul San Raffaele e la Fondazione Maugeri. Il governatore ha quindi escluso che il suo ruolo politico nel Pdl sia stato appannato dalle ultime vicende. "Lo sono ancora", ha risposto a chi gli chiedeva se si considerasse ancora un potenziale leader del partito.
(17 aprile 2012)

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