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Mario Monti |
Roma, 4 dic. (TMNews) - Una maxi-manovra da
30 miliardi tra minori spese e maggiori entrate. Stretta sulle
pensioni, un prelievo una-tantum dell'1,5% sui capitali fatti rientrare
in Italia con lo scudo fiscale. Nessuna modifica delle aliquote Irpef.
Aumento dell'Iva. Riassetto delle province. Sono diversi dalle
anticipazioni diffuse nelle ultime ore gli interventi varati dal governo
Monti e annunciati nel corso di una conferenza stampa. A partire da un
"intervento una-tantum di pari importo dell'imposta di bollo dell'1,5%
per i capitali fatti rientrare in Italia con lo scudo fiscale. Questi
interventi - ha sottolineato il premier - hanno valore di giustizia".
Molte le novità sul versante delle pensioni: dal 2012 sarà possibile
lasciare il lavoro in anticipo rispetto all'età di vecchiaia solo con
almeno 41 anni di contributi per le donne e 42 per gli uomini. Le altre
novità vanno dall'estensione del metodo contributivo a tutti i
lavoratori, all'aumento dell'età di vecchiaia per le donne del settore
privato, dall'abolizione delle finestre mobili, all'aumento delle
aliquote sugli autonomi, al blocco della rivalutazione delle pensioni
rispetto all'inflazione per il 2012-2013 escludendo però i trattamenti
fino al doppio del minimo. Le informazioni sulla manovra sono state
precedute da un messaggio rivolto da Monti direttamente ai "cittadini
italiani", per spiegare che la crisi "è gravissima", che l'Italia può
compromettere l'intera eurozona, ma che il Paese può farcela a risolvere
i problemi. "Il governo - ha detto il premier - ha ricevuto un mandato
di corta durata e severo impegno, quello di aiutare l'Italia a fare
uscire l'Italia da una crisi gravissima, che - avverte il premier -
rischia di compromettere quanto costruito in 60 anni di sacrifici da 4
generazioni almeno di italiani. E' un momento in cui l'Italia rischia di
macchiarsi della responsabilità di contribuire a fare andare in senso
negativo l'economia europea e l'Eurozona, ma è anche il momento per fare
vedere che l'Italia è un grande Paese, capace di risolvere in un quadro
europeo i problemi". Il premier Mario Monti ha poi annunciato che
destinerà lo stipendio al quale rinuncia nel suo doppio ruolo da
presidente del Consiglio e ministro dell'Economia allo Stato che è
l'ente "più meritevole". "Mi sembrava anche bella l'idea di percepirlo e
devolverlo a uno dei tanti enti meritevoli ma siccome in questo momento
l'ente meritevole è lo stato mi sembra bello devolverlo in quelle
casse", ha spiegato Monti, aggiungendo che la sua "è una decisione
personale che non intendo estendere agli altri ministri. Ho chiesto ai
ministri - ha chiarito - dichiarazioni patrimoniali nel modo più
trasparente possibile. Non chiedo che nessuno segua il mio
comportamento". Gab/Mdr/Rea/ Bol
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