In
questa sezione cercheremo di parlare della storia di tutte le
confraternite e congregazioni attualmente esistenti a Bisacquino e
quelle ormai scomparse. Inoltre vi fornirò i nomi di associazioni attive
sul territorio. Grazie e buona navigazione!!
Confraternità di San Michele Arcangelo
L'abito
di questa confraternita, una casacca di raso bianco (purezza) e celeste
(il cielo), porta sul petto a destra il simbolo di Maria, mentre a
sinistra la scritta: Confraternita di S. Michele Arcangelo della
Parrocchia Maria SS. del Rosario in Bisacquino. Nella parte posteriore è
cucito lo scudo e la spada fiammeggiante, entrambe stilizzate, che si
incrociano mettendo in mostra la scritta: Quis ut Deus? (Chi come Dio?)
riportata anche sullo scudo dell'Arcangelo e derivata dallo stesso nome "
Mi-Ka-El". La collana, sorretta da una striscia di raso rosso che
avvolge il collo del confratello, ha la forma di Spada/Croce in legno,
mette in mostra l'icona del santo.
Questa
confraternità nata recentemente nel 2008, ha come attuale superiore il
dott. Ignazio Rosato, promotore assieme ad altri della nascita della
stessa e che vede ogni anno, un numero sempre crescente di nuovi
iscritti. San Michele Arcangelo ha avuto, fin dall'antichità, un'enorme
devozione. La statua commissionata dalla famiglia Bona - Fardella verso
la fine del '700, è una delle più belle statue di Bisacquino ammirata
per la sua eleganza e dinamicità.
Ogni
hanno si svolge la fiera di San Michele, con le strade ricche di
bancarelle e luci, che donano maggiore solennità alla festa. Degna di
nota, oltre alle celebrazioni Eucaristiche in onore dell'Arcangelo, è
anche la messa a cui partecipano bambini che entrano sotto la
protezione del santo. La processione si conclude in via XXIV Maggio, tra
le corse della statua e i giochi pirotecnici. Dopo la conclusione della
sacra celebrazione, nella piazzetta antestante la chiesa Maria SS. del
Rosario, si festeggia con una
"
Tabbiscata ", allietata dalla musica e dalla compagnia di tutta la
popolazione. La confraternita collabora annualmente anche per la festa
di " l'incontru ", il pomeriggio di Pasqua.
In conclusione. Venite il 29 settembre ad ammirare questa solenne festa, sono sicuro che ne rimarrete
felicemente colpiti !!!
Congregazione di Maria SS. del Balzo e San Luigi Gonzaga
(foto Ing. Antonino Spallino,
storia gentilmente concessa dal sito www.congregazionemadonnadelbalzo.it)
Da sempre, per la comunità ecclesiale di Bisacquino, il fenomeno aggregativo religioso è stata una risorsa valida ed efficace.
Sulla
base delle esperienze precedenti molto significative e ancora oggi
attuali, vedi confraternita del Santo Calvario della Pace o del SS.
Sacramento, nel lontano 1964, il compianto Decano don Calogero Di Vincenti,
in occasione del III° centenario del ritrovamento della sacra effige,
sul monte Triona, pensò, con la collaborazione di diversi concittadini
particolarmente devoti e impegnati nel culto alla V.SS. del Balzo, di
costituire la congregazione maschile Maria SS.del Balzo. Decise di dare
una spiritualità ben precisa alla nuova congregazione e pensò di
iscriverla alla “Prima Primaria delle Congregazioni Mariane” dei Padri Gesuiti, che prevedeva, per statuto, di inserire un santo gesuita contitolare alla congregazione mariana.
Fra
le altre cose è da ricordare come i gesuiti, a Bisacquino, avessero
alimentato la devozione alla V. SS. del Balzo, tanto da costruire,
addirittura, il 1°campanile del santuario. Vicinanza testimoniata
ancora oggi dalla presenza dei quadri di S. Luigi Gonzaga e S. Ignazio
Loyola all’interno della chiesa del santuario e della presenza del
quadro della Madonna del Balzo posto ai piedi della statua di S. Luigi
Gonzaga, nella navata laterale destra della chiesa madre.
Fu allora normale contitolare la nuova congregazione a Maria SS. del Balzo e a S. Luigi Gonzaga.
Al
tempo stesso don Lillo volle dare seguito a un proprio ricordo
d’infanzia, che gli tornava spesso in mente, la grande devozione avuta
dal suo maestro e pastore, il servo di Dio Mons. Giovanni Bacile, il quale alimentava l’amore allo studio anche per mezzo dell’affidamento di tutti i ragazzi al patrocinio di S. Luigi Gonzaga.
La
lettera al Direttore della congregazione Mariana Prima Primaria partì
il 12 aprile 1964, così come il 20 Aprile 64 s’inviò la lettera con la
quale si chiedeva all’ arcivescovo di Monreale l’erezione canonica con
sede presso il santuario, come cita il documento:
1) Ad una Congregazione Maschile sotto il titolo di” Maria SS. del Balzo”e”S. Luigi Gonzaga”;
2) Ad una Congregazione femminile sotto il titolo di “Maria SS. del Balzo”e “Santa Rosalia”.
Nella
stessa lettera si comunicò che lo statuto era quello costituito dalle
Regole Comuni della Prima Primarie delle Congregazioni Mariane con sede
a Roma Via 20 settembre.
Il decreto di Erezione non tardò ad arrivare, fu emesso a distanza di pochi giorni,
l’8 maggio del 64 a firma dell ’Arciv. Mons. Corrado Mingo.
Le due congregazioni erano erette e riconosciute.
Lo
statuto della Prima Primaria prevedeva che ci fossero congregati
aspiranti e congregati effettivi, così come, che fosse prerogativa
dell’ordinario diocesano individuare tra i gesuiti il superiore e
responsabile della congregazione, fu eletto Padre Inzolera il
quale venne a Bisacquino per diverso tempo a tenere degli incontri ai
congregati effettivi ed aspiranti, ma poi fu trasferito e nessun altro
venne nominato.
Nell’attesa
il decano tamponò al meglio; ma, tra le mille cose da fare, si
cominciò ad arenare il tutto, fino ad arrivare ad uno stadio di
quiescenza totale.
Gli
anni che seguirono furono difficili per la comunità bisacquinese, il
fenomeno migratorio, il sisma del 68 con il danneggiamento del paese e
della Chiesa Madre, fecero sì che ci si dimenticasse del tutto delle
due congregazioni, ma non certo della Vergine Madre che ancor di più
veniva cercata e pregata quale protettrice e consolatrice.
Poi nel 77, la morte prematura di don Calogero lasciò tutto il paese orfano e frastornato.
A
Don Lillo successe il fratello Don Lino, il quale, ricevendo il
testimone del fratello, diede seguito alle attività già avviate,
fondamentale era l’apertura della Matrice, chiusa a causa del sisma del
68, traguardo che si realizzò il 1 maggio del 1980.
Negli
anni successivi all’entrata in vigore dell’ euro, a Bisacquino, come
in gran parte dei paesi meridionali avviene un fatto normalissimo, gli
emigrati, soprattutto dei paesi germanici, non riuscendo ad avere lo
stesso potere di scambio della propria moneta, cominciano a scegliere
altre mete per le loro vacanze estive, dato che in paese, a causa delle
conseguenti ristrettezze economiche non ci furono più molte attività
ludiche.
Inoltre il processo di secolarizzazione nazionale, seppur con qualche anno di ritardo, arrivò anche a Bisacquino.
Ciò
premesso, negli anni successivi al 2004, il devozionismo alla V. SS.
del Balzo, seppur mantenendo un forte attaccamento emotivo personale,
subisce un certo significativo calo, tanto da registrare una scarsa
partecipazione alla processione del 15 agosto.
Successiva ai festeggiamenti del 2009 fu la presa di coscienza di quattro giovani
che pensano che bisognava fare qualcosa, perché non si perdesse ciò
che ci avevano lasciato i nostri antenati. Si pensò, allora, di ridare
vita a ciò che era stato fatto da don Calogero Di Vincenti e dopo
averne parlato con il Decano Don Lino Di Vincenti, che
accoglie con entusiasmo l’idea, veniamo a sapere che tra i congregati
effettivi, dopo quaranta cinque anni erano ancora in vita i signori: La Russa Giuseppe di Novantasei anni, ospitato presso l’opera pia Madonna delle Grazie, in quanto non più autosufficiente e il Mo. Nino Mancuso che ai tempi era giovanissimo.
Il
Mo. Mancuso ci raccontò che il decano allora aveva un bellissimo
progetto, ma lui quasi subito si allontanò da Bisacquino e in compagnia
di Chiara Lubich realizzò il suo progetto di vita con il movimento
ecclesiale dei Focolarini e con la creazione del gruppo musicale GEN
ROSSO, oggi di fama mondiale .
Avute diverse informazioni decidemmo di rivolgerci a Mons. Saverio Ferina,
nostro compaesano, che è responsabile dell’ Archivio Storico Diocesano
di Monreale, anch’egli entusiasta, immediatamente, ci procurò la
documentazione della congregazione e ce ne fece avere una copia.
Ci
disse che il decano don Lillo aveva voluto mettere S.Luigi, perché
anche loro, che erano compagni di scuola, da piccolini sotto la guida
di Mons. G. Bacile, avevano indossato la fascia celeste trasversale dei “luigini”.
Avuto
il materiale documentario e le informazioni utili, si pensò di
dedicarsi per un po’ di tempo alla formazione culturale e spirituale
Finalmente, dopo diversi colloqui con il decano don Lino Di Vincenti, si era pronti per il grande.passo.
Durante la Santa Messa,al santuario, del 27 marzo 2010 vengono ammessi tra i congregati effettivi i primi quattro pionieri che pian piano rimettono in piedi la congregazione.
Durante la Santa Messa,al santuario, del 27 marzo 2010 vengono ammessi tra i congregati effettivi i primi quattro pionieri che pian piano rimettono in piedi la congregazione.
Da quel giorno un forte entusiasmo si sprigionò per la comunità ecclesiale locale.
Si ricostituì la congregazione femminile M. SS. del Balzo e Santa Rosalia che oggi già conta quasi duecento congregate.
Anche la richiesta di adesione alla congregazione maschile fu abbastanza soddisfacente.
Dopo
qualche mese, e diversi incontri di formazione, furono ammessi tra gli
effettivi altri congregati il 26 giugno e poi altri ancora il 24
luglio2010.
A chiusura del mese di maggio 2010, la congregazione volle organizzare il primo pellegrinaggio al santuario sul monte Triona invitando tutta la cittadinanza.
Fu
una giornata dal cielo cupo e con fortissime raffiche di vento, ma le
persone non si lasciarono intimidire dalle condizioni atmosferiche e
parteciparono numerose, tanto da riempire, di lunedì, il santuario a
più non posso.
Per
l’estate si pensò a qualcosa di più impegnativo e in modo particolare
per il periodo della Quindicina in onore della Vergine del Balzo.
Si ideò un’iniziativa che potesse includere: preghiera e catechesi. Così, memori dell’antica tradizione degli altarini della Madonna
che si trovavano in quasi tutte le strade,abbiamo pensato di
realizzarne uno, che ogni sera si spostasse di quartiere in quartiere.
Il prefetto Filippo Ragusa,
con materiali poveri, come da tradizione, costruì un altarino in cui
venne posta una copia del quadro della Madonna del Balzo, la cui
immagine originale si trova nella chiesa Madre, e che per l’occasione,
era stata benedetta l’ultimo sabato di luglio.
Già
dalle prime sere si intuì che l’iniziativa era stata ben accettata dai
fedeli bisacquinesi , che di sera in sera, ci seguivano nei nostri
spostamenti, pregando e ascoltando la catechesi che i sacerdoti del
nostro paese ci trasmettevano. Il tutto si concluse con il
1° raduno di tutte le congregazioni bisacquinesi, la sera del 13 agosto 2010 in piazza Triona ai piedi della Madonna intronizzata sull’altare monumentale.
Indescrivibile
fu l’emozione provata nel vedere più di 500 persone, con i propri
abiti congregali e i propri stendardi, a cantare e pregare la Vergine
SS. del Balzo in quella sera in cui, negli anni precedenti, non c’era,
quasi mai nessuno.
Per
non dire della partecipazione del popolo bisacquinese alla processione
serale del 15 agosto, tutte le congregazione presenti in paese
precedevano il simulacro della Vergine Santissima e tutto il popolo la
seguiva in religioso silenzio.
Era
stato raggiunto il primo obiettivo, superare le distrazioni estive e
dare il giusto peso alla nostra devozione a Maria SS. del Balzo.
Da quel giorno un altro anno è passato e diverse sono state le attività, come il pellegrinaggio a Tindari, a Custonaci, a Siracusa, o il presepe realizzato
presso la chiesa Madre ma ,certamente, la dimensione a cui si tiene di
più è l’agape fraterna che si vive quando, ogni primo sabato del mese,
tutti i congregati si riuniscono al santuario della Madre del Balzo e
con Lei pregano e si formano alla sacra dottrina della Chiesa.
IL PRIORE
Bisacquino, lì 23/8/2011 Salvatore Caronna
Nessun commento:
Posta un commento