mercoledì 4 gennaio 2012

Vicenza, indagine su false tessere Pdl Iscritti perfino dirigenti di altri partiti


La procura sta esaminando le 16 mila adesioni al partito di Alfano e Berlusconi in tutta la provincia. In molti hanno segnalato di essere stati tesserati a propria insaputa: tra loro perfino esponentI locali di Udc e Lega 

di GIULIANO FOSCHINI

ROMA  -  C'è una dj leghista, incavolata nera. Un dirigente dell'Udc, anche lui non esattamente contento. Esiste poi un nutrito popolo di cacciatori, che da amanti della doppietta si sono scoperti loro malgrado appassionati di politica. Soprattutto c'è un'indagine della Procura di Vicenza, ci sono i carabinieri pronti a sequestrare un po' di carte, e probabilmente c'è un guaio o comunque non una cosa esattamente simpatica. Il prossimo congresso nazionale del Popolo della libertà, previsto per la primavera di quest'anno, non comincerà nel migliore dei modi. La procura di Vicenza ha aperto un'inchiesta sul tesseramento fatto in vista del congresso provinciale, che
eleggerà i rappresentanti per l'assise nazionale. Il reato ipotizzato è il falso: molte di quelle tessere sarebbero fasulli.

L'input è arrivato da un dettagliatissimo esposto anonimo finito pochi giorni prima di Natale sul tavolo del procuratore reggente Paolo Pecori. Nella denuncia si raccontava che molti dei sedicimila tessereati fossero stati iscritti al partito a propria insaputa. Si citava il caso di alcuni cacciatori, con l'unica passione per la doppietta e non certo per la politica. O almeno non per il Pdl. Per esempio Ivano Ivano Polo, leghista di Barbarano si è scoperto all'improvviso un supporter del siciliano Angelino Alfano così come Claudio Savegnago di Trissino,
consigliere e padano di ferro: "Mi ha telefonato un dirigente del Pdl complimentandosi per il passaggio di partito", racconta al Giornale di Vicenza "all'inizio sono caduto dalle nuvole, pensavo scherzasse, poi ho scoperto la verità. Ma con me sono cascati male, questa è una scorrettezza, anzi un falso inaccettabile. Io rispetto gli alleati ma sono deciso a tutelare il mio nome".

Ma di chi è la colpa? I carabinieri stanno cercando. Nell'esposto veniva citato europarlamentare Sergio Berlato, esponente di punta del Pdl della zona, che quasi sicuramente per puro caso è da anni un punto di riferimento per i cacciatori. Lui è indignato: "Basta a parlare di questi fantomatici brogli". Ma c'è chi non la pensa come lui: l'ex ministro e governatore veneto Giancarlo Galan che non si fa problemi a dire che "porcherie come quella commessa da Berlato danneggiano gli ideali del partito, tradiscono la fiducia dei veneti, fanno del male a
tutti. A gente così vanno tirate le uova". Il segretario regionale del Partito democratico, Rosanna Filippin, aspetta l'intervento della magistratura. Intanto i carabinieri della sezione, guidati dal luogotenente Lorenzo Barichello, leggono l'esposto e fanno di conto: in pochi mesi nel vicentino sono state raccolte 16mila tessere quando invece un anno fa, quando il Pdl era il partito di maggioranza relativa nel governo, ne erano state sottoscritte poco più di duemila in tutta la Provincia. Forse c'è un problema. Forse.

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