venerdì 20 gennaio 2012

I Forconi mettono la Sicilia in ginocchio

La protesta va avanti fino al 25. A Palermo preso d'assalto l'ultimo distributore di benzina

Palermo20 gen. (TMNews) - Slitta di cinque giorni la fine della protesta degli autotrasportatori siciliani aderenti alla sigla Aias, che stanno paralizzando da una settimana l'intera regione, impedendo l'approvvigionamento di prodotti alimentari e di carburante in tutta l'isola. Secondo quanto si apprende dai rappresentanti del consorzio, gli autotrasportatori "hanno ottenuto dalle questure siciliane la proroga del termine della protesta" prevista inizialmente per la mezzanotte di oggi. L'azione dei manifestanti, comunque, dovrebbe arrecare meno disagi ai cittadini, esasperati dai giorni di blocchi e presidi. Come spiega Martino Morsello, tra i promotori del "Movimento dei forconi", infatti, "assieme agli autotrasportatori la protesta continuerà fino a venerdì 25 gennaio nei presidi prestabiliti non creando intralci alla circolazione nè tanto meno all'approvviggionamento di merce di prima necessità. Occorre in questo momento dare visibilità in tutto il mondo alla grande responsabilità che tutti i siciliani hanno in questo momento difficile in cui si trova non solo l'economia dell'isola ma anche le famiglie e le aziende di saper soffrire e avere fiducia nelle istituzioni chiamate a un compito difficile, quello di ridistribuire il reddito partendo dallo sviluppo delle aziende"Palermocome altre città siciliane è ormai in ginocchio. In tutta l'isola sono una trentina i blocchi messi in atto. Tutte le pompe di benzina sono a secco, e gli automobilisti incolonnati in auto in prossimità dell'ultimo distributore di carburante attivo, attendono fino a 10 ore nella speranza di poter riempire anche un bidone di benzina. Gli scaffali dei supermercati del capoluogo siciliano sono quasi vuoti. Difficile trovare pasta, olio, latte, acqua minerale e succhi di frutta. Dall'altro lato dell'isola, nel Ragusano, anche oggi il mercato ortofrutticolo di Vittoria è rimasto chiuso. E mentre il presidente della Regione Raffaele Lombardo annuncia l'incontro con il premier Monti, fissato per mercoledì mattina aRomala Digos comincia a indagare sulle eventuali infiltrazioni estremiste, sia di destra che di sinistra, all'interno dei movimenti che stanno dando vita alla protesta. Livello di guardia massimo anche da parte delle Procure siciliane, dopo l'allarme lanciato ieri, e ribadito oggi, dal presidente di Confindustria Sicilia, Ivan Lo Bello, che teme che dietro la "rivolta" possano esserci matrici mafiose. Al momento non è stata formalizzata nessuna denuncia in tal senso, ma alla luce della volontà del movimento "Forza d'Urto" e del "Movimento dei forconi" di continuare la protesta ad oltranza, non è escluso che nei prossimi giorni possano scattare le prime indagini. xpa

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