mercoledì 14 dicembre 2011

Ripartono crolli a catena su Borse, euro, petrolio e oro


Euro cade sotto quota 1,30, Parigi -3,33%, Milano -2,84%






Roma, 14 dic. (TMNews) - Di nuovo forti cadute generalizzate oggi sui mercati mondiali: giù Borse e euro ma anche petrolio e oro. Un copione già visto ieri e che oggi, una volta sfumati i tentativi di stabilizzazione e parziale risalita visti in mattinata in alcuni segmenti, è riesploso più forte ancora con l'effetto combinato della delusione per mancati annunci di nuove misure salva crescita ieri da parte della Federal Reserve, e un riacutizzarsi dei timori sulla crisi dei debiti pubblici in Europa. Aumentano gli scetticismi su efficacia e attuazione delle misure annunciate al vertice europeo della scorsa settimana. Intanto si fa sentire anche una tremebonda attesa sui rischi di declassamenti di rating che l'agenzia Standard & Poor's potrebbe riversare sui paesi dell'area valutaria. L'euro è tornato a cadere, finendo sotto quota 1,30 dollari sui minimi da inizio anno, a 1,2987 in serata. Oggi a farne le spese è stata soprattutto la Francia, complice forse anche l'eccesso di zelo delle sue autorità a mettere le mani avanti: il ministri degli Esteri Alain Juppé se ne è uscito affermando che un declassamento, con cui l'Esagono perderebbe la prestigiosa e redditizia (in termini di bassi costi di finanziamento del debito) tripla A, "non sarebbe un cataclisma"; se voleva rassicurare l'esito non sembra esser stato dei migliori, Parigi è crollata del 3,33 per cento in chiusura, forse scontando un rafforzamento delle attese di un downgrade legato a questo mettere le mani avanti. Due giorni fa era stato già il presidente Nicolas Sarkozy a mandare messaggi simili, definendo l'eventuale perdita della tripla A un problema "non insormontabile". In questo modo per una volta Parigi ha tolto aMilanolo sgradito primato sui ribassi in Europa, anche se comunque a Piazza Affari il Ftse-Mib ha registrato un pesante meno 2,84 per cento. Francoforte ha chiuso al meno 1,72 per cento, Londra al meno 2,25 per cento. (segue) Voz 

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