mercoledì 7 settembre 2011

Manovra: Una soluzione per risolvere la crisi c'è ma richiede coraggio e intelletto e spirito di sacrificio. Non c'è futuro per un Paese ignorante.

Se vi sembrerà utopia quanto seguirà, vi dimostrerò il contrario. Vi svelerò una soluzione elementare di sacrificio ma efficace e possibile per salvare il Nostro Paese, non c'è tempo da perdere.


I Sette Sigilli


Nel corso della storia e in particolare della nostra storia nazionale sono stati superati periodi di crisi coinvolgendo il popolo italiano a contribuire sacrificando vite umane per salvare la propria Patria, dalle guerre d'indipendenza alle due guerre mondiali.  
Dal secondo dopo guerra la Nazione ha conosciuto crescita economica, prosperità e ma anche periodi di austerità, mentre il debito pubblico è cresciuto vertiginosamente inibendo la possibilità di crescita. Non sono i consumi che creano benessere ma i valori di appartenenza ovvero i sette sigilli: legalità, onestà, giustizia, solidarietà, accoglienza, fratellanza,  e amore di Patria, entrambi questi valori di appartenenza, debbono essere l'essenza comune di un paese democratico e quindi chiunque e di qualsiasi schieramento politico deve averli impressi nella propria coscienza


Un riserbante: "la propaganda"  
    
Per risolvere la crisi non è sufficiente una manovra che non guarda altre il proprio naso è piuttosto necessaria una rivoluzione drastica, un cambiamento di rotta su tutti i fronti, dal mondo politico, finanziario, economico e sociale, come? Resettando ogni cosa e ripartendo da zero. Vi faccio un esempio: avete una proprietà con tante piante di frutta che producono un ottimo prodotto senza avere mai utilizzato alcun riserbante, il vostro confinante invece per ottenere una qualità discreta utilizza da tempo riserbante della migliore qualità ed efficacia. Ma un bel giorno di primavera si presenta nel vostro terreno il vostro vicino e vi impone di usare lo stesso suo prodotto perchè ha timore che le vostre piante possano contaminare le sue. Come vi comportereste? In un primo momento vi verrebbe spontaneo proporre al vostro vicino una soluzione facendogli cambiare il tipo di pianta, magari come le vostre che non hanno bisogno di prodotti chimici per produrre frutta di qualità. Il vicino invece non è d'accordo di dedicare ulteriori investimenti distruggendo le sue piante per delle nuove e quindi rimane della sua opinione di farvi utilizzare il riserbante, come reagireste? Vi mettete anche voi ad utilizzare il riserbante oppure contribuite ad aiutare il vostro vicino nell'investimento? Penso che la vostra scelta ricada sulla seconda. Così è l'Italia e la politica, c'è una parte che necessita di propaganda per essere visibile e c'è una parte che invece adotta i sette sigilli e quindi non ha bisogno di propaganda per produrre frutti di qualità.


"N.V.R." la Nostra Vera Ricchezza.


L'Italia è un paese che il mondo ci invidia; cultura, arte e creatività, cibo, sole, mare e paesaggi che sono la nostra vera ricchezza, intendo la Nostra Vera Ricchezza; ed è proprio da qui che dobbiamo cominciare a vedere con globalità ogni cosa. Cominciare a vedere il paese come un luogo comune, abbandonando da patrioti i propri piccoli o grandi patrimoni, i propri piccoli o grandi conti bancari; nulla in confronto alla N.V.R.. Ci comportiamo come dei provinciali e bigotti, incapaci di vedere oltre il proprio naso. Ognuno deve fare la propria parte in proporzione a quello che possiede, è naturale ovviamente legittimare un governo che possiede i Sette Sigilli chiedendo la fiducia dei cittadini e non da un Parlamento che già da tempo non rappresenta più la volontà del Popolo Sovrano, vedi i sondaggi delle ultime ore. Rinunciando alla metà dei propri averi si azzererebbe il debito pubblico, la piaga più grande del nostro paese, e far ripartire gli investimenti per la N.V.R. per un mondo migliore e condiviso.


Azzeramento dei conti con il fisco e stralcio delle cartelle esattoriali.


Partiamo dal contenzioso che un cittadino ha con il fisco, egli non ha potuto pagare perchè l'azienda è in crisi e non dispone di liquidità, non possiede che un tetto dove ripararsi. Vi sembra giusto che il fisco intervenga facendo il pignoramento dell'immobile in cui abita o dell'azienda e far seguire con un blocco amministrativo? Per quell'imprenditore come per tantissimi in quelle condizioni sarebbe la fine, si manifesterebbe quindi un disagio e un problema sociale da risolvere, una patata bollente da scottarsi.  Giusto sarebbe invece l'intervento di uno Stato che attui un piano di risanamento per quell'azienda in crisi e adottare tutte le possibili soluzioni per far si che si possa risollevare creando lavoro e utili per il bene comune per il rilancio dell'economia.
C'è poi il furbetto del quartierino, che ha un contenzioso con il fisco, evade le tasse, multiproprietario di immobili, automobili di lusso, barche e vita da nababbo, e non ha mai pagato 1 euro di tasse. A questo secondo bisognerebbe sequestrare ogni bene al di fuori della prima casa e degli strumenti che producono occupazione, ma è sufficiente limitarsi a farli contribuire con la età dei propri averi, così chiunque ha rubato o sottratto soldi al fisco per lo meno una metà sarà restituita per il risanamento dello Stato.


La crisi richiede un atto di coraggio e di solidarietà per salvare la Patria, ovvero l'Arca dell'Alleanza, che se affonda porta a fondo tutti, con se ricchi e poveri.


La crisi non è un problema isolato ma è esteso a tutta la Nazione ieri fallivano le aziende oggi falliscono gli stati. Un atto di coraggio è necessario, uniti per l'Italia abbandonando gli interessi privati. Un tempo sono state sacrificate vite umane per la Nazione e donate le fedi nuziali per finanziare le guerre, oggi dobbiamo mettere le mani ai nostri averi e alle nostre proprietà, monetizzare per risanare il Paese, un atto di responsabilità non è da meno la Chiesa, anch'essa ospite di quest'arca con i sui miliardi di metri quadrati dislocati in tutta l'Italia.


Anche Scilipoti(nonostante il suo precedente appoggia la mia soluzione)


Manovra/ Scilipoti: Condono tombale cartelle esattoriali Equitalia

Testo non arrivi blindato alla Camera


Roma, 7 set. (TMNews) - "Bisogna fronteggiare la crisi e contemporaneamente avere rispetto del denaro dei cittadini, in particolare di quelli che risiedono in regioni storicamente povere, come La Sicilia e la Sardegna. Ci sono alte percentuali di famiglie, imprese e liberi professionisti che, ai tanti mali sociali, in aggiunta ai pignoramenti bancari, subiscono autentiche espropriazioni estortive ad iniziativa di Equitalia, che concorrono a determinare la chiusura delle imprese e a creare disoccupazione e nuova povertà. Credo che sia opportuno proporre un condono tombale per tutte le cartelle di Equitalia!". Lo afferma in una nota Domenico Scilipoti, segretario politico del Movimento di Responsabilità Nazionale e deputato di Popolo e Territorio.
"Per tutti i possessori di partita IVA - continua - propongo un condono ad un costo che va dal 5% al 10% della somma delle cartelle esattoriali, con la possibilità di rateizzare gli importi contenenti somme importanti. Spero comunque che l'emendamento che ho già preparato possa essere inserito nella manovra che, mi auguro, non arrivi già blindata e pronta per il voto di fiducia". 







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