domenica 8 luglio 2012

Lo scandalo Barclays spacca il governo e fa tremare il sistema bancario britannico

Secondo il ministro del Commercio Vince Cable la buonuscita da 17 milioni di sterline che attende l'ex ceo Bob Diamond è "uno scandalo". Ma il ministro delle Finanze George Osborne si appresta a difendere il sistema dei bonus con i suoi colleghi europei. E intanto crescono le sottoscrizioni di fondi etici

dal nostro inviato ALESSANDRA BADUEL
Lo scandalo Barclays spacca il governo e fa tremare il sistema bancario britannico
L'ex ceo di Barclays Bob Diamond
MILANO - A due settimane dall’esplosione dello scandalo del Libor, la tensione non fa che aumentare per il sistema bancario britannico come per la politica, mentre arrivano i primi dati sull’aumento di clienti di fondi etici, in fuga da un sistema che li spaventa. E non c’è chiarezza neppure sulle posizioni del governo riguardo ai bonus dei banchieri: da un lato il ministro del Commercio e dell’Industria Vince Cable preme perché Barclays trovi il modo di abbassare la buonuscita di Diamond, che dovrebbe ammontare a 17 milioni di sterline (e gli stessi vertici della banca fanno sapere che ci stanno lavorando) ma dall'altro il ministro delle Finanze George Osborne si prepara a difendere il sistema dei bonus nella riunione dei ministri finanziari europei alla quale parteciperà martedì.

L’altra settimana erano in strada davanti a una sede Barclays e ora i promotori della campagna Move your money, sposta i tuoi soldi, segnalano gli aumenti in sottoscrizioni di fondi etici di questi giorni, arrivati anche a duplicare nelle centinaia di istituti di varia natura (banche, cooperative, società di costruzioni) che si sono iscritti alla lista della campagna negli ultimi mesi. Mentre Barclays nega ufficialmente ogni chiusura di conti correnti, loro elencano gli aumenti di aperture di nuovi conti dell’ultima settimana: più 51% per la banca etica Triodos, più 30% per la Mutual Building Association, più 26% per la Nationwide Building Society, più 25% per la Co-operative Bank, sono gli esempi più evidenti, se non bastassero immagini come quella di una giovane correntista Barclays che taglia la sua carta di credito azzurra davanti alle telecamere.

Ed è la rabbia dell’opinione pubblica che sta spingendo i vertici della banca a trovare il modo per ridurre la buonuscita dell’amministratore delegato Bob Diamond. I conti precisi non ci sono ancora, ma il banchiere più discusso della City potrebbe arrivare a chiedere 17 milioni di sterline, e con precisi accordi legali già stipulati, dopo averne ricevuti già 100 fra stipendi, contributi pensionistici e bonus dal 2005 al 2011. I vertici della banca temono l’effetto sull’opinione pubblica e oggi li appoggia il ministro all’Industria Vince Cable dichiarando che sarebbe “uno scandalo” chiedere quei soldi dopo la “vergogna” di quanto emerso sulle manipolazioni delle stime del Libor all’interno della banca. In Europa, però, il governo britannico vuole continuare a sostenere il metodo dei bonus, nonostante la maggioranza dei paesi voglia parametrarli agli stipendi mettendo un tetto di “uno a uno”. Osborne non è d’accordo e martedì alla riunione europea con i suoi omologhi sosterrà che “c’è il rischio che aumentino gli stipendi”, come confermano fonti del Tesoro al Financial Times.

La notizia che il Serial Fraud Office condurrà un’inchiesta penale sullo scandalo, che potrebbe portare a incriminazioni di singoli individui, si accompagna a quella di un nuovo fronte aperto in Canada, dove la Royal Bank of Scotland, sottoposta a indagini per manipolazioni delle stime del Libor in yen dal Canadian Competition Bureau insieme a banchieri delle sedi londinesi di Hsbc, Citigroup, Deutsche Bank, JPMorgan e Ubs, ha rifiutato l’accesso alle proprie documentazioni interne. A riprova che la battaglia è appena cominciata. Domani sarà il turno del vice governatore della Banca d’Inghilterra Paul Tucker, che dovrà spiegare alla Commissione del Tesoro quanto gli risulta del fatto che la banca centrale, le autorità di controllo e lo stesso governo avrebbero saputo di turbative del Libor già da molto prima della sua telefonata con Diamond dell’ottobre del 2008.

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