"Neanche se faccio un concerto vengono tutte queste telecamere" il commento di Tony, il neomelodico che incise l'hit "Io sono meridionale", ai carabinieri che lo arrestano. In uno degli ultimi dischi, intitolato 'Nun ciamm arrennere', attaccava i i pentiti. Per lui l'accusa è di traffico di stupefacenti aggravato dal metodo mafioso
Quando ha visto arrivare i carabinieri, e anche i giornalisti, Tony Marciano, cantante neomelodico arrestato oggi nel corso di un'operazione dei carabinieri - 22 arresti tra affiliati del clan Gionta per traffico di droga - ha esordito così: "Neanche se faccio un concerto vengono tutte queste telecamere".
ASCOLTA "Nun ciamm arrennere", la sua canzone contro i pentiti di camorra
L'accusa, per Marciano, è di traffico di stupefacenti aggravato dal metodo mafioso e, secondo le indagini, sembra fosse tra i finanziatori e gli organizzatori del giro di spaccio.
I momenti dell'arresto
Spaccio che puntava anche sull'Amnesia: tipo di droga molto diffusa tra i giovani; un mix di marijuana di pessima qualità e altre sostanze psicotrope dagli effetti ritenuti molto pericolosi e che determina, per l'appunto, l'amnesia. Stamani il blitz dai carabinieri del nucleo investigativo di Torre Annunziata che ha permesso di scoprire il traffico di stupefacenti dall'Olanda all'Italia.
Marciano esplose come cantante negli anni Ottanta, quando incise un disco intitolato 'Io Sono Meridionale', brano hit che fece vendere 150mila copie. Nella sua carriera, anche un duetto con Maria Nazionale nel brano 'Io e te'.
CANZONE CONTRO I PENTITI - In una delle sue ultime canzoni 'Nun ciamm arrennere' (Non ci dobbiamo arrendere, ndr), Tony Marciano, il cantante neomelodico arrestato nel corso di un'operazione dei carabinieri per traffico di droga, se la prendeva con i pentiti. Quegli stessi pentiti anche grazie ai quali è scattato il suo arresto. Nel brano Tony Marciano sottolinea che i pentiti "hanno perso l'omertà" e che "hanno fatto cadere un impero". Ma, dicendo che è latitante da un anno, aggiunge anche: "Non mi faranno perdere la dignità".
L'ORDINE: RECLUTIAMO MINORENNI PER LO SPACCIO - Ad inchiodare il cantante neomelodico sono i contenuti delle conversazioni intercettate all'interno della Toyota rav 4 e nelle quali si ascolta Marciano parlare con la coindagata Carmela Nasto. "Ah, dobbiamo trovare a qualcuno? e noi dobbiamo trovare e mettiamo i minorenni a spacciare...", propone il cantante parlando della necessità di rafforzare e migliorare la rete di spacciatori di una piazza di spaccio.
IL NEOMELODICO VOLEVA TRASPORTARE DROGA - Tra le diverse intercettazioni a suo carico, inoltre, ce n'è una in cui prova a ovviare alla mancanza di un corriere per trasportare la droga dall'estero offrendosi personalmente di fare il viaggio nascondendo 300/400 pacchi di hashish nel doppiofondo di un'auto. "Il rischio dov'è? che la macchina con il sistema e che scendono trecento/quattrocento pacchi di 'fumò da là sopra...Li metti sotto la macchina...No dici, dove sta...Fammi sentire...".
IL CLAN GIONTA IMPONEVA I CANTANTI - Sono numerosi i collaboratori di giustizia che ricostruiscono il ruolo di Tony Marciano nell' ambito del clan camorristico Gionta; i loro verbali sono contenuti nell'ordinanza di custodia cautelare notificata oggi al cantante neomelodico. Racconta per esempio Vincenzo Saurro: "Tony Marciano si esibiva assai spesso anche nei concerti in piazza, in occasione della festa patronale della Madonna della Neve. Si tratta di una festa in cui il clan Gionta entra pesantemente, in quanto la cosca impone il pizzo sia alle imprese che installano le luminarie sia ai gestori delle bancarelle in cui si vendono panini, dolciumi, cibarie e giocattoli. E' sempre il clan Gionta a decidere quali cantanti devono essere invitati e quali no, e questo perchè la festa della Madonna della Neve si celebra proprio nella zona dell'Annunziata, ossia nel quartiere che costituisce la storica roccaforte dei 'Valentini' (così, dal nome di battesimo del capoclan, sono soprannominati gli affiliati al clan Gionta, ndr). E' sempre il clan Gionta a provvedere al pagamento dei cantanti. Spesso accade che questi ultimi vengono ricompensati, oltre che con somme di denaro, anche con quantitativi di cocaina".
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