Imprenditore
ricchissimo, ha lasciato le sue attività redditizie per percorrere
sulle sue sole gambe l'intero tracciato della marcia garibaldina. A
Teano è rimasto colpito dai luoghi dell'incontro
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Franco Zanotto a Teano |
“Non
dimenticherò la città dello Storico Incontro. Il Museo archeologico,
il Teatro romano e i discendenti di Garibaldi, dotati di un raro senso
di altruismo”. Non c’è che dire, deve aver fatto proprio una buona
impressione Teano, mercoledì, a Franco Zanotto: l’imprenditore mezzo
piemontese originario di Mussomeli che col suo messaggio di unità sta
ripercorrendo (ma a ritroso), le tappe dell’epopea garibaldina. Già, a
ritroso: perché vorrebbe che la società cambiasse il senso di marcia e
imboccasse la strada della moralità “a partire dai nostri governanti”.
Tra le mani il Vangelo e la Costituzione italiana “la Parola scritta che
illumina”, nelle scarpe (da ginnastica) migliaia di chilometri da
percorrere e nella mente pensieri come: verità, giustizia e lotta alla
corruzione. È partito il primo aprile da Marsala e arriverà a Venaria,
la sua città, dopo aver percorso 2258 chilometri. E se la sua missione
si chiama “Un filo per l’Italia”, lui è l’uomo fatto ago che ricuce gli
strappi della nazione. Come? Semplice: lasciando in ogni città,
davanti a una chiesta, un pezzettino di filo tricolore che unirà
simbolicamente l’italico stivale. Ecco chi è Zanotto, l’imprenditore
camminatore che ha lasciato ogni avere per dare. L’uomo che dal
personaggio di celluloide Forrest Gump ha mutuato la voglia
irrefrenabile di camminare. Il direttore dell’istituto bancario di cui
si serve (ma la banca poteva benissimo essere di sua proprietà se la
sorte non avesse deciso diversamente…), ha sintetizzato forse meglio di
molti altri che lo conoscono il Zanotto di oggi. “Lei è la persona più
ricca che conosco – gli avrebbe detto – perché riesce a vivere con il
nulla che ha ed essere ugualmente felice”. Ma Zanotto miliardario lo è
stato davvero. Ha inventato articoli per le griffe tra la più famose
d’Europa, c’è persino una linea di borse (ancora in commercio)
riconducibili alla sua genialità. ma di soldi, nemmeno a parlarne. Nei
suoi viaggi preferisce affidarsi alla Provvidenza. Zanotto finirà il
suo viaggio il 22 maggio a Venaria Reale, nel torinese. E se saranno
stati in tanti a interrogarsi sul senso della propria esistenza, allora
avrà vinto il trofeo più ambito della sua corsa pazza, ma in senso
francescano.
Elio Zanni
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