ROMA - Nella settimana decisiva per la sua decadenza da senatore e dopo lo scontro durissimo con il Colle, Silvio Berlusconi prova l'ultima, affannosa difesa. E in un'affollata conferenza stampa nella nuova sede di Forza Italia illustra le famose 'carte americane' che secondo lui dovrebbero cambiare la storia del processo Mediaset per cui è stato condannato in via definitiva a 4 anni per frode fiscale. I documenti consistono in un'intercettazione e un accertamento del fisco Usa sull'ex socio occulto Frank Agrama. "Contiamo di avere 12 testimonianze - spiega Berlusconi ai giornalisti - di cui più della metà, credo 7, completamente nuove" per avanzare la richiesta di revisione del processo presso la Corte d'appello di Brescia.

La lettera-appello a Pd e M5S. Berlusconi torna poi a lamentarsi per le "violazioni di ogni principio legale" che hanno permesso "che sia stato fissato per mercoledì il voto in aula" sulla sua decadenza. E legge il testo di una lettera-appello rivolta ai senatori del Pd e del M5S, chiedendo loro di rimandare il voto: "Noi siamo avversari politici - è l'incipit - ma non deve venire meno il rispetto reciproco. Prima di prendere una decisione valutate attentamente le nuove prove, testimonianze e documenti che sono arrivati dopo la sentenza della Cassazione. Stiamo aspettando altre carte da Hong Kong, dalla Svizzera e dall'Irlanda che smontano completamente la tesi accusatoria costruita nei miei confronti".


Non scappo via dall'Italia. "Non prevedo scappatoie straniere", afferma poi il Cavaliere rispondendo a chi gli chiede se accetterebbe un passaporto diplomatico da Vladimir Putin per lasciare l'Italia. "Nemmeno per sogno - replica - Non ho mai avuto proposte, né le ho cercate, da questo tipo né dalla Russia né dagli altri Paesi. Non cerchiamo scappatoie. Ho sempre dimostrato un grande amore per il mio Paese, ho qui tutto".

Nessun patto con Napolitano. Il Cavaliere assicura poi che non c'è stato nessun patto con il Capo dello Stato per ottenere un salvacondotto: "Non solo non c'è stato nessun patto, soprattutto rispetto a un salvacondotto, ma non c'è stata contrattazione alcuna". E a chi gli chiede se rivoterebbe Napolitano, risponde: "Non faccio nessuna valutazione".

L'attacco ai giudici. Non poteva mancare un nuovo affondo contro la magistratura e, in particolare, contro i giudici di Magistratura democratica: "Posso ben dire - afferma Berlusconi -  che nessun giudice può cambiare sede, ruolo e fare carriera se non c'è un accordo con Magistratura Democratica". Per il Cavaliere, ormai, "la magistratura è un contropotere che va sopra il potere legislativo ed esecutivo". E torna sulla necessità di una riforma della giustizia per garantire una piena democrazia: "La revisione del sistema giudiziario è una necessità per garantire la libertà dei cittadini e la democrazia, che oggi è dimezzata".

Io, cittadino esemplare. Così si definisce il leader di Forza Italia chiudendo la conferenza stampa: "Andrò fino in fondo con la revisione del processo e con il ricorso alla corte europea dei diritti dell'uomo: devo uscire da questo attacco per quello che sono, un cittadino esemplare che ha sempre pagato le tasse e ne ha pagate tante dando un contributo positivo ai suoi cittadini e al suo paese".

Zanda: confermato voto su decadenza il 27. Durissime le reazioni, del Pd e anche del M5S. Intanto, il capogruppo del Pd a Palazzo Madama, Luigi Zanda, ha riferito che il presidente del Senato Pietro Grasso ha confermato il voto del senato sulla decadenza per dopodomani, mercoledì 27 novembre. Mentre manca l'intesa l'intesa sul calendario dei lavori per quanto riguarda la legge di Stabilità. Per mettere a punto il nuovo ordine dei lavori domani mattina sarà convocata una nuova conferenza dei capigruppo del Senato. Le due questioni - stabilità e decadenza - sono interconnesse: se non si trova l'accordo sulla stabilità il voto sulla decadenza potrebbe essere compromesso. E a chi gli chiede se Forza italia voterà contro la fiducia sulla legge di stabilità, Berlusconi risponde: "Alle 19 abbiamo un incontro tra i gruppi parlamentari di Forza Italia per decidere che cosa fare".

"E' golpe". Questa mattina Berlusconi era tornato all'attacco dai microfoni di "Prima di tutto" su Radio 1 con un linguaggio durissimo. "Io non vedo come si possa chiamare in modo diverso da colpo di Stato  - ha detto il Cavaliere - quello che sta succedendo ad opera della sinistra in Parlamento. Partendo da una sentenza politica, che ho definito criminale, e che punta a sottrarre al centro-destra il leader capace di vincere le elezioni, spianando così la strada alla conquista definitiva del potere da parte loro. Quindi io credo che la realtà valga su tutto, prevalga su qualunque opinione ed espressione".

Il Pd: deriva eversiva. "Oramai Berlusconi è andato oltre l'ammissibile: la sua è una deriva eversiva e costituisce un pericolo per le istituzioni", ha commentato a caldo Danilo Leva, responsabile giustizia del Pd, che aggiunge: "Ci rispecchiamo totalmente nelle parole del Capo dello stato, nel suo invito fermo e sicuro sulla necessità del rispetto della legalità da parte di ciascuno cittadino, quale bene supremo per la tenuta del nostro stato di diritto".

Critiche anche da Ncd. Alfano ha annunciato ieri che il suo partito non parteciperà il 27 alla manifestazione di Forza Italia davanti a Palazzo Grazioli contro la decadenza. E oggi Roberto Formigoni, senatore di Ncd, ha criticato le espressioni del Cavaliere che "non sono condivisibili, solo comprensibili alla luce di una giustificata esasperazione di Berlusconi che si sente colpito da profonda ingiustizia e ha tutti i motivi per rivendicare la sua innocenza". Il ministro dei Trasporti Maurizio Lupi, anche lui passato a Ncd, precisa: "Noi siamo per la grazia, ma evidentemente certi toni, certi insulti dell'ultimo mese-mese e mezzo - e non è un caso che abbiamo fatto la nostra scelta - non aiutano".