giovedì 28 giugno 2012

Traffico di droga e armi in Lombardia "Spacciavano coca in studi Mediaset"

I militari al lavoro per smantellare un'organizzazione che operava in Italia e all'estero
Nelle intercettazioni spuntano i nomi di Costanzo e della Barale, che non sono indagati e a proposito dei quali fonti della Procura milanese parlano di "chiacchiere da bar"


C'è anche un filone che riguarda importanti ambienti televisivi nell'ultima indagine del nucleo investigativo dei carabinieri di Milano, che intercettando i componenti di un'organizzazione dedita al traffico di droga si sono trovati davanti a nomi eccellenti, anche se del tutto estranei ai reati perseguiti. Ma tanto è bastato per sollevare un polverone. Gli arresti sono stati 22 e sono stati eseguiti su ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip Fabrizio D'Arcangelo su richiesta del sostituto procuratore della Dda milanese Antonio Sangermano.

Il blitz dei carabinieri
In una serie di intercettazioni, in particolare alcuni dei personaggi di spicco dell'indagine, tra cui quello ritenuto al vertice dell'organizzazione, il 35enne Marco Damiolini, parlano tra loro di una serie di cessioni di cocaina a presentatori e gente di spettacolo legata a Mediaset: un filone che era già stato trattato in un altro procedimento, il 2 novembre 2011, che aveva portato all'arresto, fra gli altri, di  tre dipendenti della società di Cologno Monzese. In un passo delle circa 900 pagine dell'ordinanza, il 29 settembre 2009, Marco Damiolini conversa con Raffaele Laudano, 47 anni, un altro degli arrestati. "Damiolini:
mo' ti dico una cosa, guarda che Mediaset... se ti blindano se la cantano. E' normale. Lo rivelano. Laudano: se la smazza poi lui. Damiolini: non gli puoi neanche dare dell'infame. L'amico mio ha preso 12 anni di galera perché lavorava con Maurizio Costanzo. Davide Caffa. Lui gli dava la barella... (cocaina) alla Barale, a Costanzo, a ogni 'Buona domenica... (trasmissione in onda su Canale Cinque)... gli dava due etti e mezzo. gliela pagavano profumata proprio... è successo... e ha preso dodici anni".

"Non so di cosa si stia parlando, le cose non mi riguardano in nessun modo, di tutte le persone citate conosco solo Paola Barale - ha replicato Costanzo - Ancora una volta devo dire 'un colpo del sole africano!'". In altri passi delle intercettazioni, Marco Damiolini e Raffaele Laudano si lamentano della scarsa qualità dell'ultima partita, evidentemente non adatta ai raffinati ambienti televisivi. "Damiolini: compri dieci grammi e vuoi il 90 per cento. Laudano: ma non posso dargli neanche la merda a quelli di Mediaset... io lo so già come son fatti quelli...". Riguardo a queste intercettazioni ambientali, però, in ambienti vicini alle indagini viene chiarito che potrebbe trattarsi anche di "chiacchiere da bar", per le quali non sono stati trovati riscontri. Tanto che i personaggi del mondo vip non sono stati nemmeno sentiti dagli inquirenti (anche perché l'assunzione di stupefacenti non è un reato penale), i quali rimarcano anche come Mediaset abbia collaborato con la magistratura.

Lo spessore criminale dell'organizzazione era elevato. In un laboratorio allestito a Cassina de' Pecchi (Milano) venivano anche trasformate  armi giocattolo in armi a tutti gli effetti. Gli arrestati sono ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata al traffico internazionale di cocaina e hashish, alla fabbricazione e commercializzazione di armi comuni da sparo e da guerra, nonché di ricettazione e porto illegale di armi. Risulta indagato anche un responsabile della Security all'aeroporto di Linate, G.A: secondo le indagini aveva il compito di agevolare il passaggio della droga nello scalo milanese. L'indagine, cominciata alla fine del 2008, ha permesso di arrestare oltre 90 persone e di denunciarne circa 150.

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