L'emittente della sinistra milanese colpita da un inedito "hackeraggio" via etere. La voce di Moni Ovadia, uno dei testimonial della campagna "Io scelgo", viene sistematicamente sopraffatta dalle trasmissioni dell'antenna cattolica. Indaga la polizia postale
“Quando è successo la prima volta abbiamo pensato a un caso, per quanto curioso”, spiega a ilfattoquotidiano.it Gianmarco Bachi, direttore dei programmi di Radio Popolare, storica voce della sinistra milanese e capofila della rete nazionale Popolare network. “Invece la cosa si è ripetuta sistematicamente ogni volta che abbiamo messo in onda lo spot. Parte la voce di Moni Ovadia e dopo una ventina di secondi le nostre frequenze sono sovrastate da quelle di Radio Maria” (senti l’audio dello spot interrotto da Radio Maria).
Anche per i tecnici di Radio Popolare, al momento, è difficile capire il meccanismo di questo hackeraggio che colpisce le trasmissioni via etere, sul quale sta già indagando la Polizia postale in attesa di una formale denuncia che, continua Bachi, “presenteremo domani. E’ evidente che si tratta di un boicottaggio, la modalità di intrusione è chiaramente voluta e tecnicamente accertata, anche se non si sa chi sia il responsabile né quale sia l’obiettivo preciso: la campagna, la radio o entrambi”. Dagli studi di via Ollearo escludono qualunque responsabilità di Radio Maria in questo attacco, concentrato su un tema molto sgradito al fronte cattolico.
Una delle ipotesi è che l’ignoto hacker disponga di un comune software di riconoscimento vocale pronto a “scattare” ogni volta che sente la voce di Moni Ovadia. Meno chiaro è come possa intervenire sui ponti radio, con una modalità di hackeraggio dell’etere che non sembra avere molti precedenti.
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