martedì 4 ottobre 2011


Assisi, l'appello per la festa francescana
Bregantini: "No a secessioni e divisioni"

Il presidente della commissione Cei per i problemi sociali e del lavoro: "Si' all'Italia unita, sì alle piccole municipalità, armatura della società. Non è con il separatismo che il nostro Paese potrà affrontare le sfide che ha davanti"

ASSISI - "No alle secessioni, no alle divisioni, sì all'Italia unita, sì alle piccole municipalità, armatura della società". L'arcivescovo di Campobasso Bojano, monsignor Giancarlo Bregantini, presidente della commissione Cei per i problemi sociali e del lavoro, sintetizza così la posizione della chiesa cattolica su un tema da tempo di scottante attualità come l'unità del Paese. E lo fa durante l'omelia della messa per la consegna da parte della regione Molise dell'olio per la lampada votiva, nella Basilica di San Francesco. Monsignor Bregantini, nel pieno degli attacchi leghisti all'unità d'Italia, rivolge anche un appello alle istituzioni a preoccuparsi "di più" della situazione dei giovani, "perché possano avere l'opportunità di realizzarsi, di costruirsi un futuro dignitoso e onesto".

Parole che, poco dopo, il prelato rafforza: "E' un richiamo ai politici affinché capiscano che più grande è la ferita e più forte deve essere il balsamo della misericordia, in un'Italia che deve riuscire a risolvere i suoi problemi". In questo senso, "la secessione non può essere una risposta. Non è con il separatismo che il nostro Paese potrà affrontare le sfide che ha davanti". Al contrario, per monsignor Bregantini "ogni Comune italiano deve poter avere la sua identità, la sua tipicità 'difendendo' le sue torri e i suoi campanili in un rapporto di reciprocità con le altre realtà territoriali che consenta, nelle differenze, di accettarsi e di accogliersi a vicenda".

No alla secessione e no alla paura degli stranieri. A partire da quelli che vengono nel nostro Paese per cercare lavoro. "Nella realtà crescente dell'immigrazione non la paura né i respingimenti faranno la strada del futuro. Ma accogliere con fiducia, studiare le altre culture, incontrare il Sultano: queste sono state le armi del santo d'Assisi". Per il presidente della commissione Cei per i problemi sociali e del lavoro, sono queste "le nostre invincibili armi per un dialogo tra generazioni, tra regioni in Italia e tra popoli e religioni diverse".

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