Governatore uscente Bankitalia: risanare conti e crescere, dovere verso i giovani. "Tragica illusione" attendere aiuti da fuori
Roma, 12 ott. (TMNews) - La salvezza dell'Italia dipende dagli italiani e sarebbe una "tragica illusione" pensare che i problemi possano essere risolti da altri. Lo ha affermato il governatore della Banca d'Italia, Mario Draghi, aprendo un convegno in Via Nazionale. "È importante - ha detto - che tutti ci convinciamo che la salvezza e il rilancio dell'economia italiana possono venire solo dagli italiani".
"Una nostra tentazione atavica - ha spiegato il futuro presidente della Bce - ricordata da Alessandro Manzoni, è di attendere che un esercito d'oltralpe risolva i nostri problemi. Come in altri momenti della nostra storia, oggi non è così. È importante che tutti i cittadini ne siano consapevoli. Sarebbe una tragica illusione - ha evidenziato - pensare che interventi risolutori possano giungere da fuori. Spettano a noi".
"Per due ragioni - ha sottolineato Draghi - la prima è che il risanamento della finanza pubblica e il rilancio della crescita non sono un'imposizione esterna, sono problemi che vanno risolti soprattutto a beneficio dell'Italia. È un dovere verso i giovani e verso noi stessi".
"La seconda ragione - ha aggiunto il governatore - è che la cooperazione europea, mai come oggi indispensabile, si basa giustamente sull'assunto che ciascun membro faccia la propria parte. Solo i paesi che si assumono le proprie responsabilità, quelle dell'Italia sono oggi particolarmente rilevanti, e che mantengono con rigore gli impegni presi sono partner credibili, a maggior ragione - ha concluso - nella fase di ulteriore integrazione e condivisione di doveri che si prospetta per l'Unione europea".
"Una nostra tentazione atavica - ha spiegato il futuro presidente della Bce - ricordata da Alessandro Manzoni, è di attendere che un esercito d'oltralpe risolva i nostri problemi. Come in altri momenti della nostra storia, oggi non è così. È importante che tutti i cittadini ne siano consapevoli. Sarebbe una tragica illusione - ha evidenziato - pensare che interventi risolutori possano giungere da fuori. Spettano a noi".
"Per due ragioni - ha sottolineato Draghi - la prima è che il risanamento della finanza pubblica e il rilancio della crescita non sono un'imposizione esterna, sono problemi che vanno risolti soprattutto a beneficio dell'Italia. È un dovere verso i giovani e verso noi stessi".
"La seconda ragione - ha aggiunto il governatore - è che la cooperazione europea, mai come oggi indispensabile, si basa giustamente sull'assunto che ciascun membro faccia la propria parte. Solo i paesi che si assumono le proprie responsabilità, quelle dell'Italia sono oggi particolarmente rilevanti, e che mantengono con rigore gli impegni presi sono partner credibili, a maggior ragione - ha concluso - nella fase di ulteriore integrazione e condivisione di doveri che si prospetta per l'Unione europea".
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