martedì 19 marzo 2013

Berlusconi attacca magistratura Csm, Vietti: "Moderare i toni"




Il Cavaliere: "Se presidente a sinistra, battaglia in piazza". "Pronto, come vent'anni fa, a non dare il paese che amo a questi signori della sinistra". Moretti (Pd): "Dichiarazioni inaccettabili e oltraggiose". Brunetta in pole position come capo gruppo alla Camera, Schifani eletto al Senat. Nota dei gruppi parlamentari Pdl al Pd: "Siete ancora in tempo per fermarvi"

ROMA - Annuncia iniziative clamorose se il presidente della Repubblica verrà scelto dalla sinistra. Silvio Berlusconi è pronto a far partire un'azione di protesta se non verrà scelto un candidato moderato. "Credo che la sinistra sceglierà anche il presidente della Repubblica e allora daremo battaglia nelle piazze e nel Parlamento". E' un Cavaliere furioso quello che si è presentato questa mattina alla riunione del Pdl della Camera. Solo poco prima aveva attaccato ancora una volta i giudici: "All'interno della magistratura c'è una parte che ha formato una specie di associazione a delinquere che usa il potere giudiziario a fini politici: è una magistratocrazia". Una provocazione alla quale replica il vicepresidente del Csm, Michele Vietti, lanciando un "appello" a "moderare toni, gesti, con spirito di leale collaborazione". Su twitter interviene anche Alessandra Moretti, portavoce di Pierluigi Bersani e deputata del Pd che definisce "inaccettabili e oltraggiose le dichiarazioni di Berlusconi sulla magistratura. A conferma ulteriore dell'inaffidabilità del Pdl". Insorge l'Anm che parla di "insulto inaudito".

L'attacco ai magistrati. I magistrati avrebbero messo in piedi, accusa il Cavaliere, "un'operazione per farmi fare la fine di Craxi. Ma hanno sbagliato persona". E per questo non può che essere negativo anche il commento sulla scelta di Piero Grasso al Senato. "Il Senato è andato a un pm, andando contro il sentire del 37,7% dei cittadini preoccupati per la 'magistratocrazia'", ha aggiunto l'ex premier. In un clima sempre più teso Berlusconi ricorda che si potrebbe tornare a votare: "Consideriamoci già in campagna elettorale". Gli fa eco uno dei suoi: "Bisognerebbe riuscire a porre un freno a questi blitz di parte dei pm che, sfociando nella militanza politica rischiano di andare oltre il proprio ruolo e di fare politica", ha detto l'ex ministro dell'Istruzione, ora deputato Pdl, Mariastella Gelmini.

L'attacco ha toccato più protagonisti della politica. L'ex premier ha detto di temere che "un numero sufficiente di grillini possano vendersi a Bersani". Berlusconi ha parlato anche una legge per consentire l'elezione diretta del Capo dello Stato.  Rispondendo alla proposta di Pier Luigi Bersani di introdurre norme più severe sul conflitto di interessi, Berlusconi ha detto: "Altro che conflitto d'interesse e corruzione. Serve la ripresa economica e occorre aiutare le imprese".

La proposta. Parole quelle di Berlusconi che sarebbero trapelate dalla riunione del Pdl questa mattina alla Camera dei deputati, alla quale ha partecipato anche il segretario Angelino Alfano. Sulla questione della presidenza della Repubblica l'ex premier avrebbe detto ribadendo la sua posizione: "Con Bersani probabilmente incaricato di formare un governo e due Camere alla sinistra, così come detto da Alfano, abbiamo suggerito che il presidente della Repubblica potesse essere espressione dei moderati e Bersani, di contro, ha respinto questa ragionevolissima proposta come fosse uno scambio indecente anche se la nostra coalizione ha preso il 30% dei voti".

Parole poi corroborate da una nota dei gruppi parlamentari Pdl. "Sono ancora in tempo per fermarsi e per cambiare strada prima che sia troppo tardi", si legge in riferimento al Pd. "I vertici del Partito Democratico - sottolinea ancora il comunicato - anziché aprirsi ad una collaborazione con i moderati, preferiscono condannare l'Italia all'ingovernabilità e alla depressione economica".

Brunetta in pole position come capo gruppo. La riunione del Pdl alla Camera è stata convocata per l'indicazione del nuovo capogruppo, che sarà eletto nell'assemblea di domani. Il più quotato quale successore di Fabrizio Cicchitto è Renato Brunetta, voluto dal Cavaliere. "Si voterà il capogruppo perché è  importante per Renato Brunetta capire il gradimento. Sua vis politica importante", ha detto Berlusconi intervenendo alla riunione. Al Senato invece è stato eletto Renato Schifani, su segnalazione del Cavaliere.

La Lega non chiude a Bersani. Intanto potrebbe non essersi chiuso completamente il dialogo fra la Lega e il Pd per la formazione del governo. Tutto però se ci sarà un accordo sul nome del futuro presidente della Repubblica. La notizia arriva da un'intervista de la repubblica a al leghista Roberto Calderoli, l'uomo del Carroccio in prima linea nelle trattative tra i partiti. Il dialogo non è affatto chiuso e "certo, se avessimo condiviso questo passaggio, ovviamente non con questi nomi, si sarebbe aperto subito un dialogo sulle cose da fare e magari anche un accordo sul prossimo governo: ma c'è ancora una possibilità: la scelta del Presidente della Repubblica", ha detto Calderoli rispondendo alle domande di Rodolfo Sala.

Il prossimo Capo dello Stato, dice ancora Calderoli "non dovrà avere tessere di partito, e men che meno essere il quarto di sinistra". Nei "diversi incontri" avuti in questi giorni con esponenti del Pd, dice, "mi sembrano tutti d'accordo. Il guaio è che ogni volta spuntano fuori i 'turchi': nel Pd quelli che continuano a spingere verso l'alleanza con Grillo. Che li prende a sberle, si diverte e aumenta ogni giorno così il suo consenso". E nel Pdl quelli che vogliono le elezioni subito

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