venerdì 15 febbraio 2013

Per la profezia di Malachia, il 112esimo (ed ultimo) Papa sarebbe Petrus Romanus, mentre proprio il 28 febbraio la Chiesa ricorda San Romano Abate

Per la profezia di Malachia, il 112esimo (ed ultimo) Papa sarebbe Petrus Romanus, così descritto: "Durante l'ultima persecuzione della Santa Romana Chiesa siederà Pietro il Romano, che pascerà il gregge fra molte tribolazioni; passate queste, la città dei sette colli cadrà ed il tremendo Giudice giudicherà il suo popolo. Amen". Poiché il nuovo Papa sarà eletto entro la Santa Pasqua, come ipotizza Padre Federico Lombardo, il dubbio su Petrus Romanus verrà probabilmente dissolto a breve, visto che di norma la profezia di San Malachia vede coincidenze non tanto sul nome del Papa ma su eventuali azioni, circostanze e simbolismi. Una ulteriore ipotesi riguardo la profezia di Malachia sull'ipotetico ultimo Papa vorrebbe addirittura che Petrus Romanus sia riferito al Cardinal Camerlengo, che detiene il trono di Pietro fino all'elezione del Pontefice successivo. Ma chi è l'attuale Camerlengo in carica? Alcune speculazioni inerenti la profezia di Malachia si sono fatte perché dal 2007 il camerlengo è il cardinal Bertone, il cui nome completo è Tarcisio Pietro Evasio Bertone, nato a Romano Canavese nel 1934. Ecco quindi che si vedrebbe nel secondo nome del cardianal Bertone e nella località di nascita la coincidenza con il Pietro Romano di San Malachia.

Nel corso della conferenza stampa con padre Federico Lombardi, a seguito dell'annuncio di dimissioni di Papa Benedetto XVI, una giornalista del News York Times chiede se ci può essere il pericolo di un eventuale scisma nella Chiesa cattolica, ipotizzando che una parte di questa continui a riconoscere come Papa Benedetto XVI e un'altra il nuovo Pontefice. Padre Federico Lombardi precisa che Papa Ratzinger "non ha nessun timore di questo genere perché dicendo in modo assolutamente chiaro che lui rinuncia, facendolo nel modo previsto dal diritto canonico1 e quindi valido, non c'è alcuna discussione da fare". Padre Lombardi spiega quindi che "dal giorno 28 febbraio lui non è più il Papa in carica, diciamo così. Non per coincidenza ancora il 28 febbraio si ricorda San Romano Abate. Da quel momento non avrà più il compito di governare la Chiesa. Questo mi sembra che sia assolutamente chiaro per tutti, non c'è su questo nessun dubbio, e quindi non penso in nessun modo che ci siano rischi di confusioni o di divisioni a questo proposito". Inoltre, padre Federico Lombardi ricorda come "l'idea di qualche possibile interferenza o atteggiamento" con il nuovo Papa è esclusa, vista la proverbiale "lucidità, discrezione" e "senso della misura nell'intervenire" propria di Benedetto XVI.

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