martedì 2 ottobre 2012

Fondi Pdl, arrestato Fiorito "In carcere gente migliore che nel Pdl"

All'ex capogruppo alla Pisana viene contestata l'appropriazione di un milione e 300mila euro. Con i fondi del gruppo Pdl anche una caldaia e una jeep. In corso decine di perquisizioni. L'avvocato Taormina : "Ora ci attendiamo stesso trattamento per gli altri consiglieri". Zingaretti: "Subito al voto": Piso: "Vittima della sua spavalderia da pokerista"

Pericolo di fuga, reiterazione del reato e inquinamento delle prove. Sono state queste le molle che hanno convinto i magistrati ad emettere l'ordinanza di custodia cautelare per Franco Fiorito. L'ex capogruppo del Pdl alla Regione Lazio è stato arrestato stamane dal nucleo di polizia valutaria della Guardia di Finanza: l'accusa parla dell'appropriazione di circa un milione e 300mila euro. Il provvedimento è stato emesso dal gip Stefano Aprile su richiesta del procuratore aggiunto Alberto Caperna e del pm Alberto Pioletti. Una decisione che ha "sorpreso e profondamente dispiaciuto" Fiorito, prelevato questa mattina presto dalla sua casa ai Parioli. L'ex capogruppo è stato già portato nel carcere romano di Regina Coeli, mentre i militari delle Fiamme Gialle hanno eseguito perquisizioni anche nell'abitazione romana del politico.

"Urlo la mia innocenza".  'Urlo forte la mia innocenza'. Così Franco Fiorito al telefono con l'Ansa. "Su cosa punterò per difendermi? Sulla verità", dice spiegando di essere in attesa della formalizzazione dell'arresto. "Mi devono prendere le impronte digitali e poi fare la foto segnaletica".

"Supererò anche questa". Una volta giunto a Regina Coeli, Franco Fiorito, come riferisce il suo legale, avrebbe detto ai suoi avvocati "Supererò anche questa".


L'arresto di Fiorito

"Reiterare? Il Consiglio è sciolto". "L'ordinanza si basa su un ipotetico pericolo di fuga e sul fatto che essendo ancora consigliere e presidente della Commissione bilancio potrei reiterare il reato: ma Consiglio e Commissione sono ufficialmente sciolti" - ha aggiunto Fiorito - "Di certo non mi aspettavo di essere arrestato, e non credo che sia giusto".

"In carcere gente migliore di quelli del Pdl". "Non ho paura del carcere - ha continuato Fiorito - sono un uomo forte e mi sento innocente, sono certo che verrà dimostrato. E poi in carcere non credo che troverò gente peggiore di quella che ho frequentato in regione e nel partito. Anzi".

Il legale: "Ora l'arresto di 70 consiglieri". "Mi pare ci sia un problema serio di qualificazione giuridica dei fatti contestati. Corte costituzionale, Cassazione e consiglio di Stato convergono per qualificare i fatti come appropriazione indebita e non come peculato. Quanto alle esigenze cautelari c'era stata la disponibilità di restituzione degli atti in suo possesso e la restituzione del denaro. Non ci sono esigenze cautelari. Aspettiamo l'ordinanza per altri settanta consiglieri regionali con riferimento anche a coloro che fanno parte della segreteria dell'ufficio di presidenza del consiglio regionale". Cosi l'avvocato Carlo Taormina legale di Fiorito.

"C'è stata una gogna mediatica ai danni di Franco Fiorito - ha aggiunto Taormina ai microfoni di Tgcom24 - Lui ha detto di aver trovato in carcere persone migliori di quelle del Pdl? E' perché ha notato una distanza dei vertici del partito dalla sua posizione. Questi soldi che provenivano dalla Regione spesso tracimavano verso spese di carattere nazionale, quindi alla fine vedremo chi è senza peccato". E le fatture nel tritacarte? "Non credo che si tratti di cose pertinenti alla gestione del gruppo - ha risposto il penalista -. Ci sono delle situazioni delle quali Fiorito risponderà ma per quello che prevede la legge italiana, come eventuale ipotesi di appropriazione indebita e non di peculato. Con consapevolezza risponderemo cercando di contenere i danni il più possibile".

"Spavalderia da pokerista".  Il commento del coordinatore del Pdl del Lazio, sull'arresto dell'ex coordinatore regionale del Pdl: "Non auguro il carcere a nessuno - ha detto - ma in questa vicenda Fiorito paga la sua spavalderia da giocatore di poker, che lo ha portato dove sta oggi".

Anagni: "Danno alla città" L'arresto di Franco Fiorito, già sindaco e manager di Anagni, provoca reazioni diverse nella città dei Papi. A due passi dal Comune  c'è un manifesto di Sel dal titolo: "La Regione è sfiorita". L'arresto del leader del centrodestra ciociaro è sulla bocca di tutti. "La mamma di Franco non sta bene – dice una parente che abita nello stesso palazzo - Sta prendendo tranquillanti e non è in condizione di parlare". A parlare invece è Carlo Noto, sindaco di Anagni. "E' una cosa che ci mette tanta tristezza - dice Noto - E ho profondo rammarico per l'immagine della nostra città. La giustizia va avanti e deve fare il suo corso". "Spero solo che tutto questo non porti a una condanna - aggiunge - Perché significherebbe l'esistenza di una colpa".

"Sono accuse a Franco Fiorito e non alla città di Anagni - puntualizza - Bisogna sempre scindere le responsabilità. A mio avviso siamo davanti a un errore del sistema. Proprio in questi giorni abbiamo letto sulla stampa un’ intervista all'ex assessore regionale Mario Michelangeli che parlava delle spese durante l'amministrazione Marrazzo". "Con questo danno è lesa l'immagine del Pdl - dice ancora Noto - Ora serve piu’ impegno per far vedere che nel centrodestra non è tutto malato".

La faida nel partito. "Le accuse formulate dall'onorevole Battistoni a mio carico nascono da un clima politico di lotta all'interno del gruppo" aveva spiegato Fiorito nell'interrogatorio reso in procura il 19 settembre scorso. Alcuni passi di quell'audizione sono contenuti nell'ordinanza di custodia cautelare emessa oggi. "Io ho segnalato spese discutibili collezionando le fotocopie di alcune fatture presentatemi dai consiglieri e poi trasmesse ai quotidiani, ai coordinatori regionali e nazionali del partito e infine all'onorevole Birindelli, assessore all'agricoltura della Regione, denunciata dall'onorevole Battistoni per corruzione - ha detto ancora Fiorito il mese scorso davanti agli inquirenti - Sapevo, infatti, che l'onorevole Birindelli è avversaria politica di Battistoni e per questo motivo le ho inviato su sua richiesta copia del dossier".

Al vaglio la posizione dei collaboratori. Continua intanto a essere oggetto di approfondimento investigativo la posizione di Bruno Galassi e Pierluigi Boschi, già segretari dell'ex capogruppo alla Pisana Franco Fiorito. I due sono infatti indagati per peculato per aver eseguito i numerosi bonifici in contestazione al politico. Già sentiti dagli investigatori come persone informate sui fatti, si sono giustificati dicendo di aver eseguito degli ordini. Nessun provvedimento è stato preso nei loro confronti, in quanto allo stato non risulta che da tale comportamento abbiano avuto dei vantaggi personali o si siano arricchiti. Le indagini della procura comunque mirano a fare definitiva chiarezza anche su questo aspetto.

Indagati i membri del coordinamento del Lazio. Nel registro degli indagati sono finiti anche, come emerso ieri, alcuni esponenti politici che avrebbero preso parte a una riunione del Pdl del 12 settembre scorso nella quale si decise di affidare alla stampa, e dunque di pubblicare, alcune fatture del gruppo Pdl della Regione. Quelle fatture però arrivarono sul tavolo della riunione già falsificate, non semplicemente ritoccate sottolineano i pm ma ''fotocopiate e poi riempite con cifre false". Dunque, chi partecipò a quella riunione autorizzò la diffusione di un documento falso. Indagini sono in corso per capire se i partecipanti alla riunione hanno concorso anche alla creazione dei documenti falsi.

Alfredo Pallone, europarlamentare e vice coordinatore regionale del Pdl, e Angela Birindelli, ex assessore alle Politiche agricole ed esponente del Pdl viterbese, hanno smentito entrambi "di essere iscritti nel registro degli indagati" precisando di "non aver preso parte ad alcun riunione il 12 settembre".

Intanto, come fa sapere sempre Pallone, "Fiorito risulta ancora autosospeso da partito": l'espulsione, da statuto, spetta ai probiviri.

Le reazioni.
L'arresto di Fiorito ha scatenato reazioni anche sul piano elettorale. Alle urne, come da calendario stabilito dal ministro dell'Interno Annamaria Cancellieri, si dovrebbe andare entro 90 giorni. E mentre Alemanno ragiona sull'election day, da più parti si chiede un'accelerazione. "Regione Lazio, si torni a votare subito, ma proprio subito. La parola deve tornare immediatamente ai cittadini" scrive su Twitter il presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti.

"La notizia grave dell'arresto di Fiorito getta fango su intero sistema locale. La magistratura faccia le indagini e punisca le responsabilità sulla base dei fatti e di approfondimenti. Credo che la politica, quella buona, debba fare subito una cosa per cacciare quella cattiva: andare al voto entro novembre. La situazione è drammatica" aggiunge il deputato del Pd Michele Meta, membro della direzione nazionale dei Democratici.

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