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..."NTU CULU". |
di ETTORE LIVINI
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La pirotecnica conferenza stampa di sabato di Silvio Berlusconi costa in una sola mattinata 1,5 miliardi alle tasche degli italiani. "Il Cavaliere scuote l'Italia con il suo attacco al Governo Monti", titolava stamane in prima pagina il "Wall Street Journal". E anche gli investitori esteri che non avevano avuto la fortuna di assistitere in diretta tv all'esternazione dell'ex premier sullo sfondo in tende damascate di Villa Gernetto hanno preso atto, dando ordine di riprendere a vendere i titoli di stato tricolori. Pochi minuti dopo l'avvio delle contrattazioni l'effetto-Berlusconi valeva 13 punti di spread, con il differenziale tra i titoli di stato italiani e quelli tedeschi salito dai 337 punti base di venerdì sera a quota 350. Un rialzo di questo genere, tradotto in soldoni, significa in prospettiva un aumento di 1,5 miliardi in tre anni degli interessi sul nostro debito. A metà della giornata di contrattazioni, invece, Piazza Affari - in calo del 2% circa, il doppio dei listini europei - ha già bruciato 7,2 miliardi del suo valore.
L'ex premier del resto non ha da tempo un rapporto facile con il mondo volubile degli spread. Lo scorso novembre, negli ultimi scampoli del suo governo, la forbice Btp/bund si era allargata fino a quota 575, una zavorra insostenibile per i nostri conti pubblici che ha portato (in sostanza) al suo passo indietro. Da allora il salva-Italia del Governo Monti e - in particolare - lo scudo aperto dalla Bce sul debito dei paesi più a rischio del Vecchio continente ha contribuito ad abbassare
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