giovedì 16 febbraio 2012

Slitta il Ddl anti-corruzione, Corte dei conti: illegalità dilaga



Corruzione costa 60 mld l'anno. Il presidente Giampaolino: dimensioni del malaffare sono superiori a quelle che vengono alla luce


Roma, 17 feb. (TMNews) - Il governo ha preso tempo sui pareri agli emendamenti al Ddl anti corruzione all'esame delle commissioni Giustizia e Affari costituzionali della Camera. Secondo il ministro della Giustizia, Paola Severino, il Ddl "slitterà", ma "partire qualche settimana dopo con il piede giusto costituisce alla fine un risparmio". Questo perché, a detta del Guardasigilli, "è stato fatto un grande lavoro parlamentare che il governo vuole salvaguardare, ma su cui vuole influire con una proposta concreta e un contributo costruttivo". La corruzione ha una dimensione di 60 miliardi di euro all'anno, ma le sentenze di condanna della magistratura contabile nel 2011 sono state per soli 75 milioni. Lo ha affermato il procuratore generale aggiunto della Corte dei conti, Maria Teresa Arganelli, sottolineando che "quella contro la corruzione, latamente intesa rappresenta davvero una battaglia impari: basti pensare che, a fronte del costo plurimiliardario del fenomeno, la Corte dei conti nel 2011 è riuscita a infliggere condanne in primo grado per soli 75,2 milioni (danno patrimoniale di 73,6 milioni e danno all'immagine per 1,6 milioni), mentre in sede d'appello sono state definitivamente confermate condanne per 15,05 milioni, relative a giudizi trattati negli anni precedenti". Durante l'inaugurazione dell'anno giudiziario 2012 della Corte dei Conti, ieri il presidente Luigi Giampaolino ha lanciato l'allarme corruzione, malaffare e illegalità: "Fenomeni dilaganti - ha detto - notevolmente presenti nel Paese e le cui dimensioni, presumibilmente, sono di gran lunga superiori a quelle che vengono, spesso faticosamente, alla luce". In Italia l'evasione fiscale sull'Iva supera il 36 per cento, uno dei valori più elevati tra i grandi Paesi europei. "Analisi accurate condotte per l'Iva - ha spiegato Giampaolino - evidenziano per l'Italia un tax gap superiore al 36 per cento, che risulta di gran lunga il più elevato tra i grandi Paesi europei, con l'eccezione della Spagna (oltre il 30 per cento)". Int6

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