Distrugge lo slogan berlusconiano e promette liberalizzazioni "equilibrate ma non timide".
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Mario Monti a Reggio Emilia |
Reggio Emilia7
gen. (TMNews) - L'usanza da parte di alcuni italiani evasori di
"mettere le mani in tasca" ai connazionali onesti "va sconfitta". Lo ha
dichiarato, intervenendo alle celebrazioni per i 215 anni del Tricolore,
il premier Mario Monti sottolineando come sia "inammissibile che una
quota importante di ricchezza sfugga alla tassazione accrescendo la
pressione tributaria su chi non può sottrarsi al Fisco". Che stia
trascorrendo le ultime ore di ferie nel rilassante contesto di Villa
Certosa o nella dimora diArcoreSilvio Berlusconi non avrà gradito la
'bacchettata': "Non mi ha mai persuaso l'espressione 'mettere le mani
nelle tasche degli italiani'" ha detto Monti. Eppure è un amato slogan
berlusconiano, utilizzato da Silvio ben 12 volte solo negli ultimi
dodici mesi. Ma per l'attuale premier la frase "è incompleta", sono
"alcuni italiani evasori" a mettere le mani "nelle tasche dei
contribuenti onesti". Monti, di ritorno da Parigi dove ha incontrato il
presidente Sarkozy, pare procedere dritto sulla strada che ha tracciato
per rilanciare il paese e fargli riconquistare la fiducia in Europa e
nel mondo. E a
Reggio Emiliaè
tornato a battere su alcuni paletti sui quali lavorare nelle prossime
ore e nei prossimi giorni, anche in vista delle consultazioni annunciate
con i partiti e le parti sociali: liberalizzazioni, che devono essere
"equilibrate, pragmatiche ma non timide", lotta alla corruzione
attraverso una "scossa" e una "accelerazione potente" e battaglia contro
gli italiani furbi e "disonesti" . Tutte "riforme" che vanno fatte con
un occhio rivolto in particolare ai giovani, garantendo l'unità di tutto
il paese. Alla sua prima uscita ufficiale da presidente del Consiglio,
Monti ha fatto la sua prima "parata militare", assistendo
all'alzabandiera e canticchiando l'Inno di Mameli eseguito dalla banda
militare. Al teatro Valli, dove ha tenuto il discorso conclusivo, Monti
si è trovato in platea l'"amico" nonché predecessore Romano Prodi: "Per
me - ha detto prima di abbracciarlo - è l'ex presidente della
Commissione europea con cui ho avuto l'onore di collaborare". Cerimonia a
parte, il premier ha parlato per mezz'ora dei temi più caldi di questi
giorni. Dopo aver incassato il 'placet' di Sarkozy, Monti precisa però
che ora "in Europa il momento dei compiti è giunto per tutti", quindi
gli scettici si mettano in testa che si "supererà la crisi solo con
azioni di tutti i componenti". Int5
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