ZAGREBELSKY, Asor Rosa, Umberto Eco, Stefano Rodotà. Sono numerosi
gli intellettuali che chiedono ai cittadini di votare per la coalizione
di centro sinistra. Per un governo "stabile, autorevole e rispettabile a
livello europeo". E per evitare il ritorno al potere di uomini che
hanno già portato l'Italia "verso la catastrofe".
Scongiurare l'ingovernabilità. Ed evitare che una classe dirigente che ha già portato il Paese sull'orlo della catastrofe politica, morale e finanziaria possa ritornare a guidare l'Italia. Puntare sulla trasparenza, sulla giustizia sociale. E votare, alle prossime elezioni, la coalizione di centro-sinistra. Per restituire dignità alle Istituzioni e fiducia ai partiti. Per evitare il "baratro". Parte da questi punti "Per il Cambiamento", l'appello sottoscritto, tra gli altri, da Gustavo Zagrebelsky, Alberto Asor Rosa, Umberto Eco, Stefano Rodotà. Perché se "poche decine di migliaia di voti possono fare la differenza", è necessario scegliere in modo "responsabile".
La posta in gioco è alta. Una legislatura per scongiurare il rischio default, economico e civile. Nell'appello si legge: "L'unica strada è votare per la coalizione di centro-sinistra, assicurandole l'autosufficienza, che le consentirebbe di mettere in piedi un Governo stabile, autorevole, rispettabile a livello europeo, in grado di gestire al meglio politiche e alleanze". In questo contesto, l'Italia ha "un disperato bisogno" di un "colossale mutamento di rotta". Un sentiero che passa anche attraverso l'impegno nei confronti delle classi lavoratrici e dei ceti disagiati. Altrimenti "ci ritroveremo, come altre nazioni europee, nel baratro".
Ecco il testo di "Per il Cambiamento"
Siamo alle ultime battute di una campagna elettorale confusa, rissosa, e da parte di taluni estremamente menzognera. Due scenari inquietanti si profilano come possibili dall'esito del voto: o un caos ingovernabile; o il ritorno al potere di uomini e di forze, che negli anni passati hanno già portato il Paese verso la catastrofe.
Per evitare tutto questo, l'unica strada è votare per la coalizione di centro-sinistra, assicurandole l'autosufficienza, che le consentirebbe di mettere in piedi un Governo stabile, autorevole, rispettabile a livello europeo, in grado di gestire al meglio politiche e alleanze.
L'Italia ha un disperato bisogno di trasparenza politica e di giustizia sociale: se nei prossimi cinque anni non saremo in grado di restituire dignità alle istituzioni, rispetto per la politica, fiducia nei partiti, strategie di sviluppo e insieme un colossale mutamento di rotta nei confronti delle classi lavoratrici e dei ceti disagiati, ci ritroveremo, come altre nazioni europee, nel baratro.
Questo è vero per l'intero territorio nazionale. Ancor più vero in quelle regioni "a rischio" (dalla Lombardia alla Sicilia), dove poche decine di migliaia di voti possono fare la differenza tra un nuovo inizio e una pessima fine.
Ogni voto è perciò prezioso a questo scopo: chiediamo all'opinione pubblica e agli elettori di scegliere come una ragione responsabile spinge inequivocabilmente a fare. E chiediamo ai cittadini che lo condividano di sottoscrivere e promuovere questo appello.
I primi firmatari: Umberto Eco, Stefano Rodotà, Gustavo Zagrebelsky, Claudio Magris, Barbara Spinelli, Andrea Camilleri, Nadia Urbinati, Guido Rossi, Tullio De Mauro, Natalia Aspesi, Giorgio Parisi, Vittorio Gregotti, Alberto Melloni, Sandra Bonsanti, Luigi Ferrajoli, Filippo Gentiloni, Piero Bevilacqua, Alberto Asor Rosa
Scongiurare l'ingovernabilità. Ed evitare che una classe dirigente che ha già portato il Paese sull'orlo della catastrofe politica, morale e finanziaria possa ritornare a guidare l'Italia. Puntare sulla trasparenza, sulla giustizia sociale. E votare, alle prossime elezioni, la coalizione di centro-sinistra. Per restituire dignità alle Istituzioni e fiducia ai partiti. Per evitare il "baratro". Parte da questi punti "Per il Cambiamento", l'appello sottoscritto, tra gli altri, da Gustavo Zagrebelsky, Alberto Asor Rosa, Umberto Eco, Stefano Rodotà. Perché se "poche decine di migliaia di voti possono fare la differenza", è necessario scegliere in modo "responsabile".
La posta in gioco è alta. Una legislatura per scongiurare il rischio default, economico e civile. Nell'appello si legge: "L'unica strada è votare per la coalizione di centro-sinistra, assicurandole l'autosufficienza, che le consentirebbe di mettere in piedi un Governo stabile, autorevole, rispettabile a livello europeo, in grado di gestire al meglio politiche e alleanze". In questo contesto, l'Italia ha "un disperato bisogno" di un "colossale mutamento di rotta". Un sentiero che passa anche attraverso l'impegno nei confronti delle classi lavoratrici e dei ceti disagiati. Altrimenti "ci ritroveremo, come altre nazioni europee, nel baratro".
Ecco il testo di "Per il Cambiamento"
Siamo alle ultime battute di una campagna elettorale confusa, rissosa, e da parte di taluni estremamente menzognera. Due scenari inquietanti si profilano come possibili dall'esito del voto: o un caos ingovernabile; o il ritorno al potere di uomini e di forze, che negli anni passati hanno già portato il Paese verso la catastrofe.
Per evitare tutto questo, l'unica strada è votare per la coalizione di centro-sinistra, assicurandole l'autosufficienza, che le consentirebbe di mettere in piedi un Governo stabile, autorevole, rispettabile a livello europeo, in grado di gestire al meglio politiche e alleanze.
L'Italia ha un disperato bisogno di trasparenza politica e di giustizia sociale: se nei prossimi cinque anni non saremo in grado di restituire dignità alle istituzioni, rispetto per la politica, fiducia nei partiti, strategie di sviluppo e insieme un colossale mutamento di rotta nei confronti delle classi lavoratrici e dei ceti disagiati, ci ritroveremo, come altre nazioni europee, nel baratro.
Questo è vero per l'intero territorio nazionale. Ancor più vero in quelle regioni "a rischio" (dalla Lombardia alla Sicilia), dove poche decine di migliaia di voti possono fare la differenza tra un nuovo inizio e una pessima fine.
Ogni voto è perciò prezioso a questo scopo: chiediamo all'opinione pubblica e agli elettori di scegliere come una ragione responsabile spinge inequivocabilmente a fare. E chiediamo ai cittadini che lo condividano di sottoscrivere e promuovere questo appello.
I primi firmatari: Umberto Eco, Stefano Rodotà, Gustavo Zagrebelsky, Claudio Magris, Barbara Spinelli, Andrea Camilleri, Nadia Urbinati, Guido Rossi, Tullio De Mauro, Natalia Aspesi, Giorgio Parisi, Vittorio Gregotti, Alberto Melloni, Sandra Bonsanti, Luigi Ferrajoli, Filippo Gentiloni, Piero Bevilacqua, Alberto Asor Rosa
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