Durissimo il capo dello Stato. "Contesto inaccettabile per cittadini onesti e per chi voglia avviare un'impresa". Il Cavaliere: "Responsabili tutti i gruppi del Consiglio laziale". Alfano: "Vicenda non influirà sulla sua scelta di candidarsi". Bersani: "Urgente intervenire su costi Regioni". Casini replica al Cavaliere: "Alleanza Pd, Udc, Idv e Sel? Vive realtà immaginaria". Contributi ai gruppi, Camera approva modifiche al regolamento
ROMA - "Troppi, vergognosi fenomeni di corruzione. Bisogna risanare la politica". E' palpabile l'indignazione del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che spende durissime parole alla vicenda della Giunta Polverini, spazzata via dal governo della Regione Lazio in seguito allo scandalo sulla gestione dei fondi pubblici nella disponibilità del gruppo consiliare del Pdl. Solo l'ultimo esempio di "malversazioni e fenomeni di corruzione inimmmaginabili, vergognosi, che si moltiplicano nel disprezzo per la legalità"."Non è questo un contesto accettabile per persone sensibili al bene comune, per cittadini onesti, né per chi voglia avviare un'impresa" tuona Napolitano dal Quirinale, durante la cerimonia di inaugurazione dell'anno scolastico. "Chi si preoccupa giustamente dell'antipolitica deve saper risanare in profondità la politica. Far vincere la legge si può, come avvenne contro la mafia, come dimostrarono Falcone e Borsellino" è il monito di Napolitano. "Ma la legalità - aggiunge il presidente della Repubblica - si deve praticare a tutti i livelli, e dunque anche nel nostro piccolo mondo quotidiano".
Da New York, a margine dell'Assemblea generale dell'Onu, rimbalzano invece le dichiarazioni del ministro degli Esteri, Giulio Terzi, che definisce "un vulnus da suturare" quanto nel Paese va in senso contrario allo sforzo del governo per la "serietà, sobrietà e trasparenza".
Silvio Berlusconi non accetta che alla gogna sia messo solo il suo Pdl. "Nessuno può chiamarsi fuori. Tutti i gruppi nel Consiglio regionale del Lazio erano corresponsabili: maggioranza e opposizione". Così il Cavaliere il giorno dopo le dimissioni della governatrice Polverini. Nel suo personale day after 1, l'ormai ex presidentessa della Regione ha annunciato che non si candiderà più alla carica, mentre il sindaco di Roma Gianni Alemanno indica la via delle primarie per individuare il candidato del centrodestra. La Polverini si è quindi recata a Palazzo Grazioli, residenza romana di Silvio Berlusconi, per un incontro di mezz'ora con il leader del Pdl. "L'ho sentito al telefono in questi giorni e immagino lo rivedrò nelle prossime ore" aveva detto poco prima la Polverini in un'intervista a Tgcom24.
Nei giorni della tempesta in Regione Lazio, Berlusconi ha provato a indurre la governatrice a restare al suo posto. E oggi ribadisce in una nota: "La presidente del Lazio, Renata Polverini, si è assunta personalmente responsabilità che sono di sistema e riguardano tutte le classi dirigenti in ogni partito. Un gesto libero e di consapevolezza morale. Ora è necessario intervenire con estrema decisione, con coraggio e severità: la politica in Italia rischia di morire nel discredito in conseguenza di comportamenti collettivi e individuali intollerabili al senso comune e alla coscienza pubblica".
"Bisogna abrogare il sistema di finanziamento di gruppi e partiti così come l'abbiamo conosciuto - propone il leader del Pdl -. Si sono fatti dei passi in questa direzione, a livello centrale, ma non basta - rileva l'ex premier in una nota -. Le finanze pubbliche regionali e locali devono subire un esame senza indulgenze. E si deve procedere all'abrogazione di ogni erogazione impropria e alla messa in opera di controlli indipendenti che nessuna norma legislativa a tutela dell'indipendenza delle istituzioni può ostacolare".
"L'autonomia della politica è una cosa seria - prosegue il Cavaliere -, non si difende consentendo comportamenti indecenti. Su questo garantisco, a nome mio personale e della squadra che entrò in politica nel 1994 per cambiare l'Italia, un impegno di risanamento senza incertezze. Occorre un forte rinnovamento per tornare alla politica come servizio e non come fonte di guadagno per i singoli".
Al segretario politico del Pdl, Angelino Alfano, il compito di allontanare dalla mente dell'opinione pubblica la facile identificazione tra la dirigenza del partito e Franco Fiorito, il capogruppo Pdl al Consiglio regionale, indagato per peculato. "Sono pronto a un patto: non ricandidare nessun consigliere del Lazio. Di nessun partito. Ma non lo chiedano solo a noi", annuncia Alfano al termine della riunione con i capigruppi Pdl di tutte le regioni in via dell'Umiltà. Il segretario sottolinea che "il Pdl non è fatto di tanti Fiorito, noi siamo di un'altra pasta" e parla in termini positivi della riunione. "Da oggi - garantisce - i nostri gruppi consiliari in Regione avranno i conti certificati da una società esterna". "Poi - aggiunge Alfano - proporremo in ogni assemblea regionale una legge che sancisca questa regola. Avvieremo una spending review e metteremo su internet bilanci e spese dei gruppi".
Di certo, si dice certo Alfano, "la vicenda del Lazio non inciderà sulla eventuale candidatura di Silvio Berlusconi: "Farà la scelta più opportuna per il bene del Paese e del partito". In prospettiva elezioni, Alfano sfoggia ottimismo: "Non abbiamo notizia né avvisaglie di alcuna scissione e non la incentiviamo. Il Pdl può tornare ad essere il primo partito italiano. I sondaggi ci dicono che ci sono tanti indecisi e pensiamo di recuperarli perchè gli altri non stanno dando prova di meritare il consenso dei moderati".
Anche Pier Luigi Bersani, incontra i presidenti di Regione e i capigruppo del Pd. "E' necessario prendere un'iniziativa urgente sui costi delle Regioni. Da subito bisogna ridurre e riformare i costi, mettere online tutte le spese e far certificare i bilanci dei gruppi regionali", è la proposta del segretario del Pd. "Ci sono disparità evidenti ed eclatanti. Non è più tollerabile che una Regione spenda 2 e un'altra 8, sono costi non più giustificabili in nome dell'autonomia. Continuare così significherebbe far perdere credibilità all'autonomia stessa".
Alfano che propone di non ricandidare i consiglieri regionali uscenti "fa le sue scelte...spero che siano migliori che in passato" commenta Pier Ferdinando Casini, che nel frattempo ha meditato la sua risposta al passaggio dell'intervista rilasciata da Berlusconi al Huffington Post 2, in cui il Cavaliere paventa il pericolo di un'Italia "governata da un'armata Brancaleone che comprende Vendola e Casini, Bersani, la Bindi e Di Pietro". "Silvio vive da tempo una realtà immaginaria - la replice del leader Udc via twitter -. Solo cosi si spiega la sua dichiarazione di questa mattina dove denuncia un'alleanza Pd, Udc, Idv e Sel, che è frutto solo della sua speranza. Mi dispiace deluderlo ancora una volta: noi saremo in campo con i moderati italiani delusi dalle sue promesse mancate".
Contributi ai gruppi, Camera approva modifiche al regolamento. La Camera ha approvato la proposta di modifica del regolamento sui contributi ai gruppi parlamentari con 479 sì, un voto contrario e 9 astenuti.
La norma prevede un maggiore controllo e maggiore trasparenza sui bilanci dei gruppi parlamentari. A ciascun gruppo "è assicurato annualmente" un "contributo finanziario a carico del bilancio della Camera, unico e onnicomprensivo, a copertura di tutte le spese", incluse quelle per il personale. Il contributo è determinato "avendo riguardo alla consistenza di ciascun gruppo". Secondo il nuovo regolamento i gruppi dovranno avvalersi di una società di revisione esterna per fare un rendiconto annuale. Le norme entreranno in vigore non appena adottate dall'Ufficio di presidenza, in modo da garantirne l'applicazione non oltre l'inizio della prossima legislatura. Il presidente Fini ha chiarito che la modifica del regolamento entrerà in vigore il 15/mo giorno dalla pubblicazione nella gazzetta ufficiale. Dichiarato inammissibile un emendamento dei Radicali, che mirava ad affidare alla sola Corte dei Conti il controllo della regolarità dei bilanci dei gruppi. Non è stata accolta neanche la modifica proposta da Salvatore Vassallo del Pd, che avrebbe portato a un ridimensionamento dei contributi.
Gruppo Pd al Senato: "Subito certificazione esterna". "L'Assemblea dei senatori del Gruppo
del Partito Democratico ha approvato all'unanimità il bilancio del gruppo consuntivo 2011 e preventivo 2012. A questo punto, senza aspettare delibere formali del Senato in attuazione di un odg approvato dall'Aula prima della pausa estiva, il gruppo del Pd si rivolgerà a una società esterna per ottenere la certificazione dei propri bilanci. Vidmer Mercatali, Tesoriere del Gruppo Pd di Palazzo Madama, ritiene "opportuno che anche gli altri Gruppi facciano altrettanto". "Il Gruppo del Pd - aggiunge Mercatali -, solleciterà gli organi del Senato ad adottare rapidamente formali delibere che vadano in questa direzione".
Schifani: "Politici siano case di vetro". "I soggetti titolari di pubbliche funzioni elettive si considerino delle case di vetro. Nessun vincolo di segretezza sulla loro situazione economica, patrimoniale e anche finanziaria. Non ci si trinceri dietro la privacy. Lo scandalo ormai, nel nostro Paese, è andato oltre ogni limite di previsione". Così il presidente del Senato, Renato Schifani, in un intervista questa sera a Ballarò. "Sono casi individuali a volte, ma vi sono anche delle responsabilità dei partiti per omesso controllo. Quello che mi preoccupa, e credo preoccupi altri vertici delle istituzioni, è il corto circuito che rischia di determinarsi nel rapporto tra cittadini e politica. Temo si stia rompendo questo patto fiduciario che potrebbe mettere a repentaglio la serenità della nostra democrazia".
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