martedì 29 maggio 2012

Nuova forte scossa nel modenese, molti morti nei crolli


Nuova forte scossa nel modenese, molti morti nei crolli

Due eventi sismici violenti hanno causato diverse vittime. Solidarietà da Napolitano e Monti. Danneggiato il duomo di Mirandola

postato 40 min fa
Roma, 29 mag. (TMNews) - Continua a tremare la terra in Emilia. Da mezzanotte sono state registrate oltre sessanta scosse. Le più forti alle 9:00, 5,8 di magnitudo, e alle 12:53 con magnitudo 5,3. L'evento sismico, secondo quanto registrato dall'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, ha avuto una profondità di 6.8 chilometri con epicentro tra i comuni di Cavezzo Finale Emilia e Medolla I terremoti hanno causato almeno otto morti. Dopo la forte scossa il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha espresso "solidarietà" ai cittadini della zona. "Supereremo questo momento. Impegno forte per assistenza e ricostruzione", ha dichiarato il capo di stato. "Il nostro affetto va in queste ore terribili ai cittadini dell'Emilia. Ora prevalenti paura e dolore. Sappiano però che non sono soli". Ha dichiarato il leader di Sel e governatore della Puglia, Nichi Vendola. "Il terremoto è un evento naturale ma non è naturale che crollino gli edifici quando c'è il terremoto", ha sottolineato il ministro del Lavoro, Elsa Fornero. Il presidente della Regione Emilia Romagna, Vasco Errani ha dichiarato: "Come ha detto Napolitano l'Emilia-Romagna non sarà lasciata sola". E il premieri Mario Monti: "Invito i cittadini ad avere fiducia. L'impegno dello Stato sarà garantito". La maggior parte delle vittime è stata colpita dalle macerie o dal crollo dei capannoni. Crollato anche il Duomo di Mirandola all'interno del quale vi erano operai al lavoro.La scossa ha coinvolto anche il vicino Comune di San Possidonio dove è crollato il campanile della locale chiesa. Gravissimi danni al centro storico di Cavezzo nel modenese e alle fabbriche alimentari del territorio dopo la scossa sismica di questa mattina; potrebbero esserci due donne morte nei capannoni industriali. Secondo le informazioni comunicate dai carabinieri, due sono le vittime a San Felice sul Panaro, in via Perossaro per il crollo di un trave. Una vittima, invece, a Mirandola in via 25 luglio per il crollo di un capannone. Int

La vera storia della Villa di Arcore




La Villa di Arcore

Foto pubblicata dall'Espresso

Il marchese con la Fallarino


15 luglio 2009 – Tratto da un articolo di Davide Villa e dal sito di ZooPolitico

Il marchese Casati Stampa di Soncino, la Fallarini, il Massarenti
Massimo Minorenti ha 25 anni quando viene ammazzato a colpi di Browning 20 (un fucile da caccia), in un elegante appartamento in via Puccini, ai Parioli, dal marchese Camillo Casati Stampa di Soncino. Il marchese aveva proprietà immense, il cui valore venne stimato dai giornali intorno ai tre-quattrocento miliardi del tempo. E aveva una sola erede, la marchesina Annamaria, nata dal primo matrimonio. La sorella della signora Fallarino cerca di conquistare quel ben di Dio per il proprio ramo, sperando di riuscire a dimostrare che la marchesa avesse esalato l'ultimo respiro dopo il marito omicida. Benché patrocinata in questo nobile tentativo da un giovane e valente avvocato calabrese, di nome Cesare Previti, ella non riuscì nel proprio intento.

Poco male.
Stabilito attraverso la medicina legale, nonostante fosse evidente, che a morire per ultimo fu proprio il Marchese, l’immensa eredità della famiglia Casati Stampa passò alla figlia di primo letto del Marchese, Anna Maria Casati Stampa, allora diciottenne, figlia di Letizia Izzo.
Il giovane avvocato, dopo avere patrocinato le ragioni della parte rimasta a bocca asciutta, si offri in soccorso alla parte vincente, ossia alla marchesina, appena 19enne.
La ragazza, che per la legge italiana di allora era ancora minorenne, viene affidata ad un tutore nella persona dell’avvocato Giorgio Bergamasco, senatore e membro della direzione nazionale del Partito Liberale Italiano. Pro-tutore fu nominato Cesare Previti, 35 anni, avvocato, militante dell’M.S.I.



Giorgio Bergamasco si era distinto infatti per avere presentato più disegni di legge in materia finanziaria, tra cui uno sulle successioni e uno di amnistia per i reati finanziari.
Fu lui a stendere la denuncia di successione. E lo fece coerentemente con lo spirito delle sue fatiche legislative: 231 pagine per descrivere immobili e terreni, titoli e gioielli, per un controvalore inferiore ai due miliardi.

Lo stesso ministro delle finanze lo giudica risibile.
E aveva ragione se si pensa che alcuni piccoli lotti di terra nel comune di Cusago, nemmeno dettagliati in quella denuncia, sarebbero poi stati venduti a sei miliardi, ossia per un valore triplo dell'intero patrimonio.
Tuttavia per rispetto dei morti e di una vicenda cosi dolorosa, non successe nulla.
Due anni più tardi Giorgio Bergamasco fu nominato ministro dei Rapporti con il Parlamento nel primo governo Andreotti, e Cesare Previti divenne ad un tempo tutore e avvocato della giovane orfana che, ormai ventenne, si era sposata nel frattempo con il Conte Pierdonato Donà dalle Rose, e si era trasferita a Brasilia.
Più tardi la ragazza si sarebbe svincolata anche dalla tutela giuridica, pur mantenendo Previti come suo avvocato.
Il bene forse di maggior valore dell’eredità del Marchese Casati Stampa, era Villa San Martino. Una residenza in Brianza di 3500 mq, con una pinacoteca che ospitava opere del Quattrocento eCinquecento e una biblioteca con circa 10.000 volumi antichi. Un parco immenso e maestoso, scuderie e piscine completavano il quadro di una tenuta storica che aveva ospitato più volte, tra gli altri, anche Benedetto Croce. Inestimabili i valori contenuti nella Villa, di per sè di valore inestimabile.
Cesare Previti si stringe il collo come per rimorso 
Nel 1973, pressata da esigenze economiche, Anna Maria cede alle insistenze dell’avvocato Cesare Previti, e decide di mettere in vendita la villa, dando la specifica disposizione di non vendere, assieme alla tenuta, anche le opere d’arte e i volumi della biblioteca. Il rampante Silvio Berlusconi, allora niente più che un giovane imprenditore milanese, si fece avanti, offrendo l’irrisoria cifra di 500 milioni di Lire (nel 1973). Venne cosi stipulata una convenzione di compravendita che fu stesa però in due successive versioni. Nella prima versione comprava la Edilnord, nella seconda versione, invece, chissà perché, comprava la Società GeneraIe Attrezzature, che era guidata da Walter Donati, altro prestanome di prestigio di Silvio Berlusconi, e che come la Edilnord era collegata indovina indovinello con una finanziaria svizzera, la Cofinvest di Lugano.
Il pagamento viene effettuato in forma di titoli azionari di una società neppure quotata in borsa: appunto la Edilnord s.a.s. La transazione andò a buon fine, anche grazie alle pressioni di Previti. Berlusconi ottenne una residenza il cui valore era stato stimato, in sede notarile durante le procedure per l’eredità, in un miliardo e settecento milioni di Lire (nel 1970). Tra l’altro i titoli azionari sarebbero stati monetizzati dalla Contessa solo qualche anno più tardi, al 50% del loro valore, dallo stesso Berlusconi, che quindi sborsò, per la fantastica residenza di Villa San Martino,250 milioni di lire. Contestualmente furono cedute, nella stessa transazione, e quindi alla medesima cifra, tutte le opere d’arte e i libri della Villa, contrariamente a quanto esplicitamente richiesto da Anna Maria.
Nel ruolo di bibliotecario Berlusconi assume Marcello dell’Utri, e come scudiere Vittorio Mangano, criminale italiano pluriomicida legato a Cosa Nostra.
Previti, dell'Utri, Sgarbi
La residenza di Arcore viene giudicata, agli inizi degli anni ’80, garanzia sufficiente alle banche per elargire un prestito di 7.300.000.000 di Lire. Denaro con il quale Berlusconi avrebbe ultimato la costruzione di Milano 2 e Milano 3 e avrebbe intrapreso la sua scalata imprenditoriale anche al gruppo Mondadori. Senza dimenticare che i primi anni ’80 sono quelli durante i quali Canale 5 inizia a trasmette a livello nazionale (contravvenendo a quanto prescritto dalle leggi dell’epoca, secondo le quali le televisioni private non potevano trasmettere a livello nazionale), mentre Italia 1 e Rete 4vengono rilevate e inserite nel gruppo Fininvest, che si allarga a macchia d’olio, fondando televisioni private in Francia, Germania, Spagna. Ma questa è un’altra storia.
Per soddisfare i più curiosi, si trattava di una tenuta di un milione di metri quadrati in cui sorgevano un edificio settecentesco con annesso parco, villa San Martino appunto, di circa 3.500 metri quadri, 147 stanze e contenente, oltre a una biblioteca da antiquariato, un bel pò di quadri del Quattrocento e del Cinquecento, tra cui dei Tiepolo e Tintoretto.
Don Gabriele Thomas

venerdì 25 maggio 2012

Presidenzialismo: l'Apripista per una dittatura, magari candidiamo chi ha messo in ginocchio il paese, il re delle berlusche. Povera Italia soggiogata e plagiata da un essere avido di potere, meschino nell'anima e miserabile nello spirito, Dio ci aiuti perchè sia distrutto, affinchè non sia più troppo tardi.

Riforme/ Gasparri: Presidenzialismo sarebbe coronamento sogno

Al quale abbiamo dedicato larga parte impegno politico

Il vero volto di Silvio Berlusconi, lo votereste alla presidenza del vostro paese???
Metteresti il paese nelle mani di un buffone, re delle burlesche???
Si candidi nel paese delle banane e noi lo voteremo.


Roma, 25 mag. (TMNews) - "L'approvazione proprio al Senato della proposta presidenzialista illustrata oggi da Silvio Berlusconi e dal segretario del Pdl Angelino Alfano, rappresenterebbe il coronamento di un sogno, al quale in tanti abbiamo dedicato una larghissima parte del nostro impegno politico". Lo ha dichiarato il presidente del gruppo Pdl al Senato Maurizio Gasparri.

giovedì 24 maggio 2012

24 maggio 1915 L'Italia entra in Guerra

L'Italia dichiara guerra all'Austria-Ungheria





23 maggio, 2010
di Marino Miccoli

Il Piave mormorava, calmo e placido, al passaggio dei primi fanti il 24 maggio…
Era un lunedì di novantacinque anni fa, il 24 maggio 1915, allorquando l’Italia entrava in guerra contro l’Impero Austro-ungarico, esattamente dieci mesi dopo l’inizio delle ostilità in Europa. Il Regio Esercito Italiano, preceduto dal fuoco di artiglieria, varcava il confine italo-austriaco, puntando verso le cosiddette “terre irredente” del Trentino, del Friuli e della Venezia Giulia.
Ma non è della Grande Guerra che voglio parlare ai lettori de “lavocedelmarinaio”.
Desidero parlarvi dell’inno “La leggenda del Piave” che gran parte di noi conosce.
Un noto poeta e valente musicista napoletano, Giovanni Ermete Gaeta (pseudonimo: E. A. Mario) sul finire del primo conflitto mondiale, con maestria seppe interpretare, trasformandoli in musica, i sentimenti patriottici che pervadevano gli Italiani in quel momento. Il vulcanico compositore, nato nel 1884 in una povera casa del quartiere “Vicaria” di Napoli era un autodidatta perché la famiglia non aveva disponibilità economiche per farlo studiare. Il padre era un barbiere e la madre casalinga. Giovanissimo divenne impiegato delle Regie Poste e per pura passione componeva canzoni (sia in lingua che in dialetto… o meglio dire in lingua napoletana!) che spesso era egli stesso a musicare.
Scrisse il testo e la musica di molte canzoni, alcune divenute celebri come: “Maggio sì tu”, “Santa Lucia luntana” etc.
La leggenda del Piave” fu composta da E. A. Mario il 23 giugno 1918, dopo la vittoriosa battaglia detta «del solstizio» e si articola in quattro strofe. Ognuna tratta un particolare momento storico della Grande Guerra. Nacque così la Leggenda del Piave”, una bella canzone destinata a entrare nella memoria collettiva degli Italiani fino a divenire un vero e proprio inno patriottico. Senz’altro merito di un azzeccatissimo mix costituito di sentite parole, facili da ricordare e di una bella musica! Non vi nascondo che, al pari dell’inno nazionale “Fratelli d’Italia”, quando mi capita di ascoltare “La leggenda del Piave” mi viene la pelle d’oca.
Questo popolare inno fu eseguito anche il 4 novembre 1921, a Roma, in occasione della tumulazione nell’Altare della Patria (Vittoriano) della salma del Milite Ignoto. Divenne così consuetudine che le sue note siano eseguite dalle fanfare militari nel momento culminante e più significativo delle cerimonie celebrate in onore dei Caduti.
La «Canzone del Piave», per un breve periodo, è stata anche Inno Nazionale. Ciò avvenne posteriormente al 2 giugno 1946, dopo la caduta della monarchia, quando ancora non era stato scelto “l’Inno di Mameli”.
C’è da considerare comunque che la Leggenda del Piave”, sebbene non divenne inno nazionale, suscitava e continua a suscitare sempre viva commozione e sentimenti di patriottismo nel popolo Italiano.
Un’ultima curiosità: si racconta che Vittorio Pozzo, il valente Commissario Tecnico della squadra nazionale di calcio che vinse i campionati mondiali del 1934 e del 1938, in più di un’occasione, la fece cantare ai giocatori (all’interno degli spogliatoi) per “caricarli” prima dell’inizio della partita. A giudicare dai risultati, dobbiamo constatare che funzionava, funzionava eccome,  il “NON PASSA LO STRANIERO”!

Napoli, rubati libri antichi: cinque arresti. Indagata collaboratrice di Dell’Utri


I tre dell'Ave Maria che si sono spartiti la Villa di Arcore 


Ancora una volta, sempre lui, l'eterno presente, dove c'è arte e patrimonio artistico rubato deturpato o distrutto c'è sempre lui, se la matematica non è un'opinione, quante coincidenze, troppe:

2+2=4

Le indagini, coordinate dalla procura partenopea, hanno accertato il trafugamento di manoscritti, volumi e beni "costituenti il patrimonio librario”: ben 257 volumi.  Una biblioteca, quella dei Girolamini, dice il procuratore aggiuntoGiovanni Melillo, “gravemente e forse irrimediabilmente smembrata e mutilata”

di Redazione Il Fatto Quotidiano | 24 maggio 2012
libro_interna nuova

Anche la cultura può fare business. Ma anche i ladri di libri antichi e preziosi finiscono in carcere. Sono cinque i topi di biblioteca arrestati dai carabinieri per la tutela del Patrimonio artistico per il furto di antichi volumi e manoscritti custoditi nella Biblioteca dei Girolamini di Napoli. In carcere è finito Massimo Marino De Caro, direttore della struttura fino al 19 aprile quando aveva annunciato la sua autosospensione dall’incarico, quando c’era stato il sequestro della struttura.  Nel registro degli indagati c’è anche Maria Grazia Cerone, collaboratrice del senatore Marcello Dell’Utri, noto bibiliofilo. Indagato anche il conservatore della biblioteca, padre Sandro Marsano che rispondendo alle domande del fattoquotidiano dopo i sigilli dell’autorità giudiziaria aveva risposto: “Sono un po’ turbato in questo momento, non saprei cosa rispondere”.


Il giudice per le indagini preliminari di Napoli ha firmato ordine di cattura anche anche per l’argentino Eloy Alejandro Cabello, l’ucraino Viktoriya Pavlovskiy, l’argentina Paola Lorena Weigandt e Mirko Camuri. Il reato è peculato, ovvero l’appropriazione di bene dello Stato. Esiste un’altra indagine aperta a Firenze proprio sul furto di libri antichi che coinvolge il senatore fondatore di Forza Italie e De Caro.
Le indagini, coordinate dalla Procura di Napoli, hanno accertato il trafugamento di manoscritti, volumi e beni “costituenti il patrimonio librario”: ben 257 volumi.  Una biblioteca, quella dei Girolamini, scrive il procuratore aggiunto, Giovanni Melillo, “gravemente e forse irrimediabilmente smembrata e mutilata”. Il tutto, scrive Melillo, determinando un “danno patrimoniale allo stato non ancora determinabile, ma di ingente quantità”. De Caro ha sottratto libri a un patrimonio di 159.700 titoli, cancellando ogni traccia dei volumi con la distruzione delle schede relative. Le indagini sono state supportate anche da riprese fatte da dipendenti della biblioteca durante alcune fasi del furti di libri. Tra i libri rari custoditi, 120 incunaboli e 6.500 manoscritti di opere musicali dal XVI al XIX secolo. Il filosofo napoletano Giovanbattista Vico donò le sue prime edizioni al convento dei Girolamini, e su suo consiglio i frati acquisirono la collezione privata di Giuseppe Valletta. 

mercoledì 23 maggio 2012

Tutte le foto al mio arrivo alla meta, Venaria Reale 22 maggio di un anno fa

L'Arsenale della Pace

5 Euro falsi

La Croce di Madonna di Campagna

La Chiesa di Madonna di Campagna

La fonte al toro verde

Un manifesto, un inganno

Officina in cui entro nel mondo del lavoro 1972


Una vita vittima della strada

Il confine tra Torino e Altessano Fraz. di Venaria Reale

Un angolo di munnizza alle porte di Torino

In fondo la Chiesa di San Lorenzo

Area pedonale

Campo di calcio

Centro sportivo don Giacomo Mosso

Vincenzo e Franco il 30 marzo 1964 dopo la Prima Comunione e Santa Cresima


Invito della Prima Comunione e Santa Cresima. Accompagna o Gesù il nostro cammino e benedici quanti ci amano

47 anni dopo Vincenzo e Franco davanti alla Chiesa di San Lorenzo

IO SONO LA VERITA'

Festa della Comunità S. Lorenzo Altessano

Mio fratello Vincenzo


La Chiesa di San Lorenzo

Franco con la statua di San Lorenzo Martire

L'aula in cui Franco ha frequentato la quinta elementare al suo rientro dal Collegio "Pro Pueitia Sacro Cuore" delle Suore della Sacra Famiglia di Savigliano  

La Santa Cresima
"Riceverete la forza dello Spirito Santo che scenderà su di voi e di me sarete testimoni" ATTI 1,8.
PADRE NOSTRO



Gesù, L'Eucarestia, La Chiesa. Un icona per la Contemplazione e la Catechesi

LA TERRA DI GESU'


LA NOSTRA QUARESIMA EUCARISTICA

La vita di Gesù, Annunciazione, Nascita, Morte e Ressurrezione 

Lasciate che i bambini vengano a me
Visitate la mostra
 
MI CONVIENE PROGETTARE LA PACE
L'AZIONE NON VILENTA ORGANIZZATA 
E' EFFICACE

CHIEDERE E OFFRIRE RISPETTO PER I DIRITTI MIEI E DEGLI ALTRI

MI CONVIENE ORGANIZZARE LA PACE
SPERARE NELLA PACE NON E' OTTIMISMO, E' UNA SCELTA  


OCCHI GIOVANI OSATE SOGNARE
 Amici,
osate sognare.

Non abbiate paura
di guardare in faccia la vita
con lo stesso sguardo
tenero degli innamorati
ed inflessibilile dei ricercatori di verità.

Non lasciatevi incantare
ma restate incantati. 

La purezza dei volti osi rivoltare la vita
con tutte le sue potenzialità
verso drammi
e problemi non affrontati.

E' possibile
sconfiggere guerra e fame
cercando ideali 
e mettendo avanti a tutto
l'Uomo.

UN MONDO DI RISORSE INQUINATE. 
MI CONVIENE? DIRITTO ALLA NATURA.

UN MONDO DI CONFLITTI ARMATI.
MI CONVIENE? COME PENSI DI INVESTIRE LA TUA INTELLIGENZA, PER LA VITA O PER LA MORTE? 
UN MONDO DI DIRITTI NEGATI.
MI CONVIENE? LIBERTA' DI RELIGIONE.

UN MONDO DI DIRITTI NEGATI.
MI CONVIENE?DIRITTO ALL'ISTRUZIONE.

UN MONDO DI DIRITTI NEGATI.
MI CONVIENE? DIRITTI DELLA DONNA.

UN MONDO DI PAURA. MI CONVIENE?
PAURA E TERRORE ACCOMPAGNANO
BAMBINE E BAMBINI, DONNE E UOMINI.
QUALE FUTURO CI ASPETTA?

UN MONDO DI DIRITTI NEGATI.
MI CONVIENE? DIRITTO ALLA SALUTE.
PERCHE' CURARSI DEVE ESSERE UN PRIVILEGIO?

L'ORATORIO AMBIENTE EDUCATIVO

ORATORIO E' PARLARE CON DIO
 
MI CONVIENE?...
UN MONDO COSI' NON MI CONVIENE

UN MONDO IN CUI CHI HA NIENTE MALEDICE CHI HA TROPPO.
MI CONVIENE?
UN MONDO IN CUI I BAMBINI CRESCONO CON LA PAURA
CHE QUELLO CHE E' SUCCESSO L'11 SETTEMBRE
POSSA SUCCEDERE ANCHE A LORO.
MI CONVIENE?
UN MONDO IN CUI TUTTI COLORO CHE SONO FINITI AI MARGINI,
FORSE ANCHE PER LA MIA INDIFFERENZA,
VEDONO NELLA DELINQUENZA L0UNICA VIA D'USCITA PER SOLLEVARSI.
MI CONVIENE?
AFFIDARE LA MIA SICUREZZA ALLA GUERRA,
CHE NON PUO' OFFRIRE GARANZIE DI EFFICACIA
E I CUI ERRORI SONO MIGLIAIA DI VITE UMANE ED ENORMI COSTI SOCIALI.
MI CONVIENE?
DELEGARE A POCHI LA PROGETTAZIONE DEL FUTURO,
LA GESTIONE DEL POTERE, SINO AL GIORNO IN CUI SARO' LIBERO DI SCEGLIERE
SOLO IL COLORE DEI MIEI INDUMENTI.
MI CONVIENE?
UN MONDO IN CUI IL NOME DI DIO VIENE USATO
PER MOTIVARE L'UCCISIONE DI UN UOMO.
UN MONDO COSI' NON MI CONVIENE

UN MONDO DI DIRITTI NEGATI.
MI CONVIENE? LA TERRA PUO' SFAMARE 36 MILIARDI DI PERSONE: PERCHE' ANCORA TANTI  PER FAME? 

GIOCARE PER CRESCERE BENE.
SVILUPPIAMO LE IDEE
MI CONVIENE PROGETTARE LA PACE.
SAPER CHIEDERE, DARE, RICEVERE PERDONO.
UNA SOCIETA' CHE SA PERDONARE, COSTRUISCE.
ORATORIO E'
I GIOVANI A L CENTRO,
SPECIE I PIU' POVERI


S.O.S.
BEES
AND HONEY FOR LIFE

MI CONVIENE
PROGETTARE LA PACE.
PUNTIAMO SULLE DONNE

ORATORIO
E'
UNITA'
NELLA
DIVERSITA'

L'ORATORIO
LUOGO DI
EVANGELIZZAZIONE

ORATORIO
E' APERTURA E
DISPONIBILITA'
ALLA REALTA'
IN CUI VIVIAMO

IL SISTEMA PREVENTIVO

PROGRAMMA
DELLA FESTA DELL'ORATORIO DI SAN LORENZO
ALTESSANO FRAZ. DI VENARIA REALE

IL CAMPO SPORTIVO DELL'ORATORIO

DON BOSCO

SAN DOMENICO SAVIO

MARGHERITA, LA MAMMA DI DON BOSCO

PARROCCHIANI ALL'OPERA

L' ASILO INFANTILE DOVE STUDIAI IL CATECHISMO TRA I CINQUE E I SEI ANNI, PER LA PREPAZIONE DEI SACRAMENTI.

L'INGRESSO DELL'ASILO


VIA CANALE ALDO, 16/18 ALTESSANO, FU VIA FIUME. LUOGO DI RESIDENZA TRA IL "63 E IL"71 
1° PIANO SECONDA FINESTRA DA SINISTRA 

FRONTE DELLA CASA DI VIA CANALE ALDO,16 AD ALTESSANO.

DON EZIO, DURANTE LA CELEBRAZIONE DELLA SANTA MESSA




FRANCO STREMATO DOPO 2300 KM. E 53 GIORNI DI CAMMINO

NUN ME REGGHE CHIU'. FINALMENTE SONO ARRIVATO.

IL PRESIDENTE DEGLI ALPINI DI VENARIA REALE, SCIASCIA GIUSEPPE,
A SINISTRA IL CONSIGLIERE REGIONALE IPPOLITO SALVINO

IL MONUMETO AGLI ALPINI DI VENARIA REALE INAUGURATO AL MIO ARRIVO





























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