Grande attesa e indiscrezioni per il discorso
che Francesco pronuncerà nella Stanza della Spoliazione, preannunciato
nei giorni scorsi dallo stesso Pontefice ai frati e al vescovo del Sacro
Convento. Sondaggio: l'86,7% dei giovani apprezza l'impegno di
Bergoglio per poveri e bisognosi
di ORAZIO LA ROCCA
Primo pellegrinaggio dell'argentino Jorge Mario Bergoglio nei luoghi francescani e presso la tomba del Poverello da circa 800 anni situata nella suggestiva cripta dalle pietre rosa della Basilica Inferiore del Sacro Convento. Ma anche prima febbrile attesa per quanto dirà il Papa, in materia di "povertà, condanna dell'eccessiva ricchezza dentro e fuori la Chiesa" e di "scelta definitiva e preferenziale per i poveri secondo gli insegnamenti del Concilio Vaticano II" al cospetto del Santo da cui ha preso il nome appena eletto al soglio di Pietro il 13 marzo scorso. Contenuti in parte già rivelati dal Pontefice al vescovo di Assisi Domenico Sorrentino quando gli comunicò, nei mesi scorsi, cosa aveva intenzione di fare e di dire nella Stanza della Spoliazione nel palazzo del Vescovado dove si ricorda il rivoluzionario gesto di Francesco che si spogliò di tutti i vestiti per restare "nudo" da ogni ricchezza paterna.
"Appena eletto Papa - racconta monsignor Sorrentino al sito diretto da padre Enzo Fortunato, responsabile della sala stampa del Sacro Convento - gli scrissi come vescovo della città dove Francesco di fronte al padre Pietro di Bernardone si spogliò consegnandosi alla Chiesa con la recita del Padre Nostro. Lo invitai suggerendogli di venire almeno a recitare quella stessa preghiera. Ma la risposta del Papa mi spiazzò: 'Il Padre Nostro? Ma io voglio venire a parlare di come la Chiesa si deve spogliare, cioè di come deve ripetere in qualche modo il gesto di Francesco e i valori che questo gesto implica'". Da qui la grande attesa per la visita alla Stanza della Spoliazione dove - stando a voci che circolano negli ambienti vicini al Sacro Convento - Bergoglio "farà un gesto clamoroso e dirà delle parole mai dette prima da un Pontefice in materia di aiuti ai poveri, di condanna della ricchezza eccessiva e di scelta preferenziale della Chiesa per sofferenti e bisognosi, all'insegna della verità e della trasparenza". Una scelta che proprio ieri dal Vaticano ha avuto - forse - un primo forte segnale con la pubblicazione del bilancio dello Ior, la banca vaticana, relativo al 2012, chiuso con un utile netto di 86,6 milioni di euro.
Una scelta di chiarezza senza precedenti, impensabile senza papa Bergoglio, che venerdì nella Casa di San Francesco "dirà parole storiche su povertà, pace e creato", rivelano i frati di Assisi. Parole, gesti e testimonianze che avranno nei giovani i primi attenti osservatori, come "certifica" il sondaggio svolto dal Toniolo, con l'Ipsos e la Fondazione Cariplo, su un campione di circa 10 mila persone tra i 19 e i 29 anni tra cristiani, fedeli di altre religioni, non credenti. Eccolo in estrema sintesi: l'83,6 per cento approva la comunicazione e il linguaggio francescano del Papa, che l'85,2 vede "vicino alla gente", l'86,7 ne apprezza l'attenzione ai problemi sociali e ai sofferenti, il 91,5 lo trova "simpatico", l'81 lo ritiene capace di far crescere la coerenza morale tra i comportamenti e i valori della Chiesa. L'84,2 per cento condivide l'impegno del Pontefice per la pace, come ha fatto nei giorni scorsi con la veglia di preghiera per la Siria. "I giovani - spiega Alessandro Rosina, ordinario di Demografia alla Cattolica di Milano e curatore della ricerca - hanno colto fino in fondo la grande novità di Bergoglio. Il fatto straordinario di un Papa che alza il telefono e chiama le persone più lontane ed umili è una novità assoluta. E i giovani lo capiscono". Sull'attenzione all'ambiente e alla salvaguardia del creato, temi tipicamente francescani, i consensi sono più limitati: il 64,5 per cento si dice "abbastanza o molto soddisfatto". Ma c'è da giurarci che ad Assisi papa Francesco non si dimenticherà della lezione "ambientalista" del Poverello.
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