martedì 4 ottobre 2011

Intercettazioni, Wikipedia protesta homepage in bianco: "Inaccettabile ddl"


La celebre enciclopedia libera sul web nasconde i contenuti ai suoi lettori. E spiega: "Con le norme del ddl intercettazioni non esisteremo più. Sarebbe un'inaccettabile limitazione della propria libertà e indipendenza"

ROMA - Wikipedia in bianco contro le intercettazioni. Come anticipato su Repubblica.it 1, l'edizione italiana di Wikipedia ha lanciato intorno alle 20 una clamorosa protesta contro le intercettazioni. Una pagina bianca e poi un lungo comunicato per protestare contro il nuovo progetto di legge governativo.

FOTO La protesta di Wikipedia 2

"In queste ore Wikipedia in lingua italiana rischia di non poter più continuare a fornire quel servizio che nel corso degli anni ti è stato utile e che adesso, come al solito, stavi cercando. La pagina che volevi leggere esiste ed è solo nascosta, ma c'è il rischio che fra poco si sia costretti a cancellarla davvero". Inizia così il comunicato diffuso 3 sulla homepage del sito, i cui contenuti sono stati resi irraggiungibile agli utenti.

Così la protesta sbarca anche sulla più grande e famosa enciclopedia collaborativa del web: i pilastri del progetto Wikipedia, si legge ancora, ovvero "neutralità, libertà e verificabilità dei suoi contenuti — rischiano di essere fortemente compromessi dal comma9 del cosiddetto Ddl intercettazioni.

"In questi anni - scrivono i responsabili del sito - gli utenti (ricordiamo ancora una volta che Wikipedia non ha una redazione) sono sempre stati disponibili a discutere e nel caso a correggere, ove verificato in base a fonti terze, ogni contenuto ritenuto lesivo del buon nome di chicchessia; tutto ciò senza che venissero mai meno le prerogative di neutralità e indipendenza del Progetto. Nei rarissimi casi in cui non è stato possibile trovare una soluzione, l'intera pagina è stata rimossa".

Poi la fondazione cita l'articolo 27 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo: "Ogni individuo ha diritto di prendere parte liberamente alla vita culturale della comunità, di godere delle arti e di partecipare al progresso scientifico e ai suoi benefici. Ogni individuo ha diritto alla protezione degli interessi morali e materiali derivanti da ogni produzione scientifica, letteraria e artistica di cui egli sia autore"

E continua: "L'obbligo di pubblicare fra i nostri contenuti le smentite previste dal comma 29, senza poter addirittura entrare nel merito delle stesse e a prescindere da qualsiasi verifica, costituisce per Wikipedia una inaccettabile limitazione della propria libertà e indipendenza: tale limitazione snatura i principi alla base dell'Enciclopedia libera e ne paralizza la modalità orizzontale di accesso e contributo, ponendo di fatto fine alla sua esistenza come l'abbiamo conosciuta fino a oggi". Nessuna richiesta di impunità naturalmente: "Sia ben chiaro: nessuno di noi vuole mettere in discussione le tutele poste a salvaguardia della reputazione, dell'onore e dell'immagine di ognuno. Si ricorda, tuttavia, che ogni cittadino italiano è già tutelato in tal senso dall'articolo 595 del codice penale, che punisce il reato di diffamazione".

Poi la conclusione: "Con questo comunicato, vogliamo mettere in guardia i lettori dai rischi che discendono dal lasciare all'arbitrio dei singoli la tutela della propria immagine e del proprio decoro invadendo la sfera di legittimi interessi altrui. In tali condizioni, gli utenti della Rete sarebbero indotti a smettere di occuparsi di determinati argomenti o personaggi, anche solo per "non avere problemi". Vogliamo poter continuare a mantenere un'enciclopedia libera e aperta a tutti. La nostra voce è anche la tua voce: Wikipedia è già neutrale, perché neutralizzarla?"

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