Il segretario della Cei
torna sull'assoluzione dell'ex Cav in Cassazione per il caso Ruby:
"Bisogna andare a leggere le motivazioni: se un fatto è legale, non è
detto che sia anche morale". Anm: "Fuori luogo parlare ora di
responsabilità civile delle toghe"
Dura anche l'Associazione Nazionale Magistrati, contro chi oggi impugna la "dimostrata innocenza" dell'ex Cav per evocare òa responsabilità civile delle toghe: "Assolutamente fuori luogo" afferma il presidente dell'Anm Rodolfo Sabelli, a Sky Tg -. Basta leggere le varie sentenze, la complessità dei ragionamenti fatti, della valutazione sulle prove raccolte, l'esistenza di una riforma del reato di concussione dopo i fatti e prima della sentenza per capire che siamo totalmente fuori dall'ambito della responsabilità civile dei magistrati". "Non vorrei - aggiunge Sabelli - che si utilizzasse questa assoluzione in chiave di attacco alla magistratura. Sarebbe una cosa profondamente sbagliata".
Non è la prima volta che la Cei prende posizione contro alcuni comportamenti dell'ex premier. Nel settembre 2011 l'allora segretario della Cei Angelo Bagnasco aveva parlato di "comportamenti contrari al pubblico costume e alla sobrietà richiesta dalla stessa Costituzione", riferendosi all'art. 54 della Carta che impone ai funzionari pubblici di "adempiere con disciplina e onore" a ogni pubblico ufficio. E aveva definito tali stili di vita come "difficilmente compatibili con la dignità delle persone e il decoro delle istituzioni e della vita pubblica".
L'EDITORIALE/L'ASSOLUZIONE E L'AMNESIA di Ezio Mauro
Galantino spiega il senso delle sue affermazioni parlando a margine di un convegno sul servizio civile. Il segretario della Cei precisa che "la questione non riguarda solo Berlusconi. Tutte le volte in cui c'è una assoluzione bisogna andare a leggere le motivazioni". Poi aggiunge: "Il dettato legislativo arriva fino a un certo punto, il discorso morale è un altro". E fa l'esempio dell'aborto, una pratica legale, "ma - spiega - se un fatto è legale non è detto che sia morale".
La sentenza della Corte di Cassazione che ha assolto Berlusconi continua a far discutere il mondo politico. Oggi è intervenuto anche il vicepresidente del Csm Giovanni Legnini, che ha replicato alle affermazioni dell'ex premier che aveva definito i giudici che lo hanno assolto "finalmente indipendenti". "Se la domanda è: esistono giudici dipendenti? La risposta è no. Non lo dico io, lo dice la Costituzione" ha detto Legnini a margine della relazione della Corte costituzionale a palazzo della Consulta.